I 40 ANNI DI ATTIVITA' DEL "SARDA DOMUS" DI CIVITAVECCHIA, PUNTO DI RIFERIMENTO NEL LAZIO PER PROMUOVERE L'IMMAGINE DELLA SARDEGNA

Ettore Serra è il Presidente del circolo "Sarda Domus" di Civitavecchia (Roma)

Ettore Serra è il Presidente del circolo "Sarda Domus" di Civitavecchia (Roma)


di Ettore Serra

 

La Sarda Domus, Associazione dei sardi residenti nell’Alto Lazio e nella Bassa Toscana, nata a Civitavecchia per riunire i sardi residenti fuori della Sardegna ed inserirli negli ambienti dove operano, compie quarant’anni. L’Associazione è sempre stata a disposizione della Sardegna e dei sardi aiutando anche l’economia isolana e dando vita a vari incontri organizzati nella penisola. L’Associazione è nata nel 1970 per volontà di alcuni sardi a Civitavecchia e della Regione Sardegna che, con la Legge 10 del 1966 ha istituito un fondo speciale per gli emigrati. Fra le varie attività professionali rilevante è la presenza di allevatori sardi che hanno acquistato terreni nel continente per l’allevamento delle loro greggi in aree regionali nel Lazio, Toscana, Umbria, Marche. In questi decenni numerose le attività socio-culturali economiche svolte. Con l’apertura del rapporto con i sardi emigrati, che in numero consistente ci sono stati sempre vicini – ha spiegato Serra – abbiamo iniziato ad organizzare manifestazioni folcloristiche: le 10 “Feste della tosatura” che hanno raccolto migliaia di famiglie attorno al tradizionale desco a base di carne di pecora e di agnello, con altrettante dimostrazioni di trasformazione del latte ovino in formaggio e ricotta; le 23 esibizioni di gruppi folcloristici provenienti da vari paesi della Sardegna; le 4 gite organizzate in Sardegna per partecipare a manifestazioni quali la Cavalcata sarda a Sassari, il Redentore a Nuoro, Sant’Efisio a Cagliari , e per far rivedere ai sardi i luoghi dove sono nati, consentendo in molti casi di riabbracciare amici e parenti. Negli anni Settanta è stato possibile dare ai figli dei sardi ed alle famiglie residenti a Civitavecchia corsi gratuiti di perfezionamento di dattilografia, taglio e cucito, maglia, gastronomia sarda. Nello stesso periodo sono state tenute anche conferenze sulla storia della Sardegna, sulle attività economico-turistiche nonché proposti filmati e dibattiti. «Abbiamo inoltre inviato alle colonie estive in terra sarda, gestite dal Fondo Sociale dell’Assessorato del Lavoro, circa 600 bambini figli di sardi – ha aggiunto Serra – e nel 1977 si è aperto un rapporto con la Tirrenia siglando un accordo per la “corsia preferenziale” a favore dei sardi in Italia ed all’Estero: corsia che da allora utilizziamo con prenotazione e bigliettazione usufruendo della stessa riduzione applicata ai residenti in Sardegna. A proposito di trasporti non bisogna dimenticare le estati 1978 e 1979 quando molti sardi hanno bivaccato per giorni nel porto di Civitavecchia in attesa di imbarco. Il nostro intervento è servito ad alleviare le difficoltà dei nostri paesani con la fornitura gratuita di acqua, viveri, frutta». Mentre fra gli anni Settanta ed Ottanta «ci siamo interessati per far ottenere dalla Regione Sarda circa 1.000 borse di studio ai figli di emigrati studenti di scuole superiori e universitarie. Abbiamo avuto inoltre – ha proseguito Serra – nei nostri ampi locali varie mostre di pittura di sardi o di amici dei sardi nonchè sfilate di moda: nel 1984 abbiamo dato inizio al primo corso per sommeliers. Fra gli anni Ottanta e Novanta abbiamo realizzato due manifestazioni di rilievo durate tre giorni: il “Campo aperto” incontro-confronto fra le Regioni Lazio e Sardegna sulla gastronomia, artigianato, cultura, economia; la “Settimana Sarda” con la esposizione e vendita dei prodotti sardi quali pane, formaggio, miele, del vino, dolci, tappeti, gioielli, arte della pietra, libri, fotografia, pittura. Negli anni Novanta 4 convegni interregionali sulla “Pastorizia del 2000” i cui scopi erano la sottoscrizione di un protocollo di intesa per una programmazione comune del settore fra le Regioni Sardegna, Lazio, Toscana Umbria , Marche e Abruzzo, che coprono oltre il 75% della produzione nazionale del latte nel settore ovi-caprino: convegni che hanno visto la partecipazione di migliaia di allevatori ed hanno avuto luogo a Civitavecchia nel 1992, a Viterbo nel 1993, a Grosseto nel 1994, a Nuoro nel 1997. Inoltre nel 1997 abbiamo tenuto a Civitavecchia su una nave della Tirrenia una tavola rotonda sui servizi marittimi e portuali. E nel 1998 a Viterbo abbiamo organizzato una tre giorni con un confronto nei campi della gastronomia e dell’artigianato fra Viterbo e Nuoro». Ma in questi 40 anni non vi sono stati solo incontri, convegni e attività promozionali, la Sarda Domus ha dato sostegno (attraverso la Regione Sarda) nel 1972 alle 50 famiglie di sardi che sono state coinvolte nel terremoto (VT); ha sostenuto la costituzione di una cooperativa di 60 pastori sardi nel 1972, situati lungo la fascia costiera dell’Alto Lazio e della Bassa Toscana: cooperativa che ha aperto la strada alla raccolta e vendita del latte ovino in gruppo, ottenendo il miglior prezzo nella vendita sino alla sua cessazione avvenuta nel 1989; la costituzione nel 1992 di una Cooperativa di Solidarietà Sociale costituita da medici, infermieri, assistenti domiciliari diplomate, cooperativa che purtroppo ha chiuso dopo due anni per il non sostegno da parte delle Istituzioni locali. Con l’approvazione da parte della Regione della legge 37/1998 che ha previsto interventi in materia di imprenditorialità degli emigrati sardi, nel 2001 la Sarda Domus prende contatti con oltre 100 (dei 234 ristoratori accertati attraverso la Camera di Commercio di Roma ) sardi emigrati proprietari e/o gestori di ristoranti a Roma e provincia e procede a sette riunioni a Roma per esporre la legge ma il progetto di sviluppo non ha avuto seguito per il mancato finanziamento. Negli anni 2001-2002-2003 la Sarda Domus si è fatta promotrice di mostre-mercato itineranti presentando in quattro manifestazioni nell’Alto Lazio i prodotti artigianali sardi. La Sarda Domus negli anni 2006-2007-2008 presenta alla Regione Sardegna ed agli Assessorati regionali tre progetti interregionali: Convegno sulla “Floricoltura” fra le Regioni Sardegna e Lazio; Convegno sulla “Pastorizia oltre il 2000” fra le Regioni Sardegna-Lazio-Toscana-Umbria-Marche- Abruzzo; Convegno sui “Trasporti” fra le Regioni Sardegna e Lazio. Progetti che sono in attesa del via. Inoltre vi sono altri due progetti che, riportati costantemente nelle relazioni annuali dell’Associazione, sono determinanti per contribuire alla crescita della Sardegna:

