di Alberto Banchero
Domenica 29 Settembre alle ore 19,00, presso la Libreria Murru di Cagliari, è stato presentato il nuovo lavoro letterario di Gian Luca Galia – in arte Folle Lu – dal titolo “Riavvolgi il nastro”, edito da Marco del Bucchia Editore. La presentazione curata da Carmen Salis (giornalista e scrittrice) e Laura Fico (scrittrice e poetessa), è entrata subito nel vivo con pochi preamboli. L’autore presente in sala stimolato prima dalla lettura di qualche brano del libro da Laura Fico, inteso come aperitivo della serata, poi incalzato dalle domande di Carmen Salis, passata all’antipasto, la quale ne ha immediatamente approfittato per dare la propria chiave di lettura, e servire così un’eccellente cena. Riavvolgi il nastro è la storia Erick che sogna di fare il paroliere di professione, vive al nord, precisamente a Milano, e la sua caratteristica e quella di vedere oltre la facciata della gente. La propria sensibilità riesce in qualche modo a scardinare la quotidianità dei suoi personaggi, attirando verso la propria persona quell’umanità che molto spesso vive ai margini della società. L’occasione professionale della vita è quando è contattato da un discografico di fama, per scrivere un pezzo per l’imminente festival di San Remo. Deve trasferirsi a Reggio Calabria, non ci pensa due volte, e salutata la sua compagna di vita, compie il viaggio inverso per lavorare dal benestante e ricco nord al traballante e malconcio sud. Naturalmente gli incontri con varie umanità musicali e non solo, sono all’ordine del giorno. Riavvolgi il nastro tratta con semplicità apparente temi quali il voler apparire a tutti costi normali, il dogma del celibato per il sacerdoti, la dipendenza dall’alcool, il lavoro sottopagato, e non per ultimo, l’universo di quelle persone dette invisibili. La chiave di lettura di Folle Lu è chiara è dura, il filo conduttore è interessante per la capacità di soffermarsi e indicare all’uomo della strada una possibile via alternativa per non soccombere all’indifferenza. Magari trovare qualche minuto per sedersi su una panchina di un parco e riassaporare gli odori che nell’aria ci ricordano la nostra umanità e la nostra originaria semplicità.
Bella serata!