L'ISOLA CHE C'E' 2013 – SARDEGNA INCONTRA ROMA: DORGALI E CALA GONONE PRESENTANO "IL GIOIELLO SUPRAMONTE"


di Stefano Lavra

Sabato 5 ottobre 2013, nell’ambito della manifestazione “Sardegna incontra Roma 2013” che quest’anno è arrivata al suo 32° appuntamento, organizzata dall’Associazione dei Sardi di Roma Il Gremio, nell’ambito del suo  65° anniversario  e La Gia Comunicazioni di Cagliari  , si è tenuta una presentazione documentaristica che ha messo in luce un territorio meraviglioso tra i più selvaggi del mediterraneo: Il Supramonte. La presentazione è stata curata da Stefano Lavra Ass.re allo Sviluppo della Qualità Ambientale e Marketing Territoriale del Comune di Dorgali. Il Supramonte è un altopiano calcareo situato nella Sardegna centro orientale, incontaminato e selvaggio è patrimonio naturalistico dell’isola e sito di interesse comunitario (SIC). Il territorio di Dorgali, molto esteso, oltre 22mila ettari di superficie è caratterizzato da 14 kmdi costa meravigliosa, Cala Gonone, Le Grotte del Bue Marino, e Cala Luna sono le sue meraviglie, delle vere perle incastonate nelle falesie della costa centro orientale della Sardegna. Cala Gonone, è caratterizzata da un’alta catena di montagne calcaree, ricoperte da boschi e macchia mediterranea. Alle spalle di Cala Gonone il Monte Irveri protegge il paese da nord, tuffando, da una parte le sue pareti verticali in mare, e dall’altra congiungendosi alla catena del Monte Bardia (882 m. s.l.m.) e del Monte Tului (916m. s.l.m. è la cima più alta della baia).

Quest’ampio anfiteatro naturale è rimasto isolato dall’entroterra grazie agli alti bastioni di roccia, che lo hanno reso inaccessibile per secoli. La totale mancanza di insediamenti urbani e strade costiere rende questa costa una delle più interessanti dal punto di vista naturalistico ed ambientale.  Gli elementi di maggiore richiamo turistico del golfo, sono sicuramente le spiagge. Quasi tutte accessibili solo dal mare, si aprono nella costa tra faraglioni e strapiombi, grotte ed archi di roccia in un paesaggio di straordinaria bellezza. Davanti al paese ed a ridosso del porticciolo si trova la spiaggia di ciottoli e sabbia detta Spiaggia Centrale. Le condizioni del mare calmo e l’ombra degli alberi al limitare dell’arenile, la fanno preferire alle famiglie con bambini. Proseguendo sul lungomare s’incontrano gli arenili di Palmasera, spiaggette libere, distese davanti al paese, accessibili direttamente dalla strada.  Alle Spalle del mare, roccioso, impressionante, solitario, il Supramonte è senz’altro il cuore selvaggio della Sardegna, è la meta più suggestiva per camminatori, speleologi, arrampicatori percorrerlo si comprende la sua natura selvaggia e poco contaminata dalla presenza dell’uomo. L’itinerario si snoda fra doline, aspre cime rocciose, profonde gole, fino ad affacciarsi al mare sul Golfo di Orosei, dove il bosco incontra il mare. Da una parte confina verso Oliena con delle alte pareti verticali chiamate anche le Dolomiti sarde, verso Dorgali e Urzulei c’è una lunghissima muraglia calcarea incisa a metà da un ciclopico intaglio, le gole di Gorropu, verso Orgosolo sbarrano il passo millenarie foreste di lecci. E’ un’autentica fortezza che racchiude al suo interno la flora la fauna e lo spirito della Sardegna autentica,la Sardegna dei pastori che vivevano quassù isolati per mesi osservando le loro greggi al pascolo brado. Lungo il percorso, inoltre, si incontrano diverse specie vegetali endemiche della Sardegna che hanno dovuto adattarsi ad un ambiente molto ingrato. L’articolato sistema carsico al suo interno mostra un’attività in continua evoluzione: l’acqua insinuandosi nella roccia crea un intricato complesso di cavità e grotte in cui scorrono fiumi sotterranei. Tra le numerosissime grotte non possiamo certo evitare di menzionare le famosissime Grotte del Bue Marino, un tempo dimora e regno della Foca monaca, pinnipide marino che fino all’inizio degli anni ottante partoriva i cuccioli all’interno della cavità carsica. Oggi le Grotte del Bue Maino sono visitate da milioni di turisti che apprezzano il suggestivo percorso impreziosito dalle spiegazioni durante le visite guidate. Si può accedere alla grotta attraverso le imbarcazioni che ogni giorno per gran parte dell’anno partono dal porto di Cala Gonone, famoso borgo marino meta di vacanzieri che apprezzano in particolar modo la possibilità di godere di una vacanza all’insegna della tranquillità e della fruizione dell’ambiente in chiave di turismo attivo. A Dorgali non mancano le testimonianze storico archeologico in particolare la presenza del popolo dei Nuraghi, la dolina di Tiscali conserva uno degli ultimi rifugi del popolo nuragico che per millenni è stato artefice e testimone di una Civiltà tra le più importanti del Mediterraneo. Oggi oltre ai Nuraghi e ai tanti siti archeologici che Dorgali ha saputo ben Valorizzare(Tiscali, Serra e Orrios, Nuraghe Mannu e il Museo Archeologico di Dorgali) addentrandoci nei sentieri del Supramonte possiamo osservare e ammirare le più recenti, capanne dei pastori, Sos Cuiles(pinnettos o pinnettas). Sempre con un po’ di fortuna è anche possibile incontrare qualche muflone ma di sicuro potremo ammirare il volo dei rapaci e dell’aquila reale. Si coglie l’occasione per invitare tutti coloro che incuriositi da questo racconto vogliano sperimentare in prima persona la bellezza di questo territorio immersi nella natura tra l’orizzonte infinito del  mare e le montagne selvagge del Supramonte. Interessante e partecipato il dibattito a seguire fra la senatrice Loredana De Petris, il Sindaco di Dorgali Angelo Carta e il presidente del Consiglio Comunale di Sinnai Giampiero Cocco sui rapporti, non facili e spesso poco garantiti da attenzioni e  adeguati finanziamenti, fra Istituzioni nazionali-regionali e comunità locali per la tutela, conservazione e valorizzazione delle ricchezze ambientali, di cui è ricchissima la Sardegna. 

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