DI SARDEGNA, DI MARE, DI TRAMONTI: UNO SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO NELL’ISOLA DELLE MERAVIGLIE

tramonto a Fiume Santo (ph Lampreu)

di SALVATORE LAMPREU

Il sole sorge ad est e tramonta ad ovest. Questa è una delle primissime nozioni di geografia che la maestra ci insegnava, in prima elementare. Noi bambini, però, questa cosa già la sapevamo o, per lo meno, l’avevamo già sperimentata e appresa, anche se non ne eravamo pienamente coscienti.

Per noi bambini i primi professori di geografia sono stati il sole, il cielo e il mare.

I tramonti sul mare, sotto questo aspetto, ci hanno impartito delle vere e proprie lectio magistralis.

In Sardegna, in quanto a spettacoli di luce, non ti puoi sbagliare. Lungo tutta la costa orientale puoi infatti godere degli spettacoli bellissimi offerti dalle albe marine, mentre, al contrario, se ti affacci sulla costa occidentale all’ora del tramonto, puoi contemplare il cielo che assume colori di cui non sospettavi nemmeno l’esistenza.

Il tramonto sul mare è stato da sempre un elemento di forte attrattività per inguaribili romantici, appassionati di fotografia, viaggiatori di passaggio e bagnanti senza fretta.

Per godere appieno del tramonto serve forse una predisposizione d’animo particolare, una propensione all’emozione e una voglia di lasciarsi trasportare dall’invisibile che aleggia. Il tramonto sul mare è un attitudine. Coinvolge l’intera persona; entra dagli occhi, percorre il cervello e arriva dritto al cuore.

Durante una recente traversata da Porto Torres a Genova non ho potuto fare a meno di osservare sul ponte del traghetto un cospicuo numero di passeggeri intenti ad immortalare il sole da ogni angolazione, prima che facesse capolino all’orizzonte.

Un bellissimo cielo purpureo si spalancava agli occhi degli astanti con un carosello di cromie e sfumature degne dei più grandi pittori impressionisti. E quale migliore artista della natura nel dipingere capolavori di indescrivibile bellezza? Rosso rubino, porpora, viola, rosa, arancio, non mancava nessuno all’appello. E galeotto fu quel tramonto sul mare visto dal ponte della nave per convincermi a scrivere queste poche righe.

Devo confidarvi che un incredibile magia di colori l’ho ammirata giusto l’altro giorno, al termine di un pomeriggio trascorso in una delle calette più suggestive del nord Sardegna e poco battute dai turisti.

Vuoi perché per niente segnalata, vuoi per le dimensioni ridotte, la piccola baia di Li Cantareddi, a pochi km da Castelsardo, si presenta come una perla preziosa nascosta dalla macchia mediterranea e incastonata tra il bianco delle rocce e il turchese del mare.

Avvolta dal profumo di elicriso, coccolata dal rumore delle onde e protetta dalle correnti fredde, Li Cantareddi è una vera oasi zen predisposta da Madre Natura.

Bene, prima di lasciarla per rientrare a casa, mi sono fatto catturare da un gigantesco sole che, tuffandosi nell’acqua, scioglieva l’aria sfumandone le linee e le percezioni. Non ci sono parole per descriverlo. Credo bastino le immagini.

Io adoro rimanere in spiaggia fino a tardi. Dopo le 19 per me è in assoluto il momento migliore per leggere, meditare o semplicemente fare una passeggiata. L’aria fresca della sera, la marea che comincia a risalire e il cielo che si veste di rosso per la notte crea un’atmosfera unica.

L’altro giorno nella spiaggia di Fiume Santo il tramonto sul mare è stato impeccabile, come al suo solito. Qualcuno cercava conchiglie sulla riva e qualcun altro ne approfittava per l’ultimo bagno. C’era anche chi brindava romanticamente con una coppa di spumante e poi c’ero io che non smettevo di scattare le mie ennesime fotografie di tramonti sul mare. Sono malato???

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