BANDIERE DEL GUSTO 2014: SONO BEN 184 LE SPECIALITA’ DELLA SARDEGNA


di Daniele Puddu

Sono ben 4813 le bandiere del gusto a tavola assegnate all’ Italia nel 2014 dall’Assemblea della Coldiretti a indicare quelle specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio italiano – condizione essenziale è infatti quella che il prodotto sia stato ottenuto secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni – e utilizzate per individuare una mappa regionale del patrimonio enogastronomico nazionale, che i turisti italiani e stranieri possano gustare nell’estate 2014. Entrando più nello specifico si scopre che ad ottenere il riconoscimento sono stati 1468 diversi tipi di pane, pasta e biscotti,  1334 di verdure fresche e lavorate, 781 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 487 formaggi, 192 piatti composti o prodotti della gastronomia, 158 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 158 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 146 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Ben 115 le specialità italiane che sono state aggiunte solo quest’anno, tre delle quali sarde e tra le quali spicca la “sindria call’e boi“, una pregiata anguria coltivata a Gonnosfanadiga, nel Medio Campidano, ritenuta tra le migliori dell’isola sino agli anni Sessanta ed ora a rischio d’estinzione. La Pompia dalla quale si ottiene anche un ottimo liquore. E se ai primi tre posti si piazzano Toscana, Campania e Lazio, la Sardegna si posiziona a metà classifica, ma sicuramente c’è ancora tanto spazio per crescere, d’altronde la gran parte delle produzioni isolane affondano le proprie origini nella notte dei tempi, è ora di farlo sapere al mondo, anche perché le specialità alimentari e le produzioni di qualità ben si sposano con il turismo, tanto che un’indagine della stessa Coldiretti racconta come un terzo della spesa dei turisti italiani e stranieri in Italia – per un totale di 24 miliardi di euro nel solo 2012- sia destinato all’ acquisto di prodotti alimentari o a pasti consumati in ristoranti, trattorie o pizzerie, con un più 43% rispetto ai 4 anni precedenti. Sulla stessa linea anche Luca Saba, Direttore Coldiretti Sardegna, che così dichiara alla stampa: “Quasi 200 specialità alimentari che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni che permettono alla Sardegna di poter presentare un’offerta agroalimentare esauriente e qualificata, quella stessa offerta agroalimentare che completa l’offerta turistica della nostra regione attraendo sicuramente flussi turistici sia nazionali che esteri”.

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