TURISMO 2016, UN BOOM A DOPPIA CIFRA: ANNO RECORD PER LA SARDEGNA


Spiagge affollate, colonne infinite di auto, hotel e b&b senza una stanza libera. Tutto faceva prevedere per la Sardegna numeri da record, ma i primi dati ufficiosi della Regione vanno oltre le più rosee previsioni. Nel 2016 l’isola ha registrato quasi 14 milioni di presenze. Rispetto ai 12 mesi precedenti i turisti che hanno scelto la vacanza in Sardegna sono aumentati del 12,6 per cento. Un boom che ha fatto ritornare l’isola ai fasti di un tempo, quando in primavera era una missione quasi impossibile trovare un posto letto per agosto. In queste settimane l’Ufficio statistiche della Regione sta ricevendo gli ultimi dati dai Comuni, ma, per quanto ufficioso, si può già trarre il bilancio del 2016. Un’ottima annata per l’isola, in particolare per la Gallura, che si conferma regina del turismo. Anche se, molto a sorpresa, Alghero supera Arzachena e diventa il primo Comune dell’isola per numero di presenze.

L’isola piace a tutti. Italiani e stranieri crescono a doppia cifra, anche se i primi sono leggermente in vantaggio. 7,2 milioni contro i 6,7 che arrivano da oltre confine. I secondi però crescono di più. Rispetto al 2015 gli stranieri sono aumentati del 14,8 per cento, 863mila presenze, mentre gli italiani hanno avuto un incremento del 10,7 per cento, pari a 700mila presenze in più. Un segno positivo che ha fatto volare le strutture alberghiere, dove gli stranieri sono a un passo dagli italiani.

Non è una sorpresa che a registrare i numeri migliori sia stata la Gallura, che da sempre vanta la leadership del turismo. Nel nordest l’incremento di presenze è stato addirittura superiore alla media regionale: 13,9 per cento contro il 12,6. Nel nordest il 2016 ha visto 5,3 milioni di presenze, un anno prima – che era già una stagione da incorniciare – erano state 4,6 milioni. Un segno più trascinato in particolare dagli stranieri. Delle 648mila presenze in più nell’ormai ex provincia di Olbia Tempio 381mila arrivano da oltre confine (più 15,7 rispetto al 2015), 266mila italiani, più 12 per cento.

Ma ad andare oltre le migliori previsioni è stato soprattutto il nordovest dell’isola. La provincia di Sassari, esclusa la Gallura, dove l’incremento di presenze sfiora il 30 per cento. Per l’esattezza più 29. Nel loro insieme i numeri sono più bassi della Gallura, ma in 12 mesi si è passati da neanche 1,9 milioni di presenze a oltre 2,4 milioni. Anche nel Sassarese gli stranieri sono stati più numerosi degli italiani, circa 150mila in più. Con i primi cresciuti del 30 per cento, pari a 300mila presenze, e i secondi del 28, circa 250mila in più.

Il vero dato sorprendente è la rinascita di Alghero in quello che, perlomeno così sembrava, è stato l’anno più difficile. La smobilitazione di Ryanair e i problemi dell’aeroporto non hanno scoraggiato gli amanti della Riviera del corallo, che non solo ha visto i numeri crescere, ma con oltre 1,4 milioni di presenze ha conquistato il primato isolano, scalzando Arzachena dal primo gradino del podio. La capitale della Costa Smeralda, seppur scivolata al secondo posto, è cresciuta di oltre 100mila presenze, raggiungendo quota 1,1 milioni. Medaglia di bronzo è Olbia, con circa 800mila presenze. Non molto distanziate dal capoluogo gallurese ci sono poi Orosei, Budoni e Muravera.

Com’è facile immaginare la maggior parte degli arrivi e delle presenze è concentrata nei quattro mesi estivi. Da giugno a settembre ha scelto la Sardegna l’83,7 per cento dei turisti, ma si sono registrati segni più anche nei mesi meno balneari. In particolare maggio e ottobre, ma anche novembre e dicembre sono con il segno positivo. La Sardegna, dunque, riprende a volare. La situazione internazionale, con il nord Africa quasi off limits per i turisti, ha sicuramente favorito l’isola, ma un ruolo importante lo hanno svolto anche le strategie messe in atto dalla Regione. Perlomeno, questo dicono i numeri.

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