1) “Civitavecchia- vetrina delle Sardegna”, una struttura mobile in legno, possibilmente a forma di nuraghe, all’interno del porto di Civitavecchia per pubblicizzare i prodotti sardi.

2) “Angolo della Sardegna” quale mostra-mercato itinerante di prodotti artigianali ed eno-gastronomici ad indirizzo biologico da organizzare con gli operatori economici sardi in collaborazione con le Province e le Camere di Commercio: progetto realizzato assieme a alcuni operatori delle province della Sardegna negli anni 2001, 2002 e 2003 a Civitavecchia, Viterbo, Ladispoli e Tarquinia. Infine da segnalare nel marzo 2010 la realizzazione del progetto “Incontro fra le Province di Roma e di Oristano” un confronto di attività socio-culturali ed eno-gastronomiche. Nei 40 anni di attività “determinante alla penetrazione del nostro sodalizio nel territorio tosco-laziale – ha concluso Serra, anche a nome del Consiglio direttivo – sono stati le Regioni Sardegna e Lazio, quest’ultima ha dato anche il suo supporto per la realizzazione del “Campo Aperto” e dei convegni interregionali sulla pastorizia, mentre la Regione Toscana ci ha consentito di realizzare il convegno sulla pastorizia a Grosseto, la Provincia di Roma ha dato la possibilità di portare gruppi folk di alto livello e confronti eno-gastronomici e culturali tra rappresentanze di tutte le zone dell’Isola e il Comune di Civitavecchia che ci è stato sempre vicino nella organizzazione degli eventi”.

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4 commenti

  1. A chi crede alla magia del teatro……
    Buone feste a tutti i nostri amici !

  2. Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

  3. Cari amici
    ricevete con gioia
    gli auguri
    di un sereno Natale
    NATALE 2010
    E’ Natale quando
    la memoria restituisce
    la speranza
    la gioia
    l’entusiasmo
    E’ Natale quando
    la fatica quotidiana
    aiuta a riconsiderare
    che siamo piccoli
    indifesi
    privilegiati
    E’ Natale quando
    accogliamo in su Pippiu Gesusu
    tutti gli uomini
    di qualsiasi razza
    E’ Natale quando
    rispettiamo la natura
    per donarla ai figli
    E’ Natale quando
    il silenzio
    fa identificare nel Bambinello
    Dio …che ogni giorno da vita,

  4. Il Natale è speranza di una vita nuova; oggi più che mai si ha bisogno
    di ritrovare valori e sentimenti, oltrechè la giusta prosperità, che
    manca.
    Siano per te e famiglia festività liete e serene con un Buon
    Anno fecondo e propizio.

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