IL "FREE ROSSELLA URRU DAY" IN BRIANZA: FRA GLI ORGANIZZATORI DEL CONVEGNO IL CIRCOLO SARDO "LA QUERCIA" DI VIMODRONE

 

nella foto da sinistra: Luisa Marilotti (consigliera di Parità della Regione Sardegna), Carlo Casula (Presidente circolo "La Quercia" di Vimodrone), Antonello Demelas (sindaco di Samugheo)


di Massimiliano Perlato

Sono trascorsi sei mesi da quando Rossella Urru è stata rapita nel campo profughi di Hassi Raduni, dove i rifugiati Saharawi da oltre 30 anni sono esiliati, con altri due colleghi spagnoli durante la notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011. A fine anno il rapimento è stato rivendicato da una costola dissidente di Al Qaeda nel Maghreb islamico, la Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento Monoteista per il Jihad in Africa occidentale). E’ passato molto meno tempo da quando dell’avvenimento si è cominciato a parlare se si esclude la realtà della Sardegna che implica anche fuori dall’isola, le comunità degli emigrati che si accorporano in associazioni. Il suo caso è stato dapprima sviluppato dalla Farnesina. Oggi, dopo il tam tam mediatico lanciato da Geppi Cucciari sul palco di Sanremo e da Fiorello su Twitter, l’effetto domino con preponderante il dolce volto della cooperante originaria di Samugheo, è sopraggiunto d’incanto in tutte le principali città del Belpaese. Anche il Comune di Cologno Monzese, con la partecipazione della Consulta per la Pace e i Diritti Umani della cittadina brianzola, il circolo degli emigrati sardi “La Quercia” di Vimodrone, ha organizzato presso la prestigiosa Villa Casati, una serata qualificata come “Free Rossella Urru day – per la sua immediata liberazione”. Una serata in cui sono stati proiettati dei filmati su Rossella e coinvolgenti interventi specifici in cui è stato messo in evidenza oltre al lavoro della giovane, coordinatrice nei campi dei rifugiati Saharawi dei progetti del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli. Rossella è presente sul territorio africano da due anni con una funzione laboriosa in collaborazione con la Comunità Europea, il Programma Alimentare, l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite. Un territorio quello del Saharawi assolutamente oscuro ai più prima di questa angosciante circostanza che pone in risalto anche la figura di Rossella, del suo impegno, del suo dedicarsi totalmente alle tematiche di quel popolo così danneggiato dalle intemperanze del vicino Marocco. Rossella Urru, così come ha spiegato Kandud Hamdi, rappresentante per il Fronte della Liberazione Nazionale “Polisario” del Popolo Saharawi, è amatissima dalla sua gente. I bambini l’adorano come una sorella maggiore predisposta ad aiutare chiunque dando tutta se stessa. E’ lei il punto di riferimento per il rinforzo alla Mezza Luna Rossa Saharawi (MLRS) per il miglioramento della gestione degli aiuti umanitari e la verifica della loro qualità; per il potenziamento del sistema scolastico; per il sostegno della prevenzione delle epatiti virali; per la salute materno infantile; per il basamento alla MLRS per l’immagazzinamento dei prodotti freschi e a temperatura controllata. Lo ha ammesso con candore anche il sindaco di Samugheo  Antonello Demelas enunciando come la vicenda Urru abbia scosso la sua comunità che si è stretta intorno alla famiglia di Rossella. Ma nessuno di noi – sottolinea il sindaco – era realmente cosciente di quale fosse l’impegno e la determinazione di questa trentenne in un angolo del mondo deturpato dall’ostilità e dalla miseria. La storia dei Saharawi l’ha menzionata con intenerimento ma anche cognizione di causa Kandud Hamdi: un popolo che vive ne deserto del Sahara che, pur essendo da secoli una Nazione, non ha la sua terra e vive in esilio. La mia terra – ha spiegato Kandud – è l’ex Sahara occidentale spagnolo e confina con Marocco, Algeria, Mauritania. Fin dal 1975, quando la Spagna ha abbandonato l’ex colonia, il Marocco ne ha invaso il territorio. Il popolo Saharawi discende dall’incontro e dalla fusione, protrattasi per secoli, di gruppi nomadi berberi (tribù Sanhaya e tribù Zenata) con genti arabo-yemenite (i Maquil) giunti in Nord Africa intorno al XIII secolo. Questo popolo sfiora il milione di persone (circa 500.000 vivono nel territorio “occupato” dal Marocco, altri 200.000 sono sparsi tra Mauritania, Spagna e altri paesi, ed infine 160.000 abitano le tendopoli dell’esilio. La religione è islamico-sunnita, con una concezione aperta, priva di fanatismi e intolleranze. Nella loro durissima lotta contro gli invasori, guidata dal Fronte Polisario, i Saharawi, leggendari guerrieri del deserto, hanno sempre rifiutato la scelta del terrorismo combattendo a viso aperto, anche in questo fornendo un esempio di altissima moralità e coscienza civile. Il convegno di Cologno Monzese è stato accresciuto dalla testimonianza della giovane Rossella Brunetti, volontaria anch’ella per i bambini del Saharawi che nel periodo estivo raggiungono l’Italia per un sostegno medico e dal giovane Michele Foggetta, Presidente dell’Associazione “Rio de Oro Milano”, presente ad Hassi Raduni la notte in cui Rossella è stata portata via. Gli interventi coordinati dall’assessore locale Giovanni Cocciro, hanno visto la testimonianza del vice sindaco di Cologno Monzese, Raffaele Cantalupo, di Lia Quartapelle, ricercatrice dell’Università di Pavia che con un autorevole intervento ha raccontato gli avvenimenti che hanno contrassegnato la “Primavera Araba” al di là del Mediterraneo, partendo dall’effetto prioritario cominciato con la Guerra in Libia. Un situazione che vede comunque la mancanza della presenza diplomatica italiana nei luoghi del sequestro.  Il compito della Sardegna attraverso i suoi emigrati è quello di tenere viva l’attenzione sul caso Urru. Questa è l’intenzione trapelata dalle parole del neo Presidente Carlo Casula del circolo “La Quercia” di Vimodrone, che è comunque l’input della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia rappresentata nella serata da Antonello Argiolas, Vice Presidente Vicario. Attenzione che sembra scemata in queste ultime settimane dopo la falsa notizia che il 3 marzo scorso voleva Rossella libera – come dice Luisa Marilotti, Consigliera di Parità in Regione Sardegna -. Qualcuno invita al silenzio. Noi pensiamo – conclude – che sia sempre meglio parlarne.

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2 commenti

  1. Circolo "La Quercia" (Vimodrone)

    Grazie! Bellissimo articolo. A presto

  2. la famiglia di Rossella Urru (Samugheo)

    Gentile Massimiliano Perlato, la ringraziamo per l’articolo e per il prezioso sostegno dell’emigrazione sarda.
    Sperando, sempre…

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