IN ATTESA DEL VII CONGRESSO CHE SI SVOLGERA' A TUCUMAN, INTERVISTA A MARGARITA TAVERA, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SARDE IN ARGENTINA

Margarita Tavera con il marito Walter Di Giacomo e il figlio Maurizio


di Massimiliano Perlato

Il contatto con la terra e la famiglia in Sardegna sono stati determinanti per il mio senso di appartenenza”.

Sono le prime parole toccanti di Maria Margarita Tavera, Presidente della Federazione dei circoli sardi in Argentina.

“Anche se ho frequentato da piccola il circolo Sardi Uniti di Buenos Aires, quando ho respirato per la prima volta l’aria di Sardegna, ho compreso tutti i pensieri, i ricordi e i racconti di mio padre che per lavoro ha lasciato la sua Ittiri.”

Marga, così ama farsi chiamare, è nata a Moròn in prossimità di Buenos Aires il 17 ottobre 1959. Figlia di una figura mitica dell’emigrazione sarda oltre oceano quale è Cosimo, il suo preambolo all’intervista è proprio dedicato alla figura paterna, colui che l’amore per la Sardegna le ha trasmesso:

“Papà è del 1924 ed è emigrato in Argentina nel 1949. Appena arrivato si è messo in contatto con Fausto Falchi, l’allora Presidente del circolo sardo “Sardi Uniti” di Buenos Aires, fondato nel 1936. Ha fatto parte del Consiglio delle ACLI, del COMITES, e ha presieduto il circolo in due occasioni. E’ Consultore in emigrazione della Regione Sardegna e Presidente della Federazione dei circoli sardi in Argentina fino al 2009. Oggi è il Presidente Onorario della nostra Federazione. Nell’anno 2006, fu onorato con il titolo di Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica italiana, tra tante altre distinzioni come per esempio, il premio all’emigrante sardo, la Navicella d’argento 2010”.

Cosa ti raccontava da piccola della Sardegna?

“Mi ha sempre parlato particolarmente di Ittiri, del lavoro edile insieme ai suoi fratelli, del posto dove andava a prendere l’acqua, a “S’abbadozu” e i piatti che cucinava nonna Margherita. Sulla Sardegna in generale, sentivo parlare nel circolo. Mio padre ci faceva percepire la sua nostalgia, la sua esigenza di respirare l’aria della Sardegna. Ma questi valori li ho compresi solo dopo il mio primo viaggio nell’isola. Una esperienza molto forte.”

E’ stato questo sentimento a spingere Marga a coinvolgersi nel mondo del circolo sardo di Buenos Aires. Dal 1996 fa parte del direttivo. Una crescita e un impegno costante che l’ha portata a diventare Presidente della Federazione il 29 marzo 2009, eletta all’unanimità in occasione del VI Congresso, svoltosi nella città di Buenos Aires. Parlaci dei tuoi studi, del tuo cammino professionale.

“A 18 anni, ho iniziato a lavorare nella ditta di mio padre, la SARDA S.A, che produceva insaccati. Nel frattempo ho intrapreso gli studi nella facoltà di architettura dell’Università di Moròn e mi sono laureata nel 1985. Negli anni in cui ho portato a termine gli studi, c’è stata la grande crisi in Argentina, con una inflazione che è arrivata al 300% annuale e che ha spinto migliaia di argentini ad emigrare, soprattutto verso l’Europa. La maggior parte partivano verso paesi quali la Spagna e l’Italia. Con la crisi si è fermata l’edilizia, quindi ho preferito continuare a lavorare nella ditta di famiglia insieme a mio fratello Antonio. Come architetto ho fatto piccoli lavori volontari come la ristrutturazione della sede del circolo di Buenos Aires. Mi sono sposata nel 1987 con Walter Di Giacomo, di origine abruzzese e nel 1993 è nato mio figlio Maurizio.”

Che ruolo hanno oggi i circoli sardi?

“I circoli in Argentina si occupano di attività sociali e culturali. Lavorano insieme alle altre associazioni italiane presenti per far conoscere la cultura della nostra splendida isola: storia (conferenze), musica e ballo sardo (coro e balletto), gastronomia, esposizioni di artigianato, ecc. L’ultimo flusso migratorio verso l’Argentina è terminato negli anni ’60. Questo significa che ormai si parla di sardi di terza e quarta generazione presenti sul territorio argentino. Le nuove generazioni hanno un contatto più stretto con le autorità locali e hanno aperto i circoli alla comunità, contrariamente all’antico circolo ghettizzato ai soli sardi e alle loro famiglie. Per esempio, l’anno scorso abbiamo firmato una intesa tra il Governo della città autonoma di Buenos Aires e la Regione Autonoma della Sardegna. Un accordo di cooperazione per la realizzazione di attività culturali e che si rinnoverà ogni tre anni. Può essere una grande occasione di scambio per entrambe le Regioni.”

Raccontaci della tua esperienza in Federazione? Quali sono state le maggiori soddisfazioni? E le difficoltà?

“Io faccio parte del Consiglio nazionale sin dal 1996. Non ho avuto nessuna difficoltà ne come donna, ne come sarda di seconda generazione. Infatti le donne guidano 5 su 7 dei nostri circoli. E l’unica nata in Sardegna è Loredana Manca, Presidente del circolo di Mar del Plata. Da tempo le donne sono in maggioranza nei direttivi dei circoli e nel Consiglio Nazionale della Federazione. Il ruolo femminile è molto collaborativo e propositivo nelle organizzazioni delle iniziative che dopo 23 anni di vita che ha la nostra Federazione nata a Tucuman nel 1989, sono molteplici.”

Quali sono le iniziative da ricordare in questi anni?

“Il progetto che ha fatto parlare l’intero paese, e ancora oggi si continua a concretizzare (come attività dei circoli) è il Progetto Regionale “Concerto per la pace” chiamato Acquarium, con la presenza di Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace. La prima tappa del Progetto si è svolto nel Senato argentino, con la partecipazione del Coro di Oschiri della Sardegna ed è terminato a Iguazù, di fronte alle famose cascate. Altra iniziativa bellissima è stato il Progetto Radici, in occasione del bicentenario della Repubblica Argentina quando sono stati piantati 600 alberi in un parco nel cuore de Buenos Aires, dove nasce “El paseo de Cerdeña”, inaugurato ufficialmente in occasione della visita dell’allora Assessore del lavoro, Francesco Manca. Nel 2009, il gruppo folk di Rosario, ha fatto un viaggio in Sardegna per perfezionare la loro conoscenza sul ballo sardo grazie all’appoggio del gruppo folk Ittiri Caneddu, nostro partner in Sardegna, che ha organizzato dei corsi durante la permanenza dei ragazzi nell’isola. Nel 2011 siamo stati presenti nella F.I.T., “Feria Internacional de Turismo”, con uno stand sulla Sardegna per fare promozione turistica verso l’isola. “

Come si sono evoluti i circoli in Argentina? Riescono a sopravvivere in un periodo in cui la crisi fa si che anche le risorse siano minori?

“In Argentina 6 su 7 circoli hanno sede propria. Penso che per un’associazione che deve pagare l’affitto sarà complicato proseguire senza il contributo della Regione. C’è anche da considerare che in Argentina i primi contributi sono arrivati nel 1992, dopo l’approvazione della Legge 7/91 e il circolo di Buenos Aires esisteva già dal 1936. Quindi mi auguro che si possa continuare magari inventandoci qualche escamotage per trovare risorse. Si dovrà lavorare in modo da recuperare altri finanziamenti. Non sarà facile, la crisi non è esclusiva dell’Europa. In Argentina si prevede un’inflazione del 30% per l’anno in corso.”

La Regione Sardegna fa abbastanza per promuovere ed incentivare le iniziative dei circoli?

“Il contributo regionale è di grande aiuto. I circoli hanno fatto conoscere la Sardegna con le attività che svolgono, già che tanti anni fa in Argentina conoscevano poco dell’esistenza della nostra isola o la confondevano con la Sicilia. Ma il contributo deve essere accompagnato da una maggior sostegno. Durante l’organizzazione dello Stand nella Fiera di Turismo, non sono riuscita ad avere aiuti da parte dell’Assessorato del Turismo. Durante il Congresso FASI ad Abano Terme, ho parlato di questo problema. Ho ringraziato l’Assessorato del Lavoro che ci ha permesso di realizzare il progetto, però il risultato sarebbe stato ben diverso con l’aiuto dell’Assessorato al Turismo, completamente assente. Non volevamo soldi, ma dei depliant, materiale turistico da portare in Fiera. La Regione deve anche sapere come ottimizzare i risultati dalle attività svolte dalle associazioni sarde. In questo caso si è persa una grande opportunità anche se siamo riusciti ad inserire la Sardegna in varie gite turistiche offerte da Tour Operator locali. La collettività sarda in Argentina ha compreso che incentivare il turismo verso l’isola sia un modo concreto per aiutarla in questi tempi di dura crisi.”

Quando si svolgerà il Congresso in Argentina?

“Il VII Congresso della Federazione dei circoli sardi era in programma a novembre 2012 a Tucumàn, con un titolo già definito: “Essere sardi in Argentina”. La tematica congressuale proferirà tra l’altro della scelta che significa “essere sardi” dopo 40 anni dall’ultimo flusso migratorio verso il paese del Sud America. Però ormai sarà per l’anno prossimo. A questo punto non sappiamo. C’e molta confusione in Regione Sardegna e i finanziamenti tardano ad arrivare, se mai arriveranno. “

Ti ricandiderai?

