NOI, EMIGRATI SARDI CHE CI OCCUPIAMO D'INFORMAZIONE, ORGOGLIOSI DI AVER COLLABORATO COL QUINDICINALE "NUOVO CAMMINO" DIRETTO DA DON GIOVANNI PINNA


di Paolo Pulina

Caro Max, come hai letto anche tu nell’articolo della pagina PRIMOPIANO dell’ultimo numero del quindicinale “Nuovo Cammino” da lui firmato (pagina qui riprodotta), il “nostro” don Giovanni Pinna ha usato espressioni lusinghiere nei confronti delle tre P (Perlato, Puddu, Pulina) che dalla Lombardia gli hanno assicurato il regolare “rifornimento viveri” (gratuitamente, è ovvio) per riempire la pagina “Sardi in Italia” da lui fortemente voluta, più di dieci anni fa, per dar conto delle iniziative culturali delle 70 associazioni degli emigrati sardi nell’Italia continentale (per la massima parte aggregate nella FASI). Non si è trattato solo di una intelligente operazione di marketing  del direttore del  bel (diciamolo) periodico della più piccola  Diocesi della Sardegna (per aumentare, se possibile, il numero dei lettori e, in prospettiva auspicabile, degli abbonati – circoli e singoli soci) ma la “spia” di un sincero interesse per le problematiche dell’emigrazione, non solo italiana naturalmente (figuriamoci, don Pinna è stato diversi anni  nelle zone più povere del Brasile…).
Seguendo i suoi suggerimenti ciascuno di noi tre ha convinto diversi “resocontisti” delle manifestazioni culturali dei circoli sardi a diventare “corrispondenti” per la pagina di “Nuovo Cammino” (” mi raccomando, non solo il testo – di un numero non infinito di righe – ma anche, almeno, una foto…” era la sua parola d’ordine) e ben volentieri abbiamo sempre fatto il possibile per venire incontro alle richieste di don Pinna, che da parte sua non ha mai dimostrato “gelosie” per la pubblicazione degli stessi nostri pezzi in altri  giornali e in vari siti Internet, ben consapevole, come era e rimane,  che ogni medium – cartaceo e/o on line –  ha un “suo” ben preciso pubblico che non va a cercare in quante sedi informative è comparso un determinato “pezzo”: sa che, se l’articolo è per lui interessante, il lettore lo considererà, se no lo salterà, semplicemente.
Per noi è naturale  immaginare che, anche con la nuova direzione, “Nuovo Cammino” (che ormai era diventato un po’ anche  “nostro”) confermerà la pagina  “Sardi in Italia” e che quindi noi potremo ancora avere una sede “privilegiata” (nel senso della continuità, dell’ampiezza degli spazi tipografici a disposizione e quindi della riconoscibilità comunicativa) in cui collocare le nostre corrispondenze dal mondo dell’emigrazione sarda.  Il nuovo anno ci porterà un nuovo “Nuovo Cammino” e sicuramente don Pinna continuerà a seguirne, in qualche modo, le sorti, dopo averne governato, per sedici anni, il “timone”. A lui  va il nostro ringraziamento più sincero perché in lui, anche da lontano, abbiamo visto la passione dell’autentico giornalista. La funzione di giornalista in un prete, a nostro avviso, non significa  una diminutio ma un potenziamento dell’incisività del ruolo pastorale. Per tutto questo siamo orgogliosi di aver collaborato con il prete-giornalista don Giovanni Pinna.

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