NATA IN ARGENTINA MA CON ORIGINI SARDE (PAPA' DI OZIERI), VIVE A MILANO DA DIECI ANNI: "LA MIA VITA DEDICATA AL CANTO", INTERVISTA AL MEZZOSOPRANO ELIANA SANNA

nella foto Eliana Sanna


di Massimiliano Perlato

Conosciamo Eliana Sanna, giovane Argentina di origini sarde, da dieci anni in Italia, grazie ad una borsa di studio messa a disposizione dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia per frequentare il corso di Canto Lirico presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano.

Parlami della tua adolescenza in Argentina. Dei tuoi studi, dei tuoi interessi. Sono nata nella città di San Miguel de Tucuman, nel nord ovest dell’Argentina e ho vissuto sempre li fino a quando mi sono trasferita in Italia. Ho scoperto che ero intonata a 13 anni cantando nel coro della chiesa. Poi ho compreso di aver la voce lirica a 17. Ho intrapreso gli studi di canto privatamente ma con poca regolarità perché le lezioni costavano molto e non riuscivo sempre a pagarle, anche se la mia insegnante, Laura Varela, ha cercato di aiutarmi per poter proseguire e io l’apprezzo tanto per questo. Cantavo in diversi cori e nei matrimoni. Ho studiato anche musica in Argentina: prima di avvicinarmi alla lirica aspiravo di cantare in un gruppo rock. Era il sogno da ragazzina, che ora sto concretizzando: da quest’anno, sono entrata in un gruppo di genere fantasy metal che si chiama HOLY SHIRE come seconda voce dove faccio i cori lirici. E’ un gruppo che sta crescendo, hanno fatto dei video e sta per uscire un cd ma io non ci sono perché sono entrata dopo che sono stati registrati, e anche se è un genere che io non ho mai pensato di cantare, mi sta dando grandi soddisfazioni ed è una nuova esperienza professionale che mi permette anche di proseguire con i miei altri progetti musicali. In Argentina ho fatto anche l’Università e frequentavo il Circolo Sardo di Tucuman dove collaboravo molto attivamente, con il quale ho partecipato a diversi congressi e manifestazioni per giovani italo argentini e altre attività sociali e culturali. Nella mia città appartenevo anche al gruppo dei giovani di una chiesa cattolica, El Salvador, dove cantavo e facevo del volontariato, con opere di carità nelle parti più povere della zona.

Raccontami della tua famiglia: i tuoi genitori. Il Papa di origine sarda… Sono la terza di quattro figli, ho due fratelli e una sorella e otto nipoti. I miei nonni paterni e mio padre sono originari di Ozieri. Mio nonno andò per primo in Argentina, negli anni 50, una volta stabilitosi fece in modo che mia nonna con i suoi 5 figli potessero raggiungerlo. Poi sono nati altri 3 figli. Purtroppo mio nonno sardo è morto molto giovane e non ho potuto conoscerlo. Mio padre ha protratto il mestiere di fabbro tramandato dal nonno in Sardegna e adesso mio fratello più piccolo sta seguendo la stessa strada. Ricordo mia nonna che parlava in sardo con i figli, ma noi non afferravamo nulla. Adesso che mia nonna non c’è più continuo a non capire il sardo, purtroppo. Mio nonno materno invece era libanese ma mia madre è nata in Argentina.

Cosa sapevi della Sardegna quando eri in Argentina? Sapevo quello che mi raccontava mio padre, gli aneddoti del suo paese, della sua infanzia, del dopo guerra. Mi sembrava di conoscere a memoria Ozieri da come me la descriveva, e un pò anche Pattada. Poi nel circolo di Tucuman ho iniziato a conoscere un po’ di più la storia e la cultura dell’isola.

Come sei arrivata ad ottenere la borsa di studi della FASI per arrivare in Italia? Nel 2001 stavo partecipando al Congresso dei Circoli sardi Argentini nella città di Mar del Plata e in una delle cene mi avevano chiesto di cantare qualcosa per l’assessore della Sardegna, Matteo Luridiana, ed i membri della FASI che erano presenti, ovvero Tonino Mulas e Filippo Soggiu. In realtà non volevo cantare perché stavo aspettando la fine della cena per andare a ballare con gli altri ragazzi. Mio padre mi chiese di fermarmi e di accettare l’invito. Ricordo di aver cantato l’Ave Maria di Goudnod e Don’t cry for me Argentina e dopo la mia performance, si avvicinarono i sardi a farmi i rallegramenti e mi dissero che mi avrebbero aiutata ad ottenere una borsa di studio per frequentare una scuola di canto in Italia. E dopo due anni, nel 2003, sono arrivata a Milano a studiare canto nell’Accademia Internazionale della Musica. Sono stata molto fortunata e per questo ringrazierò sempre tutti quelli che mi hanno agevolata.

