ALCOA: STOP ALLO SPEGNIMENTO DEGLI IMPIANTI. CARBOSULCIS: I MINATORI SOSPENDONO L'OCCUPAZIONE DELLA MINIERA


redazionale Tottus in Pari

Mentre giunge notizia che il tavolo Alcoa previsto al Ministero dello Sviluppo economico slitta al 10 settembre, e che la società americana ha deciso di congelare fino ad allora la fermata dell’impianto di Portovesme, i minatori della Carbosulcis hanno deciso di sospendere l’occupazione dei pozzi di Nuraxi Figus, a -373 metri. La decisione è arrivata dopo un’assemblea-fiume nella quale si è valutato l’esito degli incontri di venerdì a Roma, in particolare l’annuncio che la miniera non chiuderà a fine anno. Ma per capire se il Sulcis – una delle zone d’Italia economicamente più depresse e con un tasso di disoccupazione altissimo – si stia dirigendo verso una soluzione delle sue due principali vertenze bisognerà aspettare qualche settimana e quindi gli sviluppi, sia in termini di decisioni politiche che di investimenti privati.

Alcoa: slitta al 10 l’incontro al ministero – Con lo slittamento del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, l’Alcoa sospende quindi  la fermata dell’impianto siderurgico sino a dopo la riunione di lunedì 10 settembre. L’azienda lo ha comunicato ai sindacati che, insieme con la Regione Sardegna, avevano chiesto di far slittare la fermata, già in corso, delle celle elettrolitiche. Il rinvio del tavolo Alcoa, servirà a dare più tempo per le trattative con Glencore, la multinazionale interessata allo stabilimento di Portovesme. Mentre verrà sicuramente annullata o procrastinata la grande manifestazione dei lavoratori e dei sindaci del Sulcis, prevista a Roma per il prossimo 5 settembre. Rinviata anche la manifestazione prevista per il 5 in via Molise, sede del Mise, che si terrà invece lunedì prossimo.

Per la Carbosulcis nuove prospettive? – Dall”incontro tra Governo, Regione e Provincia al ministero dello Sviluppo economico dove era presente anche il ministro, Corrado Passera, con il sottosegretario, Claudio De Vincenti, e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, era giunta la notizia di una non chiusura della miniera Carbosulcis il 31 dicembre.  “Si è deciso di rivedere il progetto – spiegava una nota del ministero – per aggiornarlo e renderlo compatibile con le migliori tecnologie ed economicamente sostenibile. A tal fine si è deciso di proporre al Parlamento la proroga della scadenza prevista dalla legge 99/2009 per il bando di affidamento della relativa concessione. L’attività mineraria non subirà la paventata interruzione al 31 dicembre”.

La mobilitazione però rimane – Cessa dunque l’occupazione, ma la mobilitazione rimane in attesa degli ulteriori sviluppi della vertenza e della fissazione di un prossimo incontro in Regione per fare il punto sulle modifiche al progetto integrato destinato a rilanciare il bacino minerario del Sulcis. Lo stato di agitazione dei minatori passerà ancora per il blocco della discarica di ceneri e gessi provenienti dalla vicina centrale dell’Enel, si tratta dei residui della lavorazione del carbone utilizzato per produrre energia.

Governo “soddisfatto” – “Siamo felici dal punto di vita umano per la fine dell’occupazione della miniera e siamo soddisfatti per il buon lavoro fatto con la Regione e con la Provincia”, ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, non nascondendo la soddisfazione per l’accordo raggiunto e la conseguente cessazione dell’occupazione della miniera. L’obiettivo, ha ricordato il sottosegretario parlando a Sky Tg24, è ora quello di creare “un polo tecnologico del carbone pulito in cui anche la miniera abbia un futuro”. “Ci attende – ha concluso – un lavoro impegnativo”.

Ferrero: adesso però si mantengano le promesse – Prudenti le reazioni del mondo politico. “Ora che i lavoratori hanno deciso di interrompere la protesta e l’occupazione della miniera di Nuraxi Figus, il governo mantenga gli impegni presi e non tradisca la fiducia dei minatori della Carbosulcis”, ha detto il segretario del Prc, Paolo Ferrero, aggiungendo che si augura “ci sia davvero l’impegno per mantenere i posti di lavoro e l’attività produttiva della miniera”. Poco entusiastica anche la reazione dell’Idv: “Per la Carbosulcis, così come per l’Alcoa, l’esecutivo mette in atto i soliti interventi tampone che vanno bene nel breve termine – dichiara Giuliana Carlino, capogruppo Idv in commissione Lavoro del Senato – ma ovviamente non sono risolutivi. E’ scandalosa l’assenza di una vera politica industriale da parte di questi tecnici allo sbaraglio”, ha aggiunto.

 

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