VENTIMILA PERSONE A TERRA: IL “NAUFRAGIO” DELLA COMPAGNIA “GO IN SARDINIA”


È stato l’ammiraglio Nunzio Martello, a spiegare, con modi bruschi, la situazione, al presidente di GoinSardinia, Giampaolo Scano, e ai rappresentanti della Anek Lines. Mentre migliaia di persone iniziavano a capire che il loro posto in traghetto non esisteva più, Martello (comandante della Capitaneria di porto di Olbia e commissario straordinario dell’Autorità portuale del Nord Sardegna) ha detto con chiarezza che qualcuno dovrà rispondere del disastro di queste ore (20mila passeggeri con un biglietto di carta straccia, il traghetto El Venizelos bloccato a Livorno) e che la Caporetto del turismo sardo finirà nel giro di qualche giorno dentro un fascicolo della Procura di Tempio. I danni sono incalcolabili ed è stata già annunciata una raffica di esposti, di singoli passeggeri e associazioni. L’ammiraglio ha dato subito le disposizioni ai suoi ufficiali, perché venga fatta luce (le indagini, amministrative, per ora sono due) sulle cause della sospensione dei collegamenti GoinSardinia e sulle mancate comunicazioni ai passeggeri. Poi la conferma ufficiale, anche sul sito della società: tutte le tratte sono soppresse per il ritiro della nave da parte dell’armatore Anek Lines. Nunzio Martello, sempre a stretto contatto con il Prefetto, ha fissato per tre volte la convocazione urgente di GoinSardinia e di Anek Lines, in Capitaneria. Riuscendo soltanto a strappare poche scarne informazioni sulle decisioni del Consorzio sardo. Almeno inizialmente, perché la società ha poi deciso di chiudere i battenti. La confusione e i dati contraddittori forniti all’ammiraglio hanno peggiorato la situazione. Martello, comunque, è riuscito a mettere le parti davanti alle loro responsabilità. Il presidente Giampaolo Scano diceva: «Si va avanti nei prossimi giorni, è uno stop provvisorio». In realtà, per la Capitaneria, la storia del Consorzio sardo (80mila passeggeri nel 2013, 40mila e oltre quest’anno) era già finita. L’armatore Anek Lines, ha bloccato il traghetto El Venizelos, per il mancato pagamento del nolo. «Abbiamo versato regolarmente tutto, controbatte Scano. È inspiegabile il blocco del traghetto da parte della Anek Lines». E pensare che quando venne siglato l’accordo tra sardi e greci, si parlò di grande alleanza delle isole, Sardegna e Creta. Una storia che sta finendo tra la confusione e la rabbia. Le giornate nere del turismo sardo sono iniziate il 27 agosto, con i bivacchi nella Stazione marittima olbiese. Nave in ritardo e passeggeri di GoinSardinia diretti a Livorno che protestano e dormono per terra. Vengono assistiti in qualche modo dall’Autorità portuale, che lascia il terminal aperto. Sono circa 1800 e alla fine riescono a partire. Ma il 28 agosto, quando la El Venizelos, si stacca dalla banchina, a bordo ci sono soltanto 700 persone. Gli altri passeggeri si sono arrangiati diversamente. L’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana: «Stiamo seguendo con attenzione la situazione che richiede il massimo sforzo per aiutare e assistere le persone in difficoltà, quanti subiscono le conseguenze dell’incertezza. È irritante il traccheggiare di chi continua a fare dichiarazioni demenziali. Ma, ora, è il momento dell’emergenza. In una seconda fase ci sarà l’approfondimento sulle responsabilità». L’emergenza, appunto. La Regione ha mobilitato la macchina della Protezione civile. Federalberghi e Confocommercio hanno comunicato, che negli hotel della Gallura, le stanze libere, un centinaio di posti letto, sono riservate gratuitamente a chi è restato a terra. I posti sulle navi, per il 29 agosto, da Olbia e Golfo Aranci, dovrebbero essere, invece, circa 4mila.

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