Quindi raccontaci del tuo cammino professionale e del tuo amore per il canto e l’evoluzione artistica La borsa di studio era per fare lirica. Con il tempo ho compreso che l’opera non era la mia vera passione ma ho continuato a studiarla. Di fatto sto perseguendo la Laurea di Didattica della Musica al Conservatorio di Novara e continuo ad approfondire il repertorio operistico ma solo per scopo formativo. A settembre ho cantato un ruolo della Cavalleria Rusticana perché ogni tanto va comunque bene fare delle nuove esperienze. Allora, oltre a fare concerti di lirica, di musica da camera e sacra da solista in Italia e in Europa. Ho iniziato a interessarmi alla musica di compositori argentini e sudamericani, cosa che fin che ho vissuto in Argentina non mi aveva interessato più di tanto, e adesso continuo a fare dei concerti con diversi musicisti cercando di far conoscere la musica della mia terra agli italiani. Nel 2008 ho avuto la possibilità di fare, con l’appoggio della Regione Sardegna e della FASI, un ciclo di concerti intitolato “Concerti per due continenti”. Il repertorio spaziava dai grandi compositori europei come ad esempio Rossini, Mozart, De Falla, Gluck, alla musica di compositori latinoamericani Piazzola, Guastavino, Ginastera, Ramirez, Gardel e altri, e pezzi del compositore sardo Lao Silesu. Con questo programma mi sono presentata in Belgio, Olanda, Svizzera, Francia, Argentina e in diverse città d’Italia. Da quando ho scoperto di avere la voce per cantare ho amato il canto. Ho fatto diversi generi: musica popolare, rock, lirica, musica da camera, tango, folklore argentino e persino ho cantato nelle pubblicità nel mio paese, ma in ogni cosa che faccio cerco di mettere sempre il cuore e il meglio di me.

Sintetizza i tuoi 10 anni in Italia: cosa ti è piaciuto e cosa no.. I miei 10 anni in Italia sono stati un lungo percorso di crescita professionale e personale. Quando sono arrivata a Milano avevo una nostalgia tremenda del mio paese. Venivo da una città provinciale e ho fatto fatica ad abituarmi. Adesso amo Milano e l’Italia e sono felice di essere qui. Ho conosciuto tante persone che mi hanno aiutato e mi sono state vicine. Mi piace la città, tutte le possibilità culturali che offre, nella sua diversità. Quello a cui ho fatto più fatica ad abituarmi è che qui per tutto bisogna prendere un appuntamento, persino per andare a trovare un amico a casa. Nel mio paese se uno ha voglia di andare a casa di qualche amico, ci va e basta. Quella spontaneità e quelle piccole cose che fanno particolare ogni posto mi è mancato tanto all’inizio.

In questi 10 anni hai potuto conoscere la Sardegna? Sei rientrata qualche volta in Argentina? Sono andata molte volte in Sardegna, sia per lavorare sia per fare vacanza. Ho ancora dei parenti lì. Nel 2004 ho fatto pure la cameriera in un villaggio turistico e più avanti, nel 2010 e 2011 sono andata a cantare alla Cineteca di Cagliari per il I e II Festival del Cinema e Letteratura Latinoamericana. Avevo già conosciuto la Sardegna,nel 2001 quando la Regione aveva organizzato un corso di cucina a Santa Margherita di Pula destinato a 14 giovani argentini disoccupati figli di sardi. Un’esperienza che considero unica e meravigliosa. In Argentina sono tornata 4 volte in 10 anni: non è facile programmare un viaggio, non solo per i costi ma perché per andarci,  ci vuole programmazione e tempo perché ho una famiglia molto numerosa e tanti amici da visitare. Ogni volta che vado non organizzo mai dei concerti, a eccezione del 2009 dove ho cantato nel Teatro San Martin, il più importante della mia città. Qui mi manca un po’ l’Argentina, meno di prima però. Ma ogni volta che vado a trovare la mia famiglia nel mio paese mi manca tanto l’Italia…

Ti sei impegnata anche nel mondo dell’emigrazione sarda nel circolo di Milano Io continuo a collaborare dentro il Centro Culturale Sardo, loro sono come la mia seconda famiglia. Sono parte del consiglio direttivo e sono la vicepresidente.

Infine, hai trovato l’amore e il matrimonio. Parlacene. Per farti capire quanto amo cantare ed esplorare diversi generi musicali ti racconto che io appena sono arrivata in Italia sono andata a cantare nel coro della Chiesa di Sant’Angelo che era vicina alla mia prima casa a Milano. Mi capita ancora di farlo e in quel contesto ho conosciuto Massimo nel 2009, con cui mi sono sposata l’anno scorso a giugno.
Per conoscere Eliana Sanna, si può visitare il suo sito http://sannaeliana.wix.com/eliana

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9 commenti

  1. Eliana Sanna (Milano)

    Grazie mille a tottus in pari!

  2. Chiquilo Rodriguez

    diosaaaaaa!!!

  3. Angela Solinas

    Grande Eliana… besote

  4. Imelda Alzogaray

    hermosa como siempre!

  5. Jose Fayardo Paz

    nostra (aclaremos)

  6. Grande Eliana!!!! Felicitaciones amiga!!!!

  7. ..e anche questo per gli HOLY SHiRE e’ motivo di orgoglio!!!

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