SARDEGNA – VICENZA, UN LEGAME CHE DURA DA 100 ANNI: CONSEGNA DELLA CITTADINANZA ONORARIA ALLA BRIGATA SASSARI

le immagini della serata di Vicenza sono di Stefano Pilu


di Stefania Calledda

Era il giugno del 1916 quando alla Brigata Sassari è ordinato di combattere in prima linea sull’Altipiano di Asiago, su quel Monte Zebio dove ancora oggi è possibile rinvenire cimeli di guerra, tra gli scavi coperti di sterpaglie delle trincee. Affermerà il generale Cadorna: “Sull’Altipiano di Asiago si salva l’Italia e l’onore dell’esercito. L’Altipiano di Asiago va mantenuto a qualunque costo. Si deve resistere o morire sul posto”. E la Brigata Sassari resistette a quella “Strafexpedition”, quella spedizione punitiva che doveva piegare l’esercito italiano e invadere la pianura, da Vicenza fino a Venezia. La Storia invece ci racconta di un enorme sacrificio, di quel sangue sardo che bagnò le terre dell’Altopiano dei Sette Comuni, salvando la città di Vicenza.

Gli abitanti di quelle terre non hanno mai dimenticato, e nemmeno Vicenza, che nel centenario della Grande Guerra ha reso omaggio a quei caduti, rinsaldando quel legame in un afoso venerdì di luglio, in quella Piazza dei Signori gremita, all’ombra della Basilica palladiana, mentre il leone della Serenissima dall’alto guarda verso la Loggia del Capitaniato, dove sventolano le bandiere dei quattro mori e il gonfalone della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Le parole del Sindaco Achille Variati riempiono la piazza con quella “forza del ricordo”, come l’ha definita, che abbandona i presenti in una cornice di memoria che è patrimonio sardo, vicentino, storia di una nazione stremata dalla guerra, che ritrova solidarietà e umanità proprio laddove sembrava perduta. Lo scrive molto bene Emilio Lussu nella sua magistrale opera“Un Anno sull’Altipiano”.

Il Presidente del consiglio Federico Formisano è orgoglioso di consegnare, insieme al Sindaco, la cittadinanza onoraria di Vicenza al colonnello Lorenzo Cuciniello, che rappresenta la Brigata Sassari. Una pergamena e una chiave come simboli che varcano confini temporali e geografici, un’amicizia che richiama il mito dei “Diavoli Rossi”, che dalla montagna alla pianura ha riempito i cuori dei vicentini, poveri diavoli in realtà, strappati dalle campagne dell’isola per scoprirsi popolo nel fango delle trincee.

Nei tavolini delle terrazze e dei bar del centro, mentre si beve l’immancabile aperitivo, risuona il suono delle launeddas, un brivido lungo la schiena per i sardi presenti, in una storica serata estiva, sotto la guida di Sara Pinna, dove anche Vicenza si ferma ad ascoltare la Banda della Brigata Sassari.

Ma è solo l’inizio di tre giorni dedicati ai sassarini, totalmente all’insegna della memoria, proseguendo con gli eventi di Asiago, come la visita guidata al Sacrario e l’opera teatrale tratta dal libro di Lussu “Unanno sull’Altipiano – Ho tanti ricordi come se avessi cent’anni”, per concludersi la domenica, con l’ascesa al Monte Zebio e la deposizione della corona presso il cimitero della Brigata Sassari. Semprenella medesima giornata, nel comune di Gallio è avvenuta la presentazione del Documentario “Ta Pum – Il Cammino della Memoria”. Chiude la tre giorni il concerto “Il testamento del Capitano”.

Doveroso il ringraziamento non solo al Comune di Vicenza, il cui Consiglio ha voluto all’unanimità rendere questo riconoscimento, ma anche a quello di Asiago e Gallio, e alle associazioni intervenute, senza le quali non sarebbero stati possibili i tanti eventi susseguitisi, si pensi alla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, rappresentata dalla Presidente Serafina Mascia, all’Associazione Grazia Deledda di Vicenza, che fin da subito ha lavorato per sensibilizzare le istituzioni del territorio sul tema con l’impegno in prima persona della Presidente Luciana Sedda, l’Associazione Ta-Pum e il Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra, rappresentato dal prof. Aldo Accardo. Alla riuscita delle attività hanno contribuito concretamente e generosamente anche gli alpini di ANA, sezione di Vicenza, e l’associazione AITEF. Presenti anche l’assessore regionale Elena Donazzan e una delegazione militare numerosa capitanata dal Generale Bruno Stano delle Forze di Difesa interregionale Nord. Assente il Sindaco di Sassari che ha però inviato una lettera, ringraziando la città.

Il ringraziamento più affettuoso però, va ai cittadini di Vicenza e dell’Altopiano per la loro partecipazione sentita e commossa, perché questo legame con l’isola rimanga in nome della Pace.

l’autrice dell’articolo è:

Consigliere Associazione Grazia Deledda di Vicenza

Rappresentante Giovani FASI Nord-Est per Vicenza

Rappresentante Comitato FASI Centenario della Grande Guerra per Vicenza

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4 commenti

  1. Ancora una volta la ‘Brigata Sassari ‘ fa parlare di sé e del suo onorato passato .

  2. Grande la nostra brigata nei secoli

  3. finta e ipocrita…….mai un respiro di fratellanza dal veneto. soli sul carso e.il mio nonno c’era……..per lui…che e’ morto con le medaglie gelosamente custodite sul suo comodino……mai sentito un solo respiro di fratellanza dal veneto….come da roma ladrona….zente cun zente e fae cun lardu narammos in bidda…..

  4. carlo vigliani

    Durante il mio servizio di leva, presso il 25° comando di zona di Vicenza, 1985/1986, ho fatto l’autista ad un sottufficiale e un ufficilale della Brigata Sassari. Manifestazione che si fece tra 85/86 alla festa della fanteria o……non ricordo. Sono stato anche premiato dalla Brigata, insieme al Generale Rocca. grazie

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