UN GIGANTE DI MONT’E PRAMA AL QUIRINALE? RESTI QUI, LI’ NON CI FA NIENTE


di Mauro Pili

Quando un’agenzia di stampa “batte” una notizia solitamente siamo dinanzi al vero. Quando ho letto il “lancio” che preannunciava un Gigante di Mont’e Prama al Quirinale le mie certezze hanno barcollato. Per tre ragioni:

1) non esiste un Gigante, ma i GIGANTI. Un Unicum, un insieme, unico e inseparabile. Una grandezza unitaria, un’immensità statuaria indivisibile. Solo uno stolto, maschile o femminile, può avventurarsi in simili affermazioni. Ignorando storia e valore dell’insieme statuario di Mont’e Prama;

2) i beni archeologici non sono dei pacchi dono che si possono disporre ad uso e consumo del primo avventato rappresentante del Governo in cerca di visibilità, ma sono un bene unico e indivisibile che deve restare nella piena disponibilità del contesto che lo ha generato, la Sardegna e il Sinis;

3) il Quirinale è la rappresentazione dello Stato. Lo stesso che vieta ai Sardi il governo del proprio patrimonio archeologico. Lo stesso Stato che impone soprintendenze e soprintendenti. Lo stesso Stato che nega al Popolo Sardo riequilibrio e diritti. Chi può aver avuto la malsana idea di portare un “gigante” al cospetto dello Stato? Solo una bufala poteva essere così grande.

Invece, come al solito, le agenzie dicono il vero. L’ho sentito con le mie orecchie, il rappresentante del governo, affermare che stanno studiando di portare un Gigante al Quirinale. Nello stesso frangente annunciava uno stanziamento di 250.000 euro per gli scavi nella collina di Mont’e Prama. Ecco, qui ho capito che si trattava di avanspettacolo. Qualcuno (a) che la doveva sparare grossa. E l’ha sparata. Ora è probabile che in pochi leggano le carte, è possibile che in molti si facciano fregare per insufficienza di conoscenza o per poltronite. Ma è giusto dire le cose come stanno: quegli stanziamenti sono del 2010 progetto Arcus – stanziati su mia richiesta dall’allora ministro Bondi per riprendere dopo 35 anni gli scavi sulla collina di Mont’e Prama il piano prevedeva l’utilizzo e la valorizzazione di tutte le eccellenze archeologiche della Sardegna e invece è stato fatto un appalto. Quei soldi saranno affidati ad un’impresa esterna. Chissà da dove arriverà e sopratutto in quanto tempo esaurirà quei fondi. I tecnici dicono meno di tre mesi. Ora c’è da domandarsi come si può essere così superficiali nel governo della cosa pubblica. Come si possono fare affermazioni così prive di elementari conoscenze e come si può pensare di ingannare tutti con affermazione tanto gratuite quanto destituite di ogni fondamento? Poveri coloro che ci cascano! I Giganti di Mont’e Prama non si toccano. Devono stare a casa loro, nel Sinis, e da nessuna altra parte. Devono restare uniti e nessuno li deve dividere. I giganti di Mont’e Prama non ci fanno niente al Quirinale. Siamo dinnanzi ad un governo che cerca in tutti i modi di vendere fumo ma che sfugge ai problemi veri della cultura sarda. Chi propone di portare un Gigante al Quirinale non ha capito l’imponenza della scoperta. Questa proposta estemporanea e grottesca di portare i giganti di Mont’e Prama, fosse anche solo uno, al Quirinale, e’ un’offesa al Popolo sardo e all’accademico dei Lincei Giovanni Lilliu che si era sempre dichiarato contrario a qualsiasi tipo di separazione dei Giganti, e totalmente contrario all’allontanamento dal luogo del ritrovamento. Pensare di mettere in mostra un Gigante al Quirinale, e non l’intero monumentale ritrovamento nel Sinis significa umiliare la Sardegna e i sardi. Questo governo non stanzia nemmeno un euro in piu’ e soprattutto non mette in campo soluzioni che consentano di evitare che imprese esterne possano occuparsi degli scavi. Occorre trovare soluzioni che vedano gli archeologi e le università sarde protagoniste di quei ritrovamenti. Avvieremo una mobilitazione per ribadire che servono risposte serie e non propaganda a buon mercato.

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5 commenti

  1. Sardinia no est Italia, cosa vogliono da noi!? Il gigante e’ nostro

  2. Est italia, ma deve rimanere la dove alle origini della cultura ne è un simbolo!!!

  3. E’ la barracciu che lo vuole portare !!!

  4. Non sono d’accordo ……anche i bronzi di Riace vennero esposti al Quirinale per poi portarli a Reggio Calabria…….solo in questo modo si può fare pubblicità alle nostre risorse!!!!!!!Non chiudiamoci a riccio!!!!!!

  5. bella questa… ma quale pubblicità, sono secoli che studiosi danno alla luce reperti importantissimi, libri e contro libri scritti per testimoniare la nostra realtà che sicuramente non è quella del mare. la pubblicità la si fa da casa per casa non per ingrassare le persone alle spalle nostre. i sardi stanno scappando e chi rimane soffre perchè non lavora. quelli del quirinale diano i soldi per fare la sardegna un museo a cielo aperto e che si dia lavoro a tutti! per il moto Sardigna no est Italia lo reputo piu che coerente….se magari lo capissero tutti…..senza offesa a nessuno…

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