GLI ONORI DI BUDDUSO' A FILIPPO SOGGIU, PRESIDENTE EMERITO DELLA F.A.S.I. CON IL RICONOSCIMENTO DENOMINATO "IL POSTO DELLE MUTAZIONI"

Giovanni Antonio Satta sindaco di Buddusò e Filippo Soggiu Presidente Emerito della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia


di Massimiliano Perlato

Il posto delle mutazioni è una scultura creata dall’artista olbiese Pinuccio Derosas che rappresenta un uomo dietro una sedia che si accinge a spostare, per permettere all’ospite di sedersi. L’uomo simboleggia il merito che dà il posto nella storia al suo prescelto per essersi distinto nel lavoro, nello sport, nelle scienze e nell’arte. L’Amministrazione comunale di Buddusò, quale segno di vivo apprezzamento,  ha scelto questa scultura come onorificenza da conferire a personalità buddusoine che hanno contribuito con la loro laboriosità, i loro studi e l’alto profilo morale, a far conoscere e tenere alto il prestigio del paese. Sabato 26 maggio 2012 nella sala conferenze del Centro Culturale, durante una solenne cerimonia a cui hanno partecipato personalità militari, civili e religiose il sindaco Giovanni Antonio Satta ha conferito l’ambito riconoscimento a Filippo Soggiu e Giuseppe Deledda.

Filippo nasce a Buddusò da Giuseppa Fodde e da Giuseppe Antonio Soggiu il 1 settembre  1927, ultimo di 9 figli. A 10 anni abbandona la scuola per contribuire col suo lavoro alle necessità della famiglia. A 20 anni, dopo aver conseguito la patente di guida si trasferisce a Carbonia dove lavora per 3 anni come autotrenista presso un’azienda locale. Sempre a Carbonia dal 1953 al 1956 viene assunto come autista nelle Autolinee Gran Turismo,  Columbus. Era un lavoro che mi piaceva: viaggiavo da un capo all’altro della Sardegna portando i primi turisti organizzati in gruppi nei luoghi più belli delle coste e dell’interno. Era una Sardegna diversa da quella di oggi: pulita, incontaminata che non aveva ancora subito l’aggressione selvaggia di quella speculazione edilizia sconsiderata che oggi vedo con immense tristezza.

Nel 1956 si trasferisce definitivamente a Pavia dove lavora come autista in una grande azienda chimica.  Sono poi emigrato perché il mio datore di lavoro è stato costretto a licenziare tutto il personale, non essendo riuscito ad ottenere quei contributi regionali che gli avrebbero consentito di risanare l’azienda in crisi. Altre possibilità di trovare lavoro in Sardegna non esistevano, come non esistevano gli ammortizzatori sociali che permettessero di vivere e pensare con calma al proprio futuro. In quegli anni, se non avevi lavoro eri alla fame; non c’era altra scelta che raccogliere i propri stracci e partire.

Nel 1959 sposa la sua compaesana Giovanna Satta e diventa padre di due figlie, Pinuccia e Anna Maria. A 36 anni frequenta le scuole serali e consegue la licenza di avviamento. In quegli anni Filippo matura esperienza nell’ambito sindacale impegnandosi in particolare ad aiutare gli emigrati sardi ad inserirsi nel nuovo contesto sociale. Nel 1962 a Pavia fonda una cooperativa edilizia che consentirà a 12 operai e alle loro famiglie di avere una casa dignitosa. Nel 1975 viene eletto presidente di circoscrizione del suo quartiere che conta oltre tredicimila abitanti. Sempre nel suo quartiere fonda un centro sociale per anziani. Nel 1981 fonda il Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia con l’intento di riunire i sardi che per motivi di lavoro vivono a Pavia e provincia. Quando sono giunto a Pavia nel 1956, c’erano pochi corregionali. L’immigrazione sarda è giunta numerosa nei primi anni 60, quando siamo entrati nel pieno boom economico e le grandi aziende richiamavano manodopera dal sud e dalle isole, causando una trasmigrazione, solo dalla Sardegna, di oltre mezzo milione di persone.

Nel 1985 entra nell’esecutivo della Federazione Democratica delle Associazioni degli Emigrati Sardi in Italia che nel 1992 diventerà F.A.S.I. Viene nominato vice presidente con delega per il settore trasporti. Nel 1994 viene eletto presidente della Federazione. Appena eletto, su sua proposta, viene approvato un piano triennale di attività in cui i circoli si  impegnano a diffondere i valori storici e culturali della Sardegna e divulgare e promuovere i prodotti sardi. Durante il suo mandato (1994-2002) vengono organizzate una serie di manifestazioni (convegni, mostre, fiere, settimane sarde ecc.) finalizzate alla promozione dei prodotti sardi denominate “Sardegna Produce”. I contatti fra emigrati e la Regione esistono attraverso le associazioni dei sardi presenti non solo in Italia ma in tutto il mondo. Negli anni 60 quando ancora gli emigrati non avevano trovato una normale sistemazione, i rapporti con la Regione Sardegna erano di carattere esclusivamente assistenziale. I circoli che si costituivano un po’ dovunque proprio per affrontare questa emergenza sociale provvedevano a distribuire i contributi della Regione alle migliaia di emigrati che arrivavano nelle grandi città italiane e straniere. Infatti nel 1965 fu riconosciuto agli emigrati sardi con legge regionale, il diritto all’assistenza. I contributi stanziati a questo scopo venivano gestiti dal fondo sociale dell’Assessorato regionale al Lavoro. Oggi i circoli sono luoghi di aggregazione con finalità diverse; si fa cultura principalmente. Tante le tematiche che si dibattono: i problemi più importanti della Sardegna… economia, sanità, turismo, ambiente, trasporti.. Poi attraverso le Settimane Sarde, finanziate sempre dall’Assessorato al Lavoro, creiamo promozione totale dell’isola. Insomma, questo per dire, che oggi i sardi emigrati sono una risorsa culturale, economica e d’immagine per la Sardegna.

Numerosi sono stati i riconoscimenti personali. Fra i tanti il Premio San Siro del Comune di Pavia per l’alto contributo sociale e culturale profuso alla città. Nel 1998 il Presidente della Repubblica lo nomina Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Nel 1999 gli viene conferito il “Premio Sardegna” dall’Associazione Civitas di Sassari, per il contributo dato alla diffusione della cultura sarda. Nel 2002 viene nominato Presidente onorario della FASI. Nello stesso anno gli viene conferita la cittadinanza onoraria del comune di Selegas (CA) e nell’ambito del premio Ozieri gli viene assegnato il trofeo “VI Comunità Montana Monte Acuto” per aver contribuito a far conoscere la Sardegna e la sua cultura nel mondo. Filippo Soggiu si potrebbe definire un ambasciatore della Sardegna nel mondo, in quanto è stato e lo è ancora, un attivo promotore di attività socio culturali tendenti a far conoscere la Sardegna e i suoi prodotti, le sue bellezze e la sua cultura nel mondo.

Si ringrazia Tomaso Tuccone per le nozioni e le fotografie ricevute

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