ANTINCENDIO, UN BILANCIO POSITIVO. E' CALATO IL NUMERO DELLA SUPERFICIE COMPLESSIVA BRUCIATA IN SARDEGNA


di Roberto Scema

Sono stati pubblicati i dati alla campagna antincendi relativi al 2010. Il bilancio, dopo il disastroso 2009, è sicuramente più positivo. I dati statistici, elaborