INTERVISTA A MARCO PASCALIS, ARTISTA DI SAN GAVINO MONREALE: PASSIONE E MESTIERE NELLA SUA PITTURA

ph: Marco Pascalis


di Sara Mascia

Parliamo oggi con un artista con la A maiuscola, molto conosciuto e apprezzato nella nostra zona e oltre, Marco Pascalis di San Gavino Monreale. Una vita nell’Arte alla quale si è sempre dedicato anima e corpo, come una missione, un fine ultimo e un linguaggio espressivo personale ma facilmente comprensibile, infatti ha sempre raccolto i frutti di questa passione e di questo mestiere. Dopo aver sperimentato vari stili ed espressioni, oggi si dedica al surrealismo, creando delle opere davvero uniche. Per approfondire vi rimando al suo sito,www.marcopascalis.it

Marco, com’è nato l’amore per l’Arte? Credo sia nato con me, lo considero un dono che mi è stato donato dal Creatore affinché con la mia crescita personale, negli anni potessi farlo crescere e utilizzarlo come strumento di comunicazione delle bellezze del Creato e come mezzo di denuncia, sotto forma artistica, delle tante, troppe, storture, ingiustizie sociali e i tanti abusi che l’uomo così detto moderno, ancora oggi opera su scala mondiale sfruttando in modo eccessivo e con metodi di inquinamento ambientale scandalosi, il non rispetto delle forme di vita presenti su questo bellissimo pianeta che ci ospita tutti assieme alle innumerevoli specie di animali, insetti, volatili di ogni specie, vegetazione e mari e oceani pieni di innumerevoli e fantasiose forme di vita di cui ancora pochissimo conosciamo, a cui non viene data la giusta attenzione e rispetto dell’ambiente in cui vivono e spesso vengono distrutte in nome del “progresso scientifico”. Non c’è niente di più assurdo e sbagliato in questo modo di fare dell’uomo moderno. Ormai sono già visibili in maniera sempre più netta e su scala globale, le reazioni del pianeta terra che si sta ribellando scaricando tutto ciò che impedisce la sua normale evoluzione pacifica, scaricando addosso le varie forme di energia che possiede e che può amministrare a suo piacimento come, l’intensificarsi di piogge, fulmini, alluvioni, terremoti, maremoti, trombe d’aria sempre più distruttive dove l’uomo ha creato degli insediamenti , come piccole o grandi città che creano un impatto ambientale molto negativo su antichi equilibri ambientali che non vengono mai presi in seria considerazione. Allora ogni anno si fanno le stime dei grossi danni subìti da questi agenti atmosferici anomali, ma nonostante ciò si continua stupidamente a seguire la stessa strada degli interessi finanziari di certi personaggi influenti e ricchi, ma senza prendere ancora una vera decisione di cambiamento e di convivenza che sia orientato prima di tutto verso il rispetto della natura e di tutte quelle forme di vita a cui da riparo e sostentamento.

Come è iniziata la tua attività artistica? Posso dire che è iniziato tutto nel 1970 quando mi sono iscritto all’Istituto Statale d’Arte di Oristano poiché sentivo la necessità di apprendere le tecniche pittoriche che erano insegnate e in questo modo mi sarei potuto esprimere meglio portando avanti le mie tematiche personali in modo che risultassero più corrette solo il profilo della tecnica e allo stesso tempo essere più comunicativo nei confronti di chiunque potesse osservare i miei disegni o i miei quadri nelle diverse tecniche utilizzate. Risale già al 1972 la mia prima mostra collettiva di pittura allestita presso il salone annesso al convento francescano di San Gavino Monreale. Mi è rimasto il ricordo di una manifestazione artistica molto variegata e il mio primo incontro con il pubblico emozionante e allo stesso tempo importante e ricco di soddisfazioni per le molte domande riguardanti i miei quadri e i miei soggetti. Da allora posso dire che sono stati pochi gli anni in cui non ho partecipato a mostre d’arte di solito per difficoltà pratiche nl trovare ogni volta dei locali idonei a ospitare una collettiva d’arte per otto o dieci giorni di media.

