CON IL CIRCOLO "QUATTRO MORI", A LIVORNO IL 17 MARZO "CANTAR L'ALTROVE" PROSA E POESIA DI SERGIO ATZENI


di Antonio Deias

Con la presente rivolgo un invito a tutti Voi  per questo eccezionale incontro con  “Cantar l’altrove” prosa e poesia di Sergio Atzeni da “Versus” e “I sogni della città bianca  con l’ Attrice  Marta Proietti Orzella  e  il  Sound designer  Alessandro Aresu

 

Il progetto nasce con la collaborazione di Rossana Copez a cui si deve la selezione dei brani presentati. Cantar l’altrove: l’originalità della prosa e della poesia di Sergio Atzeni che, secondo un’opinione largamente condivisa, risulta essere una figura eminente della letteratura sarda. Cantar l’altrove: un piccolo omaggio a Sergio Atzeni, a 17 anni dalla sua prematura scomparsa. Cantar l’altrove: un percorso, anche musicale, fra i protagonisti di storie che appartengono alle più svariate classi sociali, anche se Atzeni mette in scena soprattutto il popolo degli gli umili, degli sconfitti, dei marginali. «Mi cerco le storie e non le invento», aveva detto Atzeni in una intervista. Ecco che i racconti nascono sia dall’ispirazione di realizzare vari racconti sui quartieri cagliaritani – nella fattispecie si tratta di Castello – sia dalla notizia storica. “Storia di Carluccio”, “Storia di una monaca”, “…” si alternano ai versi della raccolta “Versus”, all’uso sapiente del ritmo della lingua di Sergio Atzeni.

Sergio Atzeni

Morto prematuramente nel 1995, Sergio Atzeni, è da considerarsi tra i più grandi talenti letterari apparsi sulla scena nazionale degli ultimi anni. Nei suoi romanzi si ritrovano la storia e la fantasia, i miti e i personaggi di una società che può essere definita come “sarda” ma che male si adatta a questa unica etichetta. Il respiro dei suoi romanzi è, infatti, quello dell’umanità tutta, universale è il suo sguardo sul mondo. L’Apologo del giudice bandito (1986), Il figlio di Bakunin (1991), Il quinto passo è l’addio (1995), e i due romanzi editi postumi Passavamo sulla terra leggeri (1996) e Bellas Mariposas (1996) sono nati da una penna che gioca con la pagina, col contenuto e con la lingua che lo esprime; forse è per questo “entusiasmo”, per la vitalità che è l’aspirazione stessa dei romanzi che, ciò che diceva Sergio Atzeni per se stesso, si avvera anche per il suo Libro: “sono sardo, sono italiano, sono europeo”.

I sogni della città bianca è una raccolta di ventisette racconti inediti scritti da Sergio Atzeni negli anni che precedono la pubblicazione, nel 1986, del suo primo romanzo, l’Apologo del giudice bandito. La raccolta rappresenta un’occasione imperdibile per ripercorrere i primi passi di Atzeni nel campo della narrazione letteraria. Necessaria premessa alla grande stagione dei romanzi, i racconti, di ambientazione quasi esclusivamente cagliaritana, consentono al lettore di scoprire lo stile, la lingua e le tematiche degli esordi.

Versus, ovvero “versi” in sardo campidanese, ma anche versus, “contro”. Nella sua doppia radice di legame con la “calaritanità” e la sua terra di appartenenza – “l’isola che credevo (forse non a torto) necessaria alla mia sopravvivenza” – e di afflato esistenziale che ha accompagnato sempre, fino alla fine, il percorso letterario, politico, poetico e umano di Atzeni, scrittore “sardo, randagio, anarchico”, come ebbe a definirsi una volta in una breve nota biografica del dattiloscritto di Campane e cani bagnati.

 

Marta Proietti Orzella

Si laurea con il massimo dei voti in Scienze Politiche con la tesi “Teatro e rivoluzione: l’esperienza del maggio francese”. Si diploma all’Ecole Florent di Parigi (4 anni) dove studia recitazione e regia cui seguono laboratori e stages sulla commedia dell’arte. Frequenta master con i maestri José Sanchis Sinisterra del Teatro Metastasio di Prato e Sergej Tcherkasskij dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo.

