COME UNA RAGAZZINA, SULLE SPONDE DEL LAGO DI COMO: SABRINA ALLEGRA E QUELLA BELLEZZA SARDA CHE PROFUMA DI MIRTO E LENTISCHIO

ph: Sabrina Allegra


di Alberto Cocco

Il cibo ed i segreti di Sabrina, sorprendente quarantenne del Lario.

Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno – perdonate la manzoniana citazione – ci dona una sorprendente bellezza di grande spiritualità, che profuma di mirto e lentischio.

Sabrina Allegra è cresciuta alle porte della linda ed aristocratica Como, in un paesino di campagna alle porte del capoluogo di frontiera.

Il suo viso di cerbiatta e le sue forme mediterranee tradiscono le origini sarde, che si posano sul paese del pane e de “Sa Battalla” del 30 giugno 1409, che vide le truppe aragonesi prevalere sulle milizie arborensi.
Sabrina è dolce e sorridente, ama il verde incontaminato della Lombardia di brughiere e cascate, prati fioriti e torrenti.

Si occupa di assistenza agli anziani e di volontariato religioso: ma il suo amore per gli animali e la musica leggera sono una parte integrante di uno spirito, che cerca il bello del mondo nel ricordo dell’adorato fratello Gigi, scivolato in un tragico incidente sulla moto.

Sabrina ora gioca con il suo bellissimo pastore tedesco e conduce una quieta vita domestica, a volte interrotta dalla pizza con gli amici e le canzoni italiane cantate a squarciagola in allegra brigata.

La sua bellezza è un candido miracolo di freschezza e delicatezza, con una cura vanitosa alla forma fisica che si prepara alla prova del bikini.

Da ragazza sognava di fare la fotomodella.

Le sue forme di bambolina prepotente non erano accompagnate da una statura slanciata ed una adeguata sicurezza: ha abbandonato il progetto ed ha indirizzato il proprio pensiero verso altri obiettivi.

Ora ritorna la fanciullesca voglia di posare e compiacersi della propria bellezza, conservando un aspetto sensuale ed attraente con le buone scelte alimentari ed il salutismo mirato.

“Le mie origini di Sanluri mi hanno fatto apprezzare presto la qualità superiore delle materie prime della nostra Sardegna” – confessa la radiosa ragazza del lago – “ e su tutte il suo impareggiabile pane, abbrustolito sul fuoco con il pomodoro del Campidano, maturato bene sotto il sole della nostra isola. Della Sardegna amo pazzamente i suoi dolci, con particolare riferimento alle specialità nuziali e le pardulas. Devo stare attenta, con i miei quarant’anni alle porte! Conservo una forma apprezzabile, ma è facile perdere la forma… attualmente faccio un po’ di ginnastica e lunghe passeggiate rigeneratrici di corpo e mente tra i boschi della campagna comasca, almeno due volte al giorno e per qualche chilometro”.

“Quali sono i tuoi vini prediletti, Sabrina?”

“Il vino è rigorosamente rosso, con il Cannonau barbaricino, il Turriga ed il Carignano del Sulcis di buona cantina nella mia main list, da abbinare ai sapori forti. Il rosé sardo è meno conosciuto e si sposa meglio con le pietanze delicate. Anche qualche bianco ci sta bene, a cena”

“ E della cucina lombarda, che cosa prediligi?”

“ Da queste parti si mangia benissimo. La polenta e la salsiccia, i funghi ed i pizzoccheri valtellinesi fanno parte delle mie abitudini alimentari. Ma anche un bel piatto di malloreddus al pomodoro richiamano bene le mie radici sarde. E poi bevo tantissima acqua di sorgente, che potrebbe essere il mio segreto estetico ed uno straordinario veicolo di drenaggio”

“Il tuo viso è incantevole. Hai accorgimenti particolari?”

“Adotto uno screb dolce e purificativo. Di sera, prima della doccia calda e rilassante spalmo sul mio corpo uno speciale olio alle mandorle dolci. Non amo tanto i massaggi e la chirurgia estetica. Credo che assecondare la natura sia un modo eccellente per onorare il grande dono della vita e consolidare la propria autostima. Non serve il bisturi, ma una alimentazione sana con alcune abitudini rigorose”
La tavola dei sardi è un manuale di lunga vita e salute, ma non basta.

Naturalmente la bellezza aristocratica ed intrigante di Sabrina nasce anche dalla cura della persona e da alcune favorevoli coordinate genetiche.

La ragazza del lago non vede l’ora di tuffarsi nelle nostre acque policrome ed assaltare la tavola imbandita e la cucina marinara di Cagliari.

E’ ghiotta di antipasti ed è curiosa di conoscere la movida chiassosa delle vie intorno al quartiere medioevale, così diverse dalla pace di Como.

Nel mentre la sua avvenenza fresca da attrice delle nouvelle vague francese non è passata certo inosservata.
Pensate: quattro o cinque fotografi della Sardegna hanno già chiesto informazioni e disponibilità al set per questa ragazzina di quarant’anni che unisce la fede profonda alla sbarazzina voglia di vivere.

Qualcuno ha detto che la vita comincia a quarant’anni.

Se l’assioma è valido per un giovane uomo che si scopre brizzolato ed esibisce la sua prima pancetta, perché non dovrebbe essere adatto per una ragazza sarda prestata al confine con la Svizzera, che mangia i prodotti impeccabili della sua terra e fa vita all’aria aperta?

Avrebbe voluto fare la fotomodella, nei suoi primi vent’anni.

Provaci ancora, Sabrina. 

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Un commento

  1. Vorrei capire il senso di questo articolo.
    Altro che religiosa e volontaria per assistere gli altri.
    La signorina ha tanti lati oscuri anzi neri!

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