Dalle origini ad oggi, come è cambiata e si è trasformata? Dai primi anni di contatti con il pubblico, mi sono trasformato anche in artigiano-corniciaio sia per una passione per i vari tipi di legno che ho imparato a conoscere e lavorare durante i miei anni di studio all’Istituto Statale d’Arte di Oristano, poiché ho frequentato la sezione legno per cinque anni. Questo mi ha portato ad apprezzare ogni tipo di legno per le sue qualità, il modo di lavorarlo, il colore, le venature e il profumo che molti legni hanno, anche molto forte, e che li caratterizza e te li fa amare di più. L’essere stato il corniciaio di me stesso e all’occorrenza anche di tutte quelle persone che negli anni si sono affidate a me per l’incorniciatura dei loro quadri, stampe , grafiche d’autore o altro, mi ha permesso di risparmiare sul costo delle cornici, scegliere personalmente le cornici che fossero di buona qualità e resistenza nel tempo e di completare a mio gusto con la scelta che ritenevo più adatta sia per il tipo e colore del passepartout, che per la finitura e la dimensione dell’asta, che mi permettesse di rendere maggiormente visibile e valorizzato, il mio quadro con il messaggio che doveva trasmettere nel modo più gradevole possibile all’occhio dell’osservatore. Naturalmente, con gli anni, anche le mie tecniche si sono affinate e i miei soggetti sono diventati più elaborati e ricchi di dettagli. Questo mi ha permesso di esprimermi meglio e di farmi apprezzare di più da chi ha avuto modo di visitare le mie mostre e in particolare ho potuto notare, con molto piacere, che le persone che apprezzano i miei soggetti realizzati in chiave surreale, sono aumentati di numero e sono molto più attenti nell’osservare e apprezzare i tanti soggetti che in questi anni ho avuto modo di presentare nelle varie mostre cui ho partecipato. All’inizio, nelle mie esposizioni, tendevo a presentare i due generi pittorici con cui tuttora mi esprimo, in modo distinto; il figurativo e il genere surreale. Ora posso dire che ormai già da diversi anni, i due generi si sono fusi tra loro quasi naturalmente. Utilizzo il figurativo per esprimermi in modo surreale e più comprensibile agli occhi di chi osserva i miei quadri. Questa evoluzione non era prevista ancora nei primi anni delle mie esposizioni e posso dire che è stata una svolta evolutiva avvenuta naturalmente, come del resto è naturale che sia, e accade a tutti quelli che dipingono per molto tempo e con costanza di vedere un’evoluzione in tutto ciò che realizzano con sentimento.

Quale artista o forma d’arte ti hanno ispirato in modo particolare? Credo nessuna in particolare. Come artisti ho sempre amato ed apprezzato i grandi geni del passato come Michelangelo, Leonardo, Raffaello, mentre ho sempre apprezzato i colori e le luci della pittura impressionista. Ho cercato, però, di rimanere sempre distaccato il più possibile dalle influenze di altri artisti, anche contemporanei, e ne apprezzo diversi, per esprimere al meglio le mie idee e realizzarle seguendo il mio bagaglio nozionistico e comunque quanto mi ha potuto trasmettere la scuola che ho frequentato, che è stata essenziale per la mia corretta formazione; ma cercando al contempo, di distaccarmi sempre di più per esprimere le mie idee, le mie sensazioni e le mie emozioni più forti a modo mio, e costruendomi una tecnica personale che con il tempo doveva permettere di farmi riconoscere facilmente come l’autore non confondibile con altri artisti, dei miei quadri e dei miei disegni.

Come definiresti oggi i tuoi lavori artistici? Posso dire che cerco di interpretare attraverso i miei quadri e le grafiche, le mie emozioni, i sentimenti più importanti che vivo quotidianamente, e come tutti, le frustrazioni, le ingiustizie e gli abusi che ogni giorno viviamo e osserviamo in tutto il mondo, perpetuati sia sulle persone più deboli e indifese sia sul mondo animale e vegetale che in mille modi gli uomini che governano e le multinazionali senza scrupoli continuano a sfruttare e distruggere incuranti dei forti squilibri ambientali che hanno già creato e continuano a creare, come se fossero i padroni del pianeta sentendosi liberi di fare qualunque scempio che il potere e il denaro in loro possesso permette di fare. Interpreto e faccio mie le diverse emozioni che provo e cerco poi la tecnica e il supporto che ritengo più adatto per comunicare a tutti, attraverso i miei disegni monocromatici e i miei quadri, la rappresentazione di nuove forme di vita, prendendo sempre spunto dalla realtà e dall’osservazione della natura, dagli alberi, alla vegetazione, alla frutta, all’osservazione dei nostri ambienti naturali, in cui cerco di dare una nuova linfa vitale e nuove forme ibride sia nella vegetazione in generale che nei nuovi frutti generati in considerazione anche dei tanti e forti tipi d’inquinamento creati in modo incosciente da certi scienziati che per denaro hanno alterato geneticamente la natura, anche a causa dei troppi esperimenti nucleari e dei tanti veleni irrorati tutti gli anni sui terreni coltivati. I contadini odierni, hanno reciso per avidità, quel rapporto di amore e rispetto degli equilibri naturali che distinguevano un tempo non tanto lontano, il modo di fare agricoltura, ben sapendo che se la terra è amata e rispettata ti darà sempre dei buoni frutti, mentre ora, rotto questo equilibrio, è molto più difficile ottenere dei frutti sani per il nutrimento delle popolazioni, che in buona parte sono costrette a nutrirsi di cibi contaminati e che con gli anni, portano sempre più frequentemente nuove e terribili malattie, un tempo inesistenti, dalle quali è spesso impossibile guarire. Per questo assistiamo sempre più frequentemente alla prematura scomparsa di bambini nati con strane malformazioni, uomini, e sempre più donne, anche in giovane età ammalarsi e morire lasciando spesso la propria famiglia e figli ancora bisognosi della presenza della mamma per una crescita più naturale ed equilibrata. Tutte queste riflessioni le riverso dentro i miei quadri e le rappresento sempre seguendo il mio istinto creativo per dare maggiore forza e impatto comunicativo che resti inalterato nel tempo. Quando termino un quadro e sto per apporre la mia firma, mi sento più appagato interiormente, conscio del fatto di aver realizzato e reso visibile una mia idea che diversamente avrei dovuto tenere dentro di me. Questo modo, per me, più naturale e immediato di confrontarmi con le persone attraverso le mie piccolissime briciole d’arte, mi appaga e mi sprona a proseguire nella mia strada con la consapevolezza di essere su una strada giusta per comunicare dei messaggi e delle riflessioni sul nostro attuale modo di vivere, che ritengo sia importanti per tutti.

