LA SMOBILITAZIONE DI RYANAIR DA ALGHERO: LA COMPAGNIA IRLANDESE E IL RUOLO FONDAMENTALE NON SOLO PER IL TURISMO

Nella foto, Michael O’Leary, CEO di Ryanair, mentre cerca di spiegare le sue ragioni alla Regione Sardegna.


di Ignazio Caruso

In questi giorni, Alghero vive momenti di trepidazione. Pare, infatti, che Ryanair sia intenzionata a fare i bagagli dallo scalo Riviera del Corallo o, quanto meno, a ridurre sensibilmente il suo apporto in termini di voli e destinazioni da e per la città catalana. La notizia, sebbene sia stata smentita dai vertici della compagnia irlandese, diventa ogni giorno sempre più fondata: basti pensare sia alla scomparsa dei biglietti acquistabili sul sito ufficiale, sia alla lettera inviata dalla società ai propri dipendenti – hostess e steward – con la richiesta di comunicazione di eventuali tre destinazioni di lavoro alternative ad Alghero. La sola possibilità che gli irlandesi abbandonino la città – o che, più realisticamente, lascino solo un aereo anziché i due di norma in servizio durante l’alta stagione – ha gettato nello sconforto operatori turistici, imprenditori, politici, giornalisti e anche i semplici cittadini. È infatti indubbio il contributo fornito da Ryanair all’economia del territorio, soprattutto in termini di afflusso di visitatori e visitatrici. E questo, gli irlandesi, lo sanno benissimo. Non è quindi assurdo pensare che, da buoni uomini d’affari quali sono, stiano solo cercando di alzare la posta in palio nella trattativa, chiedendo, in un modo o nell’altro, un maggior impegno economico delle istituzioni regionali e locali che li convinca a restare. Il punto è un altro. Finora si è parlato di come le tratte operate da Ryanair portino in Sardegna, e soprattutto ad Alghero, vagonate di turisti e turiste – e tengo a precisare turiste – durante gran parte dell’anno con un ovvia concentrazione durante la stagione estiva. Tutto molto bello. Tutto molto vero. Ma Ryanair non è utile solo a loro. Ryanair, se permettete, è utile anche, e soprattutto, agli algheresi  a tutti i sardi che utilizzano lo scalo di Fertilia. È utile anche, e soprattutto, a tutti quelli che dalla prigione dorata di Alghero, e della Sardegna, vogliono evadere anche solo per un fine settimana, magari in inverno o in primavera. È utile a tutti gli studenti fuori sede che fanno la spola tra l’Isola e il resto dell’Italia: perché non tutti possono permettersi i voli Alitalia, per quanto i sedili siano più comodi, i biscottini più buoni e le hostess eccetera eccetera. Quindi:

Care istituzioni, Anche noi abbiamo diritto a viaggiare. Anche noi abbiamo diritto di andare a Parigi con la nostra fidanzata che ci lascerà il mese successivo. Anche noi abbiamo diritto di andare in Germania a fare non si sa bene cosa, sicuramente non imparare il tedesco. Anche noi abbiamo diritto di andare a Dublino per degustare e bere moderatamente della buona birra. Anche noi abbiamo diritto di andare ad Amsterdam per vedere il museo di Van Gogh. Anche noi abbiamo diritto di andare a Bruxelles per partecipare alla jihad dell’Isis. Anche noi abbiamo diritto di andare a Bratislava per vedere i suoi bellissimi monumenti. Anche noi abbiamo diritto di andare a Londra per prendere un po’ di sole. Anche noi abbiamo diritto di andare a Stoccolma, che è un po’ più cara di Bratislava, ma ci sono bei monumenti anche lì. O in Spagna. Vogliamo parlare della Spagna? Di quanto sia importante essere stati almeno una volta in Spagna per dire di aver vissuto veramente?

Per cui, care istituzioni, chiunque o qualunque cosa voi siate: il nostro appello è indirizzato a voi. Siamo già isolati, non isolateci ancora di più.

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