LE TERME NATURALI NELL’ISOLA, STORIA DI BENESSERE: LA CURA DEL CORPO IN SARDEGNA

le terme di Fordongianus


di Irene Marrosu

Quando si pensa alla Sardegna vengono in mente i soggiorni al mare, alla sabbia bianca e alle dune; qualche amatore di nicchia può dedicare vacanze più originali a sagre ed eventi folcloristici. Difficilmente però, si associa alla Sardegna il concetto di Terme. E ci si sbaglia. Sappiamo che la nostra bella isola è stata nella storia oggetto di conquista da parte di molti popoli e altrettante culture. Gli antichi romani, naturalmente, non si sono certo lasciati sfuggire l’occasione e dove c’erano i romani, si sa, c’erano le terme. Svariati esempi di terme romane “artificiali” in Sardegna si possono trovare a Nora, Tharros e Olbia e sono solo alcuni. Ma oggi vogliamo parlare delle sorprendenti terme naturali sarde, alimentate da corsi d’acqua sotterranei che fuoriuscendo a calde temperature venivano utilizzati proprio per la cura delle persone e tutt’oggi sono in funzione, al servizio del nostro benessere.

Benetutti (SS) Già note all’astronomo Tolomeo, le terme di Benetutti si costituiscono di piccole sorgenti che sgorgano dal terreno nelle campagne intorno al paese. Le acque sono sulfureo-salso-bromo-iodiche radioattive a 40°C e curano malattie osteoarticolari, reumatiche, respiratorie, cutanee e  otorinolaringoiatriche. Lo stabilimento Aurora, fornisce ogni tipo di servizio legato alla cura termale ma vi sono molte aree libere dove poter usufruire dei benefici delle acque e dei fanghi. Fino a pochi decenni fa, le donne di Benetutti si recavano alle terme per lavare i panni, approfittando della miracolosa rarità di un’acqua caldissima.
Casteldoria (SS) In una misteriosa valle incantata, luogo magico di leggende simili a fiabe medievali, sulle rive del fiume Coghinas, le terme di Casteldoria vantano le proprietà più peculiari e curative delle terme della Sardegna. Ipertermali poiché sgorgano a una temperatura compresa tra i 65 e i 78° C, la loro ricchezza in sali e minerali deriva da una natura di origine vulcanica. Sono acque limpide, salsobromoiodiche in grado di apportare significativi miglioramenti negli stati reumatici e in presenza di osteoartrosi ma prodigiose anche in caso di dermatiti, problemi respiratori e otorinolaringoiatrici, nonché in problatiche ginecologiche e legate all’apparato digerente. Notevole la struttura che oggi offre i servizi termali: di recente ristrutturazione e riattivazione, rappresenta un interessante diversivo per una breve pausa relax in qualsiasi momento dell’anno, lontano da un concetto stereotipato di Sardegna.

Fordongianus (OR) Fu un antico insediamento militare romano che non ebbe particolare sviluppo urbano e commerciale. La sua struttura termale, tuttavia, è la più affascinante della Sardegna, sebbene di dimensioni ridotte, poiché conserva molti elementi architettonici che ne lasciano dedurre facilmente l’aspetto originario.
Le acque sono ipertermali (55°C) minerali con tracce di acido nitroso, cloro ed acido solforico. Le loro proprietà benefiche si riscontrano nella cura di malattie cutanee, artrosiche, reumatiche, e respiratorie. Oggi il territorio ospita un centro fisioterapico e di riabilitazione neuromotoria aperto anche al pubblico sia per cure di artrosi, reumatismi, asma che per soggiorno termale libero in tre padiglioni in prossimità delle fonti.
Sardara (CA) La più nota delle località termali della Sardegna, si trova ai piedi del castello di Monreale, in una valle immersa in un bosco di eucalipti. Anche le terme di Sardara sono citate dall’astronomo e geografo greco Tolomeo (I secolo d.C.) come “Aquae Neapolitanae“. L’antico edificio romano venne parzialmente inglobato nella struttura delle prime terme moderne, costruite alla fine del 1800.L’acqua, classificata in minerali-bicarbonato-alcaline-ipertermali, sgorga a temperature comprese tra i 50 e i 68 °C. Utile nella cura di disturbi motori e respiratori, è anche preziosa materia prima per le cure di bellezza offerte dalla rinomata SPA.

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Un commento

  1. “Sardinia postquam pelago circumflua tellus fontibus e liquidis miracela mundo quod sanat aegrotos, pandunt nefando perjuros furto……”Ennio – Panegirico di Dione.
    Meraviglioso argomento della mia tesi di laurea.

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