UNA VITA ON THE ROAD: PAOLO FRESU, UN DISCO E UN TOUR PER IL TRENTENNALE

Paolo Fresu


Un album per celebrare trent’anni di carriera con il suo quintetto, Paolo Fresu pubblica “30!”. Il musicista sardo assieme a Tino Tracanna, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi ed Ettore Fioravanti, sta portando sui palchi dei club italiani la storia suonata della longeva formazione jazz, prima di ripartire per l’estero. “Siamo ancora qui dopo trent’anni e ci divertiamo come allora – commenta Fresu a proposito dell’anniversario – suonando senza che nessuno ci obblighi a farlo. Trent’anni fa avevo una visione della geografia molto labile, visto che ho fondato il gruppo con un sardo, un milanese, un romano, un cremonese e un livornese trapiantato a Bergamo”. I numeri del quintetto guidato dal musicista di Berchidda parlano da soli quanto a costanza nel successo elongevità inusuale per i canoni tipici del jazz. In trent’anni di attività il gruppo ha girato il mondo collezionando un migliaio di concerti e un totale di venticinque dischi. “Dopo tutto questo – dice Fresu – ritrovarsi a suonare alla Cantina Bentivoglio di Bologna o al Blue Note di Milano con la stessa energia e la stessa voglia di allora, mi sembra un grandissimo risultato”.  Nato con un’anima di follia, come il trombettista è convinto debba nascere e svilupparsi un progetto jazz fatto come si deve, il quintetto è frutto anche di una serie di incontri dai contorni romanzeschi che per scenografia hanno pensioni a mezza stella a Siena, barzellette in sardo e stazioni di servizio in autostrada, tra un concerto e una prova arrangiata in luoghi di fortuna. “Da quegli incontri sono nati mille viaggi – ricorda Fresu – e mille storie, la maggior parte delle quali molto divertenti”. L’album del trentennale è dedicato anche alla Sardegna che per il quintetto è stato ed è un luogo d’incontro. “Ricordo cene a Berchidda con la campagna e gli animali attorno – dice il musicista che quest’anno raggiunge anche i 28 anni del festival da lui creato nel paese sardo – permeate di voglia di musica, ma anche di atmosfere condivise”. Una storia di jazz, quella del quintetto di Paolo Fresu, che però non si ferma alle suddivisioni in generi musicali. “Mi piace pensare che la nostra storia sia anche rock – commenta – perché i racconti ‘on the road’ dei musicisti jazz sono molto vicini a quelli più comunemente associati al rock. La mia idea di musica è quella di mettere in contatto mondi diversi e se in questi giorni suono con il quintetto, solo qualche giorno fa ero a Bologna per registrare con un gruppo rock”. Fino a venerdì Fresu e il quintetto saranno al Blue Note di Milano, poi sarà la volta del Torino Jazz Festival (il primo maggio) e del Parc Floral di Parigi (il 7 giugno).

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