GIOVANNINO GUARESCHI, UNO SCRITTORE SCOMODO CHE PIACE. IL 21 SETTEMBRE 2018, CONVEGNO A SESTRI LEVANTE: VI HA SVOLTO UNA RELAZIONE ANCHE PAOLO PULINA

Sestri Levante, Paolo Pulina, 21 settembre 2018

di GIUSEPPE VALLE

C’è poco da fare: Giovannino Guareschi, morto 50 anni fa, piace e continua a vendere. Sul mercato librario ci sono 64 titoli e continue ristampe (confronto con altri scrittori: 19, Salvatore Quasimodo – ma è un poeta, si potrebbe obiettare –; 7, Bonaventura Tecchi; 41, Alberto Moravia; 40, Mario Soldati…). Così esordisce Francesco De Nicola al convegno su “Guareschi e le sue ricorrenze” svoltosi  venerdì 21 settembre nella sala “Carlo Bo” della Biblioteca comunale di Sestri Levante “Fascie Rossi”, dopo l’introduzione di Anto Enrico Canale (presidente della locale Associazione culturale di dialetto e tradizioni liguri “O Leûdo”) e dopo il saluto dell’assessore comunale alla Cultura Maria Elisa Bixio.

Perché Guareschi non è amato dalla critica? Perché non è facilmente etichettabile, non è seguace di nessuno, è un autore di grande successo, anche all’estero, è uno scrittore umoristico, proviene dal giornalismo! È sempre De Nicola che spiega. Perché piace? Perché è autentico, comunicativo, il suo “Mondo Piccolo” non è un piccolo mondo provinciale nel senso deteriore. Soprattutto è un uomo che ha sempre rifiutato il compromesso e si è battuto – pagando di persona – per difendere la propria libertà di pensiero.

Il primo intervento di Paolo Pulina (giornalista pubblicista sardo-pavese, appassionato dei temi relativi alla geografia letteraria e degli autori della letteratura popolare) ha mirato a spiegare l’ammirazione di un lettore che ha da poco scoperto Guareschi, proprio in relazione all’invito a

svolgere una comunicazione nell’ambito di questo convegno, organizzato da “O Leûdo” di cui è socio.

Il secondo esperto, Claudio Bertieri, ha parlato di Guareschi e il cinema. Un Guareschi sempre controcorrente e imprevedibile. “Gente così”: una specie di anteprima di don Camillo e Peppone.

La lingua dei racconti familiari di Guareschi è stata oggetto del terzo intervento, sintesi estrema della tesi di laurea di Giuditta Valle, oggi docente e appassionata lettrice. Ne emerge un Guareschi originale, colto e capace di creare linguaggio, come fanno tutti i grandi autori.

Il convegno è ripreso  nel pomeriggio con la lettura della relazione di Alberto Pilandri (“Il rapporto di Guareschi con Cervia”) e gli interventi di Enrico Rovegno che ha parlato della missione dello scrittore e di Marcello Vaglio che ha trattato il tema della capacità comunicativa di Guareschi, come  scrittore, come disegnatore, come vignettista.

Al termine è stato proiettato il film “La rabbia” di Giovannino Guareschi. È seguito dibattito.

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