IL VOLO INFINITO DELL’ARTISTA ARDAULESE SILVIA MAXIA: L’APPRODO ALLA CASA DI MODE AMERICANA “VIDA DESIGN”

ph: Silvia Maxia

di Gian Piero Pinna

L’artista ardaulese Silvia Maxia, approda alla casa di mode americana Vida design. Era solo il 6 e 7 febbraio 2016, quando due quadri di Silvia Maxia, furono esposti nella Sala Cavazza di Bologna, in una collettiva di artisti provenienti da tutta Italia. Forse era la prima volta che Silvia Maxia varcava il Tirreno, per mostrare la sua produzione nella penisola. Si trattava dell’evento artistico-culturale “Starting Points, Punti di partenza”, ed era stato ideato e diretto dal critico d’arte Eugenio Santoro, con la collaborazione di due giovanissime curatrici del posto, Valentina Lanzoni e Milly Magnani. Silvia Maxia, dopo aver partecipato a molte mostre e manifestazioni culturali in diverse parti dell’isola, aveva deciso di varcare il Tirreno e di far conoscere un po’ della sua arte e della sua Sardegna, anche nel resto d’Italia. Si è dedicata all’arte in tutte le sue manifestazioni, con un impegno a livello professionale, già al termine dei suoi studi universitari, nell’indirizzo Storico di Beni culturali dell’Università di Cagliari, avviandosi in questo campo di studi e lavorativo, molto congeniale a lei. Recentemente si è accorta di Silvia Maxia e delle sue doti, anche una prestigiosa casa di mode degli Stati Uniti. Si tratta della VIDA design, che ha già confezionato una serie di abiti, realizzati con materiali di altissima qualità, che vengono venduti in tutto il mondo, utilizzando alcuni suoi disegni. E con l’attuale collezione autunno e inverno, Silvia è già alla sua seconda collezione moda per la VIDA design. Per realizzarla, si è ispirata a tre borghi della Sardegna e ad alcune loro particolarità tradizionali ed etnografiche. Una scelta è caduta su Desulo, con una linea ispirata ai preziosi ricami delle bellissime cuffie dell’abito tradizionale. Dai ricami dei grembiuli delle donne di Orgosolo, è nata la linea ispirata a questo paese, mentre per la linea Ardauli, suo paese natale, ha preso lo spunto da un tappetto ottocentesco, ereditato da una trisavola della sua famiglia e custodito a casa sua. “Ho voluto scommettere sulla Sardegna – ha sottolineato Silvia Maxia – e sono molto contenta e orgogliosa dei miei risultati, perchè questa è la conferma dei tanti anni di lavoro e sacrifici che ho fatto, oltre che di intensa e continua ricerca sul campo. Ormai sono passati 21 anni dalla mia prima tela dipinta nel 1996 e quando, per la prima volta, nello scorso mese di dicembre, ho visto un mio lavoro, fatto incorniciare e appeso nella casa della mia famiglia ad Ardauli, per me è stata una grande emozione, Oggi i miei lavori prendono aerei e solcano il mare, per raggiungere altre città italiane e presto anche europee. Con il marchio statunitense VIDA, ho avuto una grandissima opportunità, perchè mi ha dato la possibilità di creare una mia personale linea di moda, che può essere ordinata e spedita in tutto il mondo, per poi essere indossata da chiunque lo desideri. Per il 2018, prevedo un anno ancora più intenso, artisticamente parlando, ormai la mia agendina di appuntamenti, è quasi piena anche per il nuovo anno, grazie anche all’appoggio e al sostegno che ricevo da diverse associazioni, amministrazioni comunali e anche da qualche museo, che mi hanno richiesto in anticipo una grande novità su cui sto lavorando da tempo. Si tratta dell’arte della vetrofusione, la pasta vitrea e la ceramica, tecniche da me apprese all’Istituto d’Arte Carlo Contini di Oristano, che in questi anni ho volute rivalutare, per farle sposare con tecniche antiche, legate agli accessori della storia e dell’archeologia sarda”.

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