UNO CHEF CAGLIARITANO IN GIAPPONE: LA STORIA DI ALESSIO CORDA, AI VERTICI DELLA CUCINA DEL RITZ-CARLTON A OKINAWA

Alessio Corda


di Maria Luisa Porcella Ciusa

La passione per il suo lavoro l’ha portato ai vertici delle cucine di uno degli hotel della catena di lusso Ritz-Carlton: Alessio Corda, executive chef ad Okinawa, racconta la sua storia, iniziata quasi vent’anni fa quando lasciò la Sardegna per provare a fare del suo sogno un lavoro. Riuscendoci.

Tra le tante figure impegnate all’interno di una cucina, senza dubbio quella più importante è quella dell’executive chef, colui che ha il compito di supervisionare tutto ciò che avviene tra le mura della cucina di un ristorante. E’ evidente, dunque, che per aspirare a questo prestigioso ruolo, è indispensabile un grande bagaglio di esperienze ed una buona preparazione.

Alessio l’esperienza se l’è fatta in giro per il mondo: “Ho iniziato a lavorare a Londra, poi mi sono spostato in Spagna, a Barcellona, e qui, oltre ad aver conosciuto mia moglie (una giapponese n.d.r.), ho preso i primi contatti con il Sol Levante”.

Dopo aver lavorato per quattro anni in un autentico ristorante giapponese, Alessio si è appassionato alla cultura e alla cucina nipponica. Così, dopo un anno passato tra la brigata di cucina del Ritz-Carlton del Qatar, è riuscito a trasferirsi a Osaka diventando chef di un ristorante italiano. Da tre anni e mezzo è a capo dei quattro ristoranti del Ritz-Carlton di Okinawa: ciò significa che tutto quello che passa dalle cucine del Teppan Yaki, del Ristorante Giapponese, del Ristorante Italiano (per il quale oltretutto cucina) e della Lobby Lounge dell’hotel della catena di lusso deve essere provato da lui in prima persona.

“Quello dove cucino è un ristorante italiano e propongo quindi cucina della nostra penisola, con accenti di cucina locale giapponese. Ma facciamo anche la fregola sarda artigianale” spiega lo chef sardo parlando dei piatti che propone ai clienti di Okinawa. “A casa invece riesco a cucinare solo nei giorni di festa e mio figlio, di cinque anni, ama la cucina italiana e sarda più di quella giapponese! Adora i formaggi, la fregola, la salsiccia, il minestrone. Uno dei suoi piatti preferiti sono gli spaghetti con vongole e broccoli”.

Mettendo a confronto la cucina italiana con quella giapponese, spiega: “La cucina giapponese, così come quella italiana, si basa molto sulla qualità del prodotto e delle materie prime, senza che vengano tanto manipolate. Come tipi di cotture abbiamo molte similitudini: marinature di pesce, arrosti, al vapore. A differenza della cucina italiana in quella nipponica non si usano soffritti, così risulta quasi priva di grassi o olii”.

Il futuro? Corda non ha dubbi: “Come ogni Chef, il mio sogno è di poter aprire un ristorante con la mia cucina e il mio stile, che racchiuda il meglio dei piatti italiani, giapponesi e della cucina sarda. Uno dei tuoi piatti più apprezzati Sono degli gnocchi di Beniimo, cioè di patate “violeta” tipiche di Okinawa, con un ragù di pollo locale, mascarpone e olive taggiasche.”.

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