SUTILES NAVES: LA MOSTRA DEL CIRCOLO "SEBASTIANO SATTA" DI VERONA. I NURAGICI ERANO NAVIGATORI O NO?

nella foto di A. Zonca, da sinistra, Gerolamo Exana, Emilietto Mirandola e Salvatore Pau


di Maurizio Solinas

Cert’uni sostengono che i nuragici non fossero navigatori, altri esattamente il contrario. Si sa, nel “mondo accademico” troppo spesso si radicano convinzioni di “comodo” che nulla hanno a che fare con la scienza, pertanto c’è confusione. Se invece, almeno qualche volta, si ascoltassero coloro che senza il “Prof.”, tra cognome e nome, con concretezza e acutezza d’ingegno si dedicano con passione alla sperimentazione, sarebbe più facile venirne a capo. Se si osservano con attenzione i tanti bronzetti nuragici raffiguranti navicelle ci si chiede: “Come possono averli fatti al pari di una fotocopia se il fabbro non avesse conosciuto alla perfezione l’originale?”. Risposta: “Bravura d’artista!” Non regge. Una Sardegna piena d’artisti, forse, a meno che non ci fosse già la “grande distribuzione”. Erano “bugie” si tuona dall’alto delle cattedre: dove sono le candele? Né l’archeologia, né la paleontologia, danno testimonianze in merito, per quel che si sa vennero inventate molti secoli dopo. “Scusa, mi sono spiegato male, erano lucerne ad olio”, qui si ragiona di più. Ma, se davvero le avessero usate per illuminare l’antro del nuraghe avrebbero evidenti tracce di combustione, invece non ci sono! “I bronzetti erano doni agli dei”, più facile. Sì, potrebbero essere “ex voto” di marinai graziati per averla scampata da qualche fortunale. La cattedrale di Bonaria e molte altre chiese frequentate dai naviganti ne sono piene. Non si dice che le testimonianze di oggi sono una tradizione di quelle del passato? Lo scrisse per primo quel tal Leonardo nato in quel di Vinci. Il mare c’era e i nuragici delle coste non avevano motivo per non navigarlo, a meno che non fossero tutti in grado di camminarvi sopra. Che “uova” mangiare sempre ovini e maialetti, un po’ di pesce non guastava neanche allora: è gli omega tre dove li mettiamo? E le sardine chi le pescava? Ma questa è un’altra storia.“Dai! Erano i Micenei gli Egizi ad attraversare i mari!” Ciò vuol dire che i Sardi, comodamente in panciolle, aspettavano le mercanzie di costoro e non avevano una benché minima curiosità di andare a vedere di persona cosa stava al di là del mare. Non li vedo così amorfi. Qualche barchetta gliela volete concedere? Magari piccola, ma dategliela, non pretendono una flotta armata di tutto punto come quella dei romani. All’epoca non c’ero per testimoniare se fossero pigri o valenti marinai. Oggi però, Gerolamo Exana, con passione e pazienza certosina, basandosi sui minimi particolari dei bronzetti, ha fatto delle copie esatte di queste navi, non ci sarebbe certamente riuscito se il fonditore nuragico non fosse stato altrettanto minuzioso. Onore al merito a tutti e due. Altrettanta gratitudine all’Associazione “Archistoria” di Sinnai autrice della stupenda mostra “Sutiles Naves”, utilissima per far capire che, alla fine, anche i nuragici erano esperti navigatori.

Per la cronaca, è stata inaugurata de Emilietto Mirandola sindaco di Bovolone, dagli assessori Franco Matta e Massimo Leoni, intervenuti in rappresentanza del sindaco di Sinnai, e dal Presidente dell’Associazione dei Sardi “Sebastiano Satta” di Verona. L’evento, nell’ambito della 734° Fiera Agricola di San Biagio,  è stato possibile grazie al gemellaggio, tra le comunità, sarda e veronese, e voluto fortemente dal sinnaese Salvatore Pau, oggi cittadino bovolonese, coadiuvato da Renato Olivo, in stretta collaborazione con l’associazione Pro Loco di Bovolone.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

2 commenti

  1. Gerolamo Exana

    ciao maurizio
    complimenti per l’articolo … efficace
    grazie per l’ospitalità
    salute a voi

  2. Colgo questo spazio per ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo evento, ovvero la trasferta della mostra Sutiles Naves in terra veneta.
    Scopo della nostra Associazione è divulgare quanto più capillarmente la nostra storia, e non è cosa facile perchè purtroppo è in crescita la distanza tra quanto risulta dalle più avanzate ricerche scientifiche e quanto viene “venduto” alla gente. Le nostre mostre, a volte povere nella presentazione, a volte più ricche come la Sutiles Naves, cercano di portare conoscenza avanzata, seppur con metodi e linguaggi semplici, ed è per questo che quando opportuno chiediamo la collaborazione di Soprintendenze archeologiche, Università e CNR.
    La navigazione dei nuragici, tabù fino a un decennio fa, è ormai cosa accertata e accettata tra gli accademici, ma non è ancora nel cuore della gente, che spesso vede ancora con occhi distorti la civiltà nuragica. Il nostro contributo è una goccia nel mare, ma è proprio al cuore della gente che puntiamo.
    Ringrazio ancora perciò a nome dell’Associazione Archistoria che ho l’onore di presiedere, le Amministrazioni comunali di Bovolone e Sinnai, il circolo Sebastano Satta di Verona e il carissimo Salvatore Pau, con cui è stato un vero piacere organizzare l’evento, oltre che il sito di Tottus in Pari e Maurizio Solinas per le bellissime parole scritte sulla mostra.

Rispondi a Carlo Asuni Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *