ADELASIA E I CASTELLI DEL GIUDICATO DI TORRES: CONFERENZA AL CIRCOLO "MONTANARU" DI UDINE CON MARIELLA CORTES E FRANCESCO LEDDA

da sinistra: Maria Adelasia Divona, Mariella Cortès, Domenico Mannoni, Francesco Ledda, Maria Concetta Marceddu


di Maria Adelasia Divona

 

Sabato 26 maggio Mariella Cortes, giornalista, e Francesco Ledda, storico dell’arte, hanno presentato presso il Circolo “Montanaru” di Udine la mini conferenza su “Adelasia e i castelli del Giudicato di Torres”, inserita nel loro progetto “Le Strade del tempo”, un articolato percorso conoscitivo offerto al pubblico come ciclo di conferenze a catalogo. A Udine abbiamo scelto dal catalogo la storia di Adelasia di Torres, non per mera autoreferenzialità della responsabile degli eventi culturali, ma perché la conferenza tenutasi a Sassari lo scorso febbraio aveva ricevuto buone recensioni sui giornali locali e perché, nella realtà dei fatti, di Adelasia e dei castelli del suo giudicato poco sapevamo finché non è uscita la guida “I castelli del giudicato di Torres” edita dai due relatori. Mariella Cortes ha provveduto a colmare le lacune dei partecipanti sul personaggio e sul ruolo di Adelasia nella storia dei giudicati: sebbene la finzione narrativa di Enrico Costa (Adelasia di Torres, 1898) e Grazia Deledda (Sigillo d’amore, 1926) l’abbiano dipinta in una veste romantica ed affranta facendone un personaggio triste, la storia ne restituisce l’immagine di una donna travagliata dalle vicissitudini dinastiche del suo tempo, che finisce con l’essere vittima di quel contesto, intrappolata com’era tra il papato e le famiglie tosco-liguri che dominavano la Sardegna del 1200, accusata infine di essere la responsabile del decadimento del giudicato di Torres che con lei si smembra pezzo per pezzo. Francesco Ledda ha presentato in un racconto coinvolgente tra natura, arte e storia, alcuni dei castelli che si ritrovano nella guida, che ha una struttura semplice ed efficace articolata su 7 percorsi (a partire dai castra di origine bizantina, passando per i castelli giudicali e i palazzi di città, ed arrivando alle fortezze di cui si conservano solo tracce superficiali sul terreno) accompagnati da note geografiche e storiche, dalle caratteristiche strutturali e dalle condizioni di agibilità e accesso. Stupefacenti le immagini relative a fortezze naturali di rocce altissime come a Monteforte nella Nurra sassarese all’interno delle quali si ergeva il castello vero e proprio, ma anche quelle relative allo stato di degrado o abbandono di alcuni nostri monumenti storici, e interessante la proposta di recuperare queste strutture per farne un uso civico e culturale, come a Castelsardo, ad esempio, dove il castello fa da cornice a tutta una serie di eventi e iniziative che implementano l’offerta di attività per i turisti che visitano la città. Nonostante una partecipazione di pubblico al di sotto delle aspettative (d’altronde l’estate è alle porte), i presenti sono intervenuti con numerose domande, segno che i due relatori hanno saputo solleticare l’immaginazione di chi poco conosce il proprio patrimonio storico, ma di cui la nostra isola conserva ancora intatte le tracce. Bello, dunque, il progetto “Le Strade del tempo” che Mariella e Francesco stanno proponendo in giro per i circoli per ravvivare ed aggiornare la memoria storico-artistico-culturale dei sardi di fuori.

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