UN BILANCIO DELLE ATTIVITA’ DEL NUOVO PRESIDENTE DEL “MARIA CARTA” DI BERGAMO: TEMPO DI CONSUNTIVI E DI RIPARTENZA

Mario Pomesano con Sisinnia Bua


di Mario Pomesano

A poco più di tredici anni dalla costituzione del nostro Circolo, è possibile fare un bilancio critico di questo periodo per rilevarne i punti di forza e quelli di debolezza al fine di orientare i componenti del  nuovo Consiglio Direttivo sul percorso da seguire nel triennio appena cominciato. Partito “alla garibaldina” sul finire del 2000 l’allora Circolo, sotto la gastronomica denominazione “S’Aligusta”, non aveva altre pretese che raccogliere l’adesione spontanea degli isolani, giunti in epoche differenti nella terra bergamasca, in qualche modo affine alle caratteristiche della nostra terra di origine. Solo l’anno seguente fu “conquistata”, con la benevolenza dell’allora Amministrazione Comunale cittadina, una sede di riunione per i primi soci, che allora non tardavano ad arrivare sia pure con qualche sospettosa riluttanza. Raccogliendo informazioni qui e là, conoscemmo l’esistenza in Regione di similari esperienze, alcune delle quali di più anziana costituzione e ci convincemmo dell’opportunità di creare con esse utili alleanze e, soprattutto, di aderire alla Federazione nazionale tra i diversi organismi insediatisi nella penisola sotto l’egida sarda. Si pose allora anche il problema di dare al nostro Circolo una denominazione più consona alla “pretesa” sua qualità culturale e fu accolto da un nostro dirigente silighese il suggerimento di scegliere l’intitolazione, tutt’oggi vigente, alla gloriosa cantante che ha onorato la musica sarda di tutti i tempi. Il ricambio, voluto anche dalle norme statutarie recepite dalla suddetta Federazione, portò in un primo tempo ad una espansione della base associativa, ma in prosieguo ad una divaricazione di qualche sua “corrente”, coincisa poi con l’inizio dei primi sintomi di crisi economico-sociale del nostro paese. Negli anni sono state realizzate iniziative prestigiose e di indubbio spessore culturale, che non vale la pena di citare per non far torto a ciascuna di esse, ma è cambiato nel frattempo il modo e sono cambiate le strumentazioni più idonee per comunicare alla potenziale pubblica opinione interessata l’esistenza e le ragioni del permanere del nostro Organismo. Ecco perché oggi, pur avendo il sottoscritto confermato il proprio attaccamento originario al Circolo, è il primo a salutare l’opportuna scelta della base associativa nel ringiovanire la dirigenza del Circolo con la speranza e la nuova linfa si dimostri vitale ai fini delle programmazioni per il futuro. E già si intravedono nuove alleanze, che si aggiungono a quelle utilizzate in passato per consentire al nostro Circolo di collaborare, oltre che con le istituzioni pubbliche cittadine, provinciale e regionali, con organismi gloriosi come l’Associazione Alpini, il Ducato di Piazza Pontida, la Società Dante Alighieri, ecc. Con questo animo mi rivolgo, anche a nome dei colleghi del Consiglio direttivo, ai nostri amici di sempre, a quanti in passato sono rimasti talora delusi per il nostro procedere non sempre spedito, ai coetanei dei nostri tre nuovi dirigenti per darci credito della loro simpatia, della loro fiducia nell’intento di sostenere insieme iniziative all’altezza dei tempi, suggerendo altresì che la concorrenza tra candidature a manifestazioni culturali non faccia velo a possibili sinergie (vedasi ad es. il caso tra le città di Bergamo e Cagliari per l’appuntamento del 2019). 

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