“Penso di si.”

Hanno un futuro i circoli sardi?

“Tutti siamo molto entusiasti ma anche angosciati. C’e il caso del circolo di Cordoba, chiuso due anni fa. Un sodalizio composto da discendenti di sardi che non è riuscito a proseguire con la decisione di Adriana Mandis (fondatrice e primo presidente dell’associazione) di non prendersi di nuovo la responsabilità di dirigere il circolo. Altro esempio particolare è il circolo Sardinia Insula, di Bahia Blanca, 600 km a sud da Buenos Aires. Questa associazione non ha voluto mai chiedere il riconoscimento regionale e lavora benissimo con la comunità italiana della zona. Tra un esempio e l’altro ci sono il resto dei circoli.”

E i giovani frequentano i circoli?

“I giovanissimi bazzicano nei circoli se hanno una attività da organizzare, già che molti studiano e lavorano. Grazie a internet, è nato un nuovo modo di comunicare. Per i lavori quotidiani ci sono i “giovani” da 35 a 60 anni che hanno più tempo a disposizione. Queste persone spesso boicottate, raffigurano comunque quella forza in più per le associazioni e senza il loro apporto non sarebbe stato possibile proseguire.”

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7 commenti

  1. Marga Tavera (Buenos Aires)

    Agradezco a Massimiliano por la entrevista. El blog que dirije “Tottus in pari” que traducido significa “todos juntos” logra poner en contacto a los sardos y descendientes de todo el mundo. Gracias Max!!!

  2. Veronica Pani (Tucuman)

    Felicidades Marga por la nota….me encanto!!!
    Seguramente nos veremos en Tucumán, en el congreso. Como siempre un gusto participar de las actividades masivas, ya que son la mayor fuente de reciprocidad y cariño a nuestros antepasados y la Amada Sardegna que nos convoca.
    Como joven y casi profesional puedo decirles que mas allá de la cantidad que uno dedica de tiempo, esta la calidad del mismo y hay que hacerlo con amor, con paciencia y mucha perseverancia….Pero vale la pena siempre luchar por las cosas que uno quiere!!!
    Beso enorme a todos….

  3. Premetto che potrei sembrare di parte essendo cugina di MARGA,ma non e’ cosi.Io ho conosciuto mia cugina di persona quando e’ venuta a ITTIRI ,aveva appena 20 anni,e sin da subito ha mostrato il suo amore per tutti noi,per una parte della famiglia del padre che mancava dalla sua vita.Ha condiviso la grande nostalgia che aveva zio COSIMO,ma solo dopo essere stata qui’ ha realizzato la sofferenza di un emigrante.Si e’ innamorata della nostra amata SARDEGNA,della sua gente,dei bellissimi paradisi che gli abbiamo fatto visitare.Il suo amore e’ rimasto immutato negli anni .Sono fiera e felice che prosegua quello che ha iniziato mio zio,so che’ per lui e’ motivo di orgoglio ,ripaga in parte l’avere lasciato la sua terra.Sapere che c’e una continuita’ con MARGA.

  4. Angela Solinas (Buenos Aires)

    Grazie Massmiliano, brava Marga !! Forza…tottus in paris!!!

  5. Rosa Maria Porcheddu (Buenos Aires)

    Marga me encanto tu reportaje y sobre todo cuando dijistes que tu primer viaje e hizo sentir lo mismo que a mi ,fue como si siempre hubisemos estado ahi.Un beso y un grande abrazo a tus papis.

  6. Intervista toccante, nella prima parte, poi cara Marga come tuo solito sei sempre pratica nel modo di esprimerti, ho avuto la fortuna di conoscerti in Sardegna e a Buenos Aires, esprimi il vero concetto mutualistico che è la base della solidarietà, hai una forza propulsiva infinita che ti da la forza di realizzare cose al limite dell’impossibile, su questo buon sangue non mente, poi la tua forza è nella tua famiglia. Spero che riusciate ad aggregare i discendenti sardi in Argentina che si sentono legati alla nostra terra. Arrivederci a Tucuman. Un abbraccio, Luciano

  7. ENCANTADORA ENTREVISTA, RELATO HISTÓRICO Y MARATÓN TAVERA.
    Soy descendiente de personas Tavera, colombiano e investigador nato de nuestra genealogía, linaje y migraciones. Si bien nuestros ancestros provinieron dispersos de Portugal, Italia y Francia y no vivo en la Argentina, tengo muchos Tavera conocidos, domiciliados en Latinoamérica entera quienes tenemos la misma pasión investigativa………..
    …..FELICITACIONES.
    Los invito a visitar el grupo: TAVERA http://www.facebook.com/groups/78499250083/?fref=ts, a unirse a él y a comunicarnos y entre todos hacer un mapa de la ruta de nuestros ancestros. GRACIAS y un SALUDO a todos.

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