Ha al suo attivo numerose esperienze come attrice, in Italia con Sirio Sardegna Teatro (“L’Anfitrione di Plauto”, “Interrogatorio a Maria”, “Sa die de sa Sardigna”, tutti per la regia di Marco Gagliardo) e Il crogiuolo di Mario Faticoni (regie di Guglielmo Ferraiola e Andrea Dosio: “Il ballo degli schiavi” da Il persiano di Plauto), e all’estero (regie di Georges Bécot e Jean-Pierre Garnier).

Partecipa al Festival des Jeunes Talents a Parigi con lo spettacolo “Les Thesmophories”, per la regia di Thalia Le Priellec, segnalandosi come migliore attrice protagonista. Risulta finalista in diversi premi teatrali (fra cui lo “Jacques” a Parigi) e concorsi fra cui “Prova d’attore” a Torino e “La parola e il gesto” a Imola. Dal 2003 firma regie di spettacoli teatrali fra cui “Symphonie espagnole” “Je de scène”, “Sull’altipiano con Emilio”, “La zapatera prodigiosa”, “Gramsci Antonio: presente” e di esiti scenici di fine laboratorio fra cui “Amen o che…”, “Hotel Mezzaluna”, “Roba da matti”, “Confusioni”, “Ammazzacheteatro!”. Nel 2006 è protagonista dei monologhi “La parrucca” di N. Ginzburg, “Spogliarello” di D. Buzzati, “Il bell’indifferente” di J. Cocteau (tutti per la regia di Marco Nateri) e nel 2007 del monologo “Un pesciolino” di P. P. Pasolini per la regia di Gabbris Ferrari.

E’ tra gli attori protagonisti del V° Festival Letterario della Sardegna di Gavoi. Coordinatrice di laboratori teatrali anche per le scuole (2008 – Docente esperto laboratorio RAS extra curricolo di animazione teatrale per Istituto Tecnico per Geometri “Ottone Bacaredda” – Cagliari e per Scuola Media – Genico; Laboratorio di animazione teatrale per gli allievi delle scuole medie e superiori, per la manifestazione “Di arte in arte” promossa dal Comune di Selargius; dal 2008 coordinatrice stage sulla voce per “L’effimero meraviglioso”,Teatro Civico di Sinnai; 2006 – Docente esperto laboratorio di animazione teatrale P.O.N. – Istituto Professionale per i Servizi Sociali S. Pertini – Cagliari), docente di Storia del teatro per I.s.o.g.e.a. a Cagliari. Nel 2007 è finalista al Virus Free ?Generation Theatre Competition, concorso teatrale promosso dal Cesvi e rivolto a ?giovani compagnie e autori teatrali.

Nel 2007 è vincitrice del Premio Nazionale Teatrale Plauto per l’interpretazione di Quarquoia in “Mostellaria” con Massimo Venturiello per la regia di Beppe Arena. Nel 2007 interpreta Elda in “Che fine ha fatto Baby Bambola?” per la regia di A. Petris, con Mauro Bronchi.

Nel 2008 è vincitrice di un concorso all’Università degli Studi di Cagliari, (facoltà di Scienze della Formazione) come coordinatrice di un laboratorio di Letteratura per l’Infanzia, con moduli di animazione alla lettura.

Nel 2008 mette in scena “Canzoni d’Amore d’Autore” con il gruppo musicale “Charme de Caroline” per il Progetto MIBAC. Nel 2008 è interprete in “Reduci – omaggio a Giorgio Gaber” (Sirio Sardegna Teatro) e in “Sala d’attesa” di Patrizio Ranieri Ciu per il Teatro Comunale di Caserta. Nel 2009 è protagonista de “Cantar l’altrove – prosa e poesia di Sergio Atzeni” con Gavino Murgia (sax, launeddas, voce) e de “La topastra e gli altri mostri” di cui firma anche la regia. Nello stesso 2009 interpreta La Vecchia in “Carmina Burana” per la regia di Orlando Forioso con Caterina Murino

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