NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA, LA SARDEGNA RICORDI EFISIO MAMELI (1875-1957), PLOAGHESE, DOCENTE DI CHIMICA A PAVIA, INTERVENTISTA, PLURIDECORATO PER MERITI DI GUERRA

Efisio Mameli e la moglie Anna nel 1938


di Paolo Pulina

In questo Blog, in data 28 dicembre 2010,  ho già ricordato la figura di Efisio Mameli a 135 anni dalla nascita  (avvenuta a Ploaghe, in provincia di Sassari, nel  1875):

http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2010/12/28/a-135-anni-dalla-nascita-ploaghe-31-dicembre-1875-ricordo-di-efisio-mameli-chimico-e-fondatore-del-psdaz/ Ma, a cento anni dall’inizio della Grande Guerra 1914-1918, nel momento in cui si moltiplicano anche in Sardegna le iniziative memorialistiche (in particolare sono meritatamente oggetto di “rivisitazione” le gloriose imprese della  Brigata “Sassari” e doverosa attenzione viene riservata anche ai singoli protagonisti di quella ormai mitica epopea, che segnò per l’Italia una tappa fondamentale nella storia dell’unità nazionale), da ploaghese-pavese mi permetto di riproporre, sia pure in termini sintetici, la biografia di Mameli, che, originario della Sardegna, a Pavia docente di Chimica e interventista, per il suo apporto tecnico alle azioni dell’esercito italiano si congedò  insignito dei più alti riconoscimenti militari (Mameli andrà in congedo col grado di tenente colonnello della riserva, decorato della medaglia al merito di guerra, della medaglia dei volontari, della medaglia d’argento al merito della Croce Rossa Italiana e della Croce d’Italia).

Mameli, nato a Ploaghe il 31 dicembre 1875, si laureò a Cagliari in Chimica nel 1897; fu  il secondo laureato in Chimica di quell’Università. Cominciò  la sua carriera universitaria a Pavia e a Sassari come assistente di fisica e di chimica. Nel 1909 era professore di Chimica nell’Ateneo pavese. Lo scrittore pavese Augusto Vivanti cita sei volte Efisio Mameli in “Pavia in grigio-verde: avvenimenti e cronache della città negli anni del primo conflitto mondiale” (Pavia, Boerchio, 1968). Da esse  risulta  che Mameli fu attivo interventista (anche la sorella Eva Mameli, futura madre di Italo e Floriano Calvino,  che lo aveva raggiunto a Pavia dopo il diploma e dopo la morte del padre,  fu impegnata durante la guerra come crocerossina presso il Collegio Ghislieri e meritò riconoscimenti per la cura dei soldati feriti) e che poi partì volontario per la guerra, col grado di sottotenente del primo reggimento Genio Zappatori di Pavia e presso la 33a Compagnia Zappatori; per sua domanda passò poi alla 13a Compagnia Zappatori. 

A Cervignano del Friuli, il 21 settembre 1915, aveva fondato il laboratorio chimico della III Armata che diresse per tutto il periodo della guerra. Sulla difesa collettiva contro i gas asfissianti compilò un importante studio che presentò alla direzione della Sanità. Nominato nel luglio 1916 membro della commissione dei chimici presso il comando supremo, tenne conferenze sulla difesa collettiva ed effettuò inchieste e studi assai rilevanti. Con funzioni tecniche prese parte nell’ottobre  1916 all’offensiva sul Pasubio (lancio di gas asfissianti), venendo poi promosso capitano per merito di guerra, e all’offensiva sul Carso.

(Nota. L’ impegno di Mameli a  favore della Sardegna si era manifestato a Pavia anche prima della guerra: egli fu tra i  personaggi  sardi trapiantati a Pavia – docenti e studenti dell’Università, funzionari  dello Stato e di altri Enti pubblici – che parteciparono in 19,  risultando  perciò  la delegazione più numerosa,  al Primo Congresso Regionale Sardo promosso e organizzato dall’associazione dei sardi a Roma, tenuto in Castel S. Angelo dal 10 al 15 maggio 1914. Sugli emigrati sardi che promossero,  organizzarono e arricchirono con le loro proposte quel Congresso  si veda anche il mio recente scritto “I promotori del Primo Congresso Sardo”, pubblicato dalla rivista “Quaderni Bolotanesi” nel numero 40, 2014: http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2014/05/20/il-circolo-culturale-sardo-%E2%80%9Clogudoro%E2%80%9D-di-pavia-propone-per-il-24-maggio-il-ricordo-a-100-anni-dallevento-gli-emigrati-sardi-residenti-a-pavia-che-parteciparono-al-primo-congresso-re/).

Nel  seguito della sua carriera universitaria il  prof. Mameli insegnò a Perugia, a Parma e a Padova, dove rimase fino al concludersi della sua attività di docente universitario (fu anche prorettore) e dove morì il 10 giugno 1957.

Su Efisio Mameli si può vedere: Luigi  Musaio, “Efisio Mameli”, Padova 1959; Antonio Di Meo, “Efisio Mameli”, in “Dizionario Biografico degli Italiani” – Volume 68 (2007), http://www.treccani.it/enciclopedia/efisio-mameli_(Dizionario-Biografico)/.

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2 commenti

  1. Secondo me,chi è stato decorato per meriti di guerra è meglio DIMENTICARLO…..

  2. Secondo me, chi crede di farsi bello indossando i panni del pacifista contro i presunti guerrafondai (secondo lui) che fanno solo ricerca storica, è bene che se ne stia lui mudu, chietu e cagliadu. Nel centenario della Grande Guerra, nella doverosa valorizzazione degli eroismi dei fanti della Brigata “Sassari” (è inutile consigliare al Deidda di leggere qualche libro che enumera tutte le medaglie che si sono individualmente guadagnati in guerra contro lo straniero) le sue paroline non sono certo destinate ad essere ricordate

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