A tuo avviso cosa si potrebbe fare di più per lo sviluppo dell’arte e per la tutela degli artisti? Qui si entra per forza di cose nella responsabilità dei nostri rappresentanti politici e nella loro sensibilità al problema. Si potrebbero fare nel tempo, tutti gli investimenti necessari a creare dei centri di cultura specifici per tutte le forme di manifestazione artistica che i nostri giovani ancora con poca esperienza, assieme agli artisti che hanno già fatto mostra dei propri lavori da diversi anni, arricchendo così la loro esperienza. Il confronto costruttivo con le nuove tendenze e le nuove idee, alcune valide, altre meno, ma questo sarebbe fonte di una sana discussione per una continua crescita intellettuale di tutti i partecipanti. Avere la disponibilità di utilizzo di ampi locali dove incontrarsi, discutere, ed esporre in una sala espositiva appositamente adibita e correttamente illuminata, le proprie creazioni, durante tutto l’anno. Una sala mostre dove chi chiede uno spazio per esporre le proprie opere possa sempre trovarlo disponibile, previa pianificazione mensile per far sì che lo stesso spazio possa essere utilizzato per un periodo limitato per poi lasciare lo stesso spazio a un altro creativo, che può essere, un grafico, un pittore, uno scultore di legno o pietra. In questo modo si può dare la possibilità di esporre a molti artisti, già conosciuti e non, durante l’arco di un anno. Questa possibilità, secondo me, darebbe un impulso di crescita notevole e costituirebbe un punto d’incontro essenziale per la crescita sia artistica sia culturale in generale.

Attualmente su che progetti stai lavorando? In questo periodo non sto lavorando su soggetti particolari poiché ho terminato nei primi giorni di luglio, i miei impegni d’insegnante di disegno e pittura presso l’Associazione Delfino ONLUS. Un’associazione che si occupa da diversi anni del supporto a persone con diversi tipi di disabilità, e coinvolgendoli periodicamente in progetti di lavori manuali come la pittura, il disegno, la decorazione su vetro, e altri lavori creativi, si riesce a far trascorrete alcune ore ogni settimana, riuniti in un’aula attrezzata con banchi, sedie armadi per il materiale didattico etc. dove esprimono le loro idee, nella realizzazione di numerosi lavori che alla fine sono molto originali, particolari e interessanti sotto l’aspetto della scelta cromatica che ognuno mete in pratica per portare a termine Il proprio elaborato, ovviamente, sempre con la guida dell’insegnante che li aiuta a migliorarsi con il tempo senza snaturare la loro idea creativa. Ho diversi lavori già incominciati e fermi a diverse fasi tra di loro, e sono tutti da completare. Nel frattempo mi riorganizzo le idee e appena verrà il momento giusto di trasformarle in quadri riprenderò in mano i pennelli e cercherò di impostare qualche nuovo soggetto da portare a conclusione.

Cosa ti auguri per il prossimo futuro? Un mio desiderio sarebbe di poter avere di nuovo del tempo sufficiente per riprendere la mia ricerca personale su nuove tecniche pittoriche adatte al mio temperamento, e realizzare poi delle nuove dimensioni, più grandi di quelle normalmente usate fino ad ora per i miei quadri, dove sperimentare nuovi modi di espressione artistica seguendo meno il supporto grafico e lavorando sugli effetti di colore e sull’atmosfera ricca di sfumature che già immagino, essere ugualmente adatta per trasmettere le mie emozioni di sempre.

http://www.artskyintheroom.com/

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