“LIBERTA’ VA CERCANDO”: LINCIAGGIO MEDIATICO NEI CONFRONTI DELLA PUBLIC ART DELLO SCULTORE BRUNO MELONI A CAGLIARI

l'opera contestata


di Bruno Meloni

In questi giorni via Social Network c’è stato un linciaggio mediatico nei confronti di un intervento di Public Art dello scultore Bruno Meloni, siamo riusciti a contattare lo Scultore per farci raccontare il senso della sua operazione artistica.

Il titolo dell’opera è “Libertà va cercando…”

Fine primo di un’opera, per me necessariamente pubblica, è muovere un’emozione, una suggestione, smuovere un pensiero ed attivare un pensare.

O si è eretici, nella nostra capacità di scelta (libero arbitrio), o si è fondamentalmente privi di senso, o integrati in un “senso comune”, che è pressoché la stessa cosa.

Quindi questa opera (è sempre triste spiegare) vorrebbe suggerire un discorso sulla libertà che non solo è l’andare oltre o spezzare le catene ma è l’imparare a utilizzarle, per un folle volo dantesco o socratico, o del vagabondo delle stelle…

Contemplando laicamente anche il suicidio.

Si è liberi di pensare l’opera come istigazione al suicidio, come la comunione è una istigazione al cannibalismo.

Potrei infine dedicare quest’opera a mio cugino Andrea (uomo e coraggio) che da lì decise che avrà sempre vent’anni.

Aggiungo che  non ho mai chiesto un’autorizzazione per collocare le mie Sculture a Cagliari, dal momento che si tratta di Public Art, sparse ed abusive a Cagliari ce ne sono diverse, e poi a Cagliari quali sono i reali spazi di dialettica progettuale per gli artisti residenti?

Non c’è neanche una Accademia Comunale d’arte o uno spazio pubblico per le arti Cagliaritane, l’unica possibilità per dare dignità alla propria ricerca evitando le imposizioni di mercato è la Public Art.

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3 commenti

  1. In tutti i casi le contestazioni hanno permesso di far conoscere l’artista e l’opera…..poi ognuno ci vede quello che vuole, un angelo o un demone, come preferiscono è solo Arte:)

  2. C’è una cosa che non capisco, tralasciando il valore o meno di quest’opera o la corretta interpretazione di essa: è lecito che chiunque esponga una sua creazione (pseudo)artistica, senza autorizzazione, come e dove vuole?

  3. Ma non si può più dire che una certa cosa non piace ?

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