CONVEGNO DE "IL GREMIO" DI ROMA: IMMIGRAZIONE ED EMIGRAZIONE, DUE ASPETTI DI UN UNICO VIAGGIO. LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE DI CARITAS ITALIANA

da sinistra: Franco Pittau, Mario Segni, Antonio Maria Masia


di Mons. Francesco Soddu

Chi interviene per le conclusioni, dopo così numerosi e qualificati interventi, deve essere capace di essere sobrio. E io cercherò di esserlo, limitandomi ad alcune riflessioni che vi possano tornare utili. Innanzi tutto un complimento al Circolo “Il Gremio” e a tutti i sardi intervenuti. Non avete voluto vivere questa vostra iniziativa culturale da soli, bensì avete invitato i vostri amici italiani e gli immigrati. Mi piace sottolineare questa dimensione ispirata al coinvolgimento, alla partecipazione, al protagonismo allargato o, per semplificare, alla volontà di vivere con gli altri le cose belle che si fanno. Questa dimensione deve essere potenziata. Il nostro paese soffre di questa carenza, ai livelli più alti e anche nella nostra vita quotidiana. Avete dato un esempio positivo, che merita di essere ripreso. Il complimento non finisce qui. Ho riscontrato con soddisfazione che avete scelto come tema di riflessione il fenomeno migratorio, cercando di ricavarne degli spunti operativi. Parlare dunque non basta. Dalle parole bisogna ricavarne il senso.// Partendo dalla Sardegna, una regione che conta un terzo dei suoi abitanti al di fuori dell’Isola, è stato qui sottolineato come esodo e immigrazione siano due aspetti dello stesso percorso e che molte volte è mancata la comprensione che i sardi all’estero avrebbero voluto; dovremmo perciò noi per primi passare sia alla promozione di un pensiero positivo come all’accoglienza degli immigrati, che purtroppo non viene assicurata da tutti. Nell’esperienza dell’immigrazione si può leggere anche una preziosa lezione di economia. Se l’emigrazione da sola bastasse per risolvere i problemi di un paese o di una regione, la Sardegna e il Meridione sarebbero delle aree sviluppate e dal consistente livello di benessere. Invece le cose non stanno in questi termini e la Sardegna è uno degli esempi più eclatanti e se vogliamo anche drammatici. L’emigrazione e l’immigrazione sono opportunità da cogliere a livello politico, amministrativo, imprenditoriale, culturale e religioso. Per superare questa difficile fase del Paese ritengo sia necessario buttare via, direi distruggere, le lenti pessimistiche con cui si guardano e valutano le cose e pensare piuttosto in termini di opportunità, valorizzando in modi più concreti sia i sardi e gli italiani all’estero come gli immigrati qui da noi. Vi voglio ringraziare per avere assegnato il vostro riconoscimento, tramite un corregionale che ne è il coordinatore, alla redazione del “Dossier Statistico Immigrazione” Caritas/Migrantes. Quest’opera, iniziata più di 20 anni fa da mons. Luigi Di Liegro, direttore della Caritas di Roma e poi fatta propria anche da Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes, si è proposta come un sussidio a disposizione delle strutture pubbliche, degli operatori sociali e degli immigrati, aiutando a impostare senza pregiudizi la conoscenza dei cittadini che vengono da altri Paesi. Da ultimo ringrazio per essere stato invitato a tirare le conclusioni in questa sede prestigiosa e dopo tanti relatori illustri. Come sapete, ho appena assunto l’incarico direttore di Caritas Italiana e per questo ho lasciato la mia città di Sassari. La mia attività riguarderà tutta l’Italia, ma Roma, oltre a essere la sede dei nostri uffici, è anche un’area privilegiata per le nostre iniziative. Sono contento di vivere con voi l’inizio di questo delicato incarico e spero che ciascuno di voi, secondo le proprie possibilità, dia alla Caritas una mano per fornire una testimonianza rispondente alle esigenze di questi tempi: cioè, sensibile ai valori, e in particolare alla carità insegnataci da Cristo, operosa, tenace e umile. Sono certo che la Chiesa e la Caritas nella Chiesa potranno contare su di voi e vi ringrazio sentitamente.

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