GLI EMIGRATI SARDI: "FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE"! PRIMA DELLA MANIFESTAZIONE DEL 15 GIUGNO A ROMA, CONVEGNO SULLA DELICATA QUESTIONE TRASPORTI, AL CIRCOLO "SARDEGNA" DI CONCOREZZO IN BRIANZA

nella foto da sinistra: Tonino Mulas, Salvatore Carta, Romina Congera

nella foto da sinistra: Tonino Mulas, Salvatore Carta, Romina Congera


di Massimiliano Perlato

La problematica che colpisce i trasporti da e per la Sardegna è di quelle che hanno un excursus storico di prim’ordine, soprattutto nelle iniziative svolte dagli emigrati sardi della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia. Sin dal 1975 per la precisione rimarca il presidente FASI Tonino Mulas, giunto a Concorezzo, per un convegno organizzato dal circolo “Sardegna”. L’opportunità è stata la “Festa Sarda” nel parco di Villa Zoia, a due passi da Monza, il capoluogo brianzolo. E per l’occasione è tornata in visita la mai dimenticata Romina Congera, assessore al Lavoro e all’Emigrazione della Giunta Soru, in carica sino al 2009. Il feeling fra le associazioni degli emigrati sardi e la Congera, originaria di Tertenia, non si è mai interrotto. Conseguenza per l’importante e riconosciuto lavoro sviluppato nel periodo in Assessorato a benevolenza delle tematiche dell’emigrazione. Gli onori di casa del convegno, sono toccati al Presidente del circolo “Sardegna”, Salvatore Carta e al sindaco di Concorezzo, Riccardo Borgonovo. Le materie affrontate, sono le stesse da diverso tempo, in un periodo di grande fermento sull’isola dovuto all’instabilità cronica della “continuità territoriale” e al più che ipotetico “cartello” applicato dalle compagnie navali di trasporto, nell’imporre prezzi sulle tratte che comunicano i porti del Continente con quelli della Sardegna. E così, Tonino Mulas, alla vigilia della grande manifestazione che si svolgerà a Roma, presso il Parlamento, dove convergeranno da tutta Italia, gli emigrati sardi delle varie associazioni, ha ancora una volta di più evidenziato, quali sono le linee guida della FASI. Auspichiamo – dice Mulas – che intorno alla vicenda pressoché drammatica della questione trasporti che sta mettendo in ginocchio il turismo in Sardegna ma anche diversi aspetti dell’economia, se si pensa all’impossibilità di applicare la ‘continuità’ per le merci, ci sia un riconoscimento legislativo del principio europeo dello svantaggio dell’insularità che penalizza la Sardegna. Mulas ripercorre le tappe che hanno portato a questa inammissibile situazione con le speculazioni messe in atto dalle compagnie navali che hanno creato cartello sulle tariffe. Sono insorte le associazioni dei consumatori e i sindacati. E anche la politica, per la prima volta nella sua storia, ha cercato di contrapporsi con un’inversione di rotta, affittando delle navi sino alla fine del mese di settembre come misura straordinaria, per poter contrastare il monopolio messo in atto da Moby, Grandi Navi Veloci e Snav e favorire così il ritorno “a casa” degli emigrati e garantire la stagione turistica in corso. La vacanza in Sardegna sta diventando un lusso e molti turisti scelgono e sceglieranno mete più economiche è un dato di fatto che penalizzerà oltremodo l’isola. A Roma – continua Mulas – chiederemo fra le altre cose, la formulazione di una gara europea che assegni le linee marittime in convenzione e fissi gli oneri di servizi e le compensazioni dell’insularità. Ma non solo: che la realizzazione della “continuità” via mare garantisca il diritto alla mobilità dei cittadini europei e delle merci, a fronte di questo insostenibile aumento delle tariffe marittime. Capitolo Tirrenia: la compagnia a partecipazione statale ad ottobre cesserà di esistere e con una vendita al ribasso, sono proprio le tre compagnie navali della “discordia” ad acquisirla, fondando di fatto, una  nuova società. Ulteriore danno per la Sardegna: questa nuova organizzazione otterrà come sovvenzione per il prossimi 8 anni, 72 milioni a stagione, che dovrà essere la Regione Sarda a coprire senza ottenere garanzie sul controllo delle tariffe. L’analisi della realtà sarda è drammatica. L’osservazione è fatta da Romina Congera che rileva senza nascondere la preoccupazione, di come la crisi economica abbia colpito più l’isola di qualsiasi altra realtà. Da parte sua, accuse non velate anche al sistema politico isolano che sembra essersi bloccato ed incapace di porre rimedi alle varie sfaccettature ideologiche della crisi.

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