OLTRE 7.000 VISITATORI PER LA TAPPA A ROMA DELLA MOSTRA SUL SANTO PATRONO DELLA SARDEGNA

l'autrice dell'articolo nella foto di Rosanna Selis


di Elisa Sodde

   Inaugurata il 3 maggio 2014 nell’isola sulcitana che porta il suo nome, l’esposizione d’arte contemporanea dedicata al Santo Patrono della Sardegna, sant’Antioco, dal 30 ottobre all’8 novembre 2015,  grazie al suo tenace e appassionato curatore, Roberto Lai, insieme al sostegno dei Comuni di Sant’Antioco e di Roma e della Diocesi di Iglesias, ha avuto la fortuna è l’onore di essere ospitata nella suggestiva cornice del Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, nonché uno dei più importanti palazzi storici della Capitale.

   I numerosissimi visitatori, romani e turisti di tutto il mondo, oltre 7.000 in poco più di una settimana, hanno dimostrato grande apprezzamento, notevole curiosità e interesse per la proposta culturale offerta dall’Associazione di Storia e Archeologia Sulcitana “Arciere” Onlus e l’Associazione Sant’Antioco nel mondo Onlus.

   Quest’ultimo sodalizio, presentato al pubblico proprio durante la giornata del taglio del nastro della mostra romana, alla presenza di insigni personalità civili ed ecclesiastiche, nasce con l’intento di promuovere il messaggio del Santo e, insieme, il territorio del Sulcis e della Sardegna intera con le sue innumerevoli peculiarità storiche, artistiche e culturali.

   L’esposizione, che si andrà via via ad arricchire di altre opere provenienti da artisti italiani e stranieri, sensibili all’insegnamento sempre più vivo ed attuale di solidarietà cristiana del Santo Patrono della Sardegna, attualmente consta di 18 dipinti, 12 sculture – fra cui quella del Maestro Livio Scarpella donata a Papa Francesco durante la sua visita alla città di Cagliari, dal Santo Padre gentilmente messa a disposizione dei visitatori della mostra – e un pregevolissimo reliquiario in argento contenente anche le reliquie del Santo, forgiato dall’argentiere cagliaritano Francesco Busonera, creatore di numerosi capolavori sacri.

    Un progetto artistico e culturale, dunque, dall’alto impatto simbolico oltre che sociale contemporaneo che, sotto l’egida del Martire Antioco, intende unire artisti e popoli.

   Verrebbe da chiedersi, però, come mai gli imprenditori sardi, antiochensi in primis, non facciano a gara per sponsorizzare la mostra del Santo Patrono della Sardegna, in modo da aggiudicarsi la possibilità di promuovere le loro proposte turistico-ricettive, i loro prodotti artigianali ed enogastronomici attraverso i canali di una vetrina d’eccezione – che, per la sua alta qualità, sta attirando persone interessate non solo al profilo religioso, ma anche a quello artistico, artigianale, turistico e culturale, nella sua accezione più ampia del termine – qual è quella che Roberto Lai sta riuscendo a creare attorno alla figura di sant’Antioco?

   Probabilmente, non si è ancora ben compresa l’importanza di andare avanti uniti, di fare rete, di fare squadra. In questo momento di crisi economica e valoriale può, forse, essere utile ricordare una  regola valida per il gioco degli scacchi ma adattabile anche ad altri giochi di squadra e a chi intende veramente operare nel suo settore di riferimento “facendo squadra”: nessun pezzo vince da solo, per poter vincere la partita, bisogna occupare il centro della scacchiera con tutta la squadra!

scorcio della mostra a Roma nella foto di Pierluigi Pinna


 
 
 

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