"FRATELLI D'ITALIA" CON FINI DIDATTICI: LA MOSTRA REALIZZATA DALLA F.A.S.I. A BUDDUSO' SINO AL 23 DICEMBRE

Nella foto: Fratelli d’Italia e dibattito su "satira e società" alla New York University di Firenze, Agim Sulay, premiato al concorso, Luca Paulesu, Giuliano Rossetti, Sergio Staino.


di Bruno Culeddu

E’ in allestimento a Buddusò presso gli spazi del Vecchio Mercato Civico la mostra Fratelli d’Italia. Centocinquantesimo anniversario dell’Unità celebrato per immagini.

La mostra resterà  aperta sino al 23 dicembre con fini didattici a beneficio degli istituti scolastici del territorio.

Il Comune del cuore del Logudoro, Monte Acuto, famoso  per i nuraghi, il granito,  il Rally di Sardegna , il museo d’arte moderna con le sculture realizzate da artisti di tutto il mondo negli anni 1980 – 2000, ha ribadito la sua vocazione all’arte moderna ospitando  la mostra voluta dalla FASI per celebrare il ruolo fondante avuto dalla Sardegna nel processo di unificazione nazionale.

Ad un anno dalla conclusione delle celebrazioni istituzionali dedicate alla nascita della nostra nazione la mostra offre suggestioni nuove niente affatto  trascurabili.

Da un lato è possibile indagare nuovamente la varietà delle tematiche, non sempre semplici e scontate, affrontate dagli autori, per verificarne l’efficacia al di fuori dal contesto celebrativo e quindi comprendere meglio non solo i contenuti, ma anche l’originale metodo di lavoro adottato da ciascun artista.

Inoltre, ricorrendo ad una partizione tematica differente da quella proposta nella esposizione (ad esempio cultura, regionalismo, etnia, politica, sviluppo, educazione) si rende possibile individuare se e quali valori siano da  richiamare nel discorso pubblico odierno come risorsa comune a cui attingere per intraprendere insieme il cammino che ci attende nel prossimo futuro, tottus in pari.

Proprio nell’ottica della celebrazione della ricorrenza intesa come occasionale momento di riflessione sul rapporto di continuità tra passato, presente e futuro, una considerazione può essere svolta non tanto sullo “scorrere” del tempo, quanto sul “correre” del nostro tempo recentissimo. E’ in questa nuova prospettiva, accentuatamente  storica prima ancora di essere critica, che la mostra diventa interessante. I concetti di solidarietà, mutualità, unità, fratellanza, che hanno corredato la retorica legata alla nascita del nostro Stato, vengono messi a dura prova, a poco meno di un anno di distanza, e sembrano vacillare a fronte dei  disastri che affliggono la crisi del tempo attuale.

E così, i personaggi politici del presente, ritratti nelle loro debolezze di ieri, tutti e nessuno escluso, paiono allo spettatore ancora più meschini e inadeguati, ora che sono investiti di nuove e ben più gravose responsabilità.

Il tema è stato peraltro al centro del dibattito realizzato dal gotha della satira in Italia costituito da  Giuliano Rossetti, Sergio Staino, Luca Paulesu e  Agim Sulay presso la New York University di Firenze.

Un bell’esercizio intellettuale che solo la satira quando è “cattiva” ma onesta permette di svolgere divertendo.

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