DA LOCERI A GRENOBLE: MINA PUDDU E' DAL 1996 LA PRESIDENTE DEL CIRCOLO "SARDINIA" DELLA CITTADINA FRANCESE

visibili da sinistra: Valentina Usala e in piedi, Mina Puddu


di Valentina Usala

In occasione dell’ultima manifestazione organizzata dall’associazione “Sardinia” di Grenoble, entro personalmente in contatto con colei, che a mio avviso potrebbe essere nominata volto dell’emigrazione sarda per eccellenza: il suo nome, o meglio è così conosciuta da tutti, è Mina Puddu.

Al mio arrivo presso la sede, il clima mi appare già in tutto fermento, trasmettendone altrettanto a me stessa.

La tavola già imbandita, Mina è ai fornelli e indossa un grembiule, che l’accompagnerà per ben quattro giorni.

Mi viene incontro e malgrado sia lontana dalla Sardegna già da diverso tempo, l’accoglienza e i suoi modo di fare “a sa sarda” se li ricorda alla perfezione.

Si instaura da subito un rapporto confidenziale: chiacchera, lancia battuta umoristiche che strappano un sorriso ad ogni commensale e tra una parola e l’altra, le scappa una frase in lingua sarda.

Una donna tutta d’un pezzo, di quelle che si siedono solo durante il pasto. Riesce a gestire più impegni a tempo: cucina, telefona, prende accordi e risponde alle mail. Insomma un’onda marina in costante movimento. Avete mai visto il mare completamente calmo?

No, si trascina anche lentamente sul bagnasciuga.

Mina Puddu è come il mare.

Quel mare che la traghettò giovanissima, lontano dalla sua isola, dalla sua Ogliastra, da quel comune sito sulle colline, fatte di uliveti e vigneti. Lontano da Loceri.

Mina ha quarantaquattro anni di emigrazione sarda alle spalle, o forse qualcuno in più.

La sua storia di emigrata infatti trova radici ancor più lontane, che affondano nel suo nome: Fermina, nella realtà. E qui sorge spontanea la battuta, che ai tempi della sua vita in Sardegna già le fece il suo parroco: “Ma itta Fermina? Movimentina ti dovevano chiamare!” Già, sempre in movimento. Una donna dalle mille risorse, di quelle persone che non aspettano nient’altro che l’inizio di un nuovo giorno.

L’aneddoto mi è raccontato a quattrocchi. Mi narra di quando suo padre, emigrato per lavoro, giunse nella penisola e precisamente a Civitavecchia. Una volta approdato, vide la statua di una santa: S.Firmina e così lì  fece voto, promettendo che sua figlia avrebbe portato quel nome.

Così è stato.

Nel suo nome quindi si trascina già un eco di emigrazione, della quale ne fu protagonista nel 1968, iniziando la sua vita come disterrada prima a S. Remo e poi a Milano, dove lavorò nell’ambito della ristorazione: aggiungo egregiamente, ne ho avuto la prova. I suoi piatti credo abbiano una marcia in più…come dire: sono squisiti! Ma da buona cuoca, è titubante nel confidare le sue ricette: conosciuta nell’Alta Italia per i suoi “gnocchi alla Mina”, cavallo di battaglia degli anni nel settore alberghiero. E non ce l’ho fatta a farmi strappare la ricetta…”sta tutto nel saltarli”, sostiene.

Nel 1989 emigra ancora e qui incontra Grenoble, ove tutt’ora risiede.

Solo nel 1992 conosce l’associazione culturale “Sardinia”, con la quale entra in contatto e inizia un’attività collaborativa: “Inizialmente preparavo solo qualche dolce, che regalavo all’associazione, ogni qual volta si creava una manifestazione.”

Nel 1995 il circolo “Sardinia” chiude e un anno dopo i soci decidono le sorti: Mina Puddu diventa presidente dell’associazione e lo è tutt’ora, dal 1996.

Da allora inizia un’attività fatta di costante impegno per Mina e la sua flotta, una ciurma in tutto eccellente, che malgrado le quarantadue associazioni italiane in tutta Francia, quella di Grenoble, città che conta circa cinquantamila italiani emigrati, risulta essere fra le più attive.

L’associazione porta sul territorio franco le mille sfaccettature culturali della Sardegna: dai piatti tipici alla letteratura, dal folklore alla storia, dalla musica ai canti.

L’associazione è del tutto particolare e unica nel suo genere: un piccolo e al tempo stesso grande enclave sardo, apprezzato e stimato in tutta Francia, dove annualmente vengono svolte numerose attività. Di vario genere. La manifestazione che ormai ha assunto il ruolo di un rito, quella che con cadenza annuale viene svolta è “Giornate sarde a Grenoble”, svolta nel mese di novembre.

Durante questa chiacchierata con Mina, mi sorge spontanea una domanda:

“Come vivi la tua Sardegna?”

“A me manca la mia terra, davvero tanto. Fino a qualche anno fa, sono sincera, non ci sarei tornata perché la sentivo stretta. Vuoi per le malelingue, vuoi per i pettegolezzi. Ma poi comprendi che questi sono ovunque, con il piccolo svantaggio che li vivo in una terra che sì mi ha dato molto, ma non è la mia Sardegna. Così la vivo da lontano, fra le mura di questa associazione con splendide persone che mi sostengono in ogni circostanza. Oggi però ammetto che mi piacerebbe poter restare nella mia Sardegna, più di un mese all’anno.”

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6 commenti

  1. Aldo Zaninetti (Argentina)

    A TUTTI I CARISSIMI AMICI, I PIU SINCERI AUGURI DI BUONA PASQUA….
    UN FORTISSIMO ABBRACCIO….

  2. Valentina Usala è stata bravissima a descrivere Mina Puddu e il suo impegno!

  3. Domenico Mannoni (Udine)

    IL PRESIDENTE E IL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CIRCOLO SARDI “MONTANARU” DI UDINE
    AUGURA A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE UNA BUONA PASQUA.

  4. Paolo e Marinella Pulina (Pavia)

    Sintzeros e corales
    AUGURIOS
    de
    BONA PASCA DE ABRILE
    diciosa e serena

  5. Mina Puddu (Grenoble)

    Non ho parole per la vostra disponibilità. Grazie

  6. Valentina Usala (Tortona)

    Visto, Mina? Ho inviato tutto il materiale ed ecco la sorpresa di Tottus in pari! E come sempre, un sentito grazie a Massimiliano, per la sua disponibilità. Un tassello fondamentale che unisce Sardegna ed emigrati. Il suo superlativo contributo resta nel cuore di noi tutti. Ed io non finirò mai di ringraziarti. Grazie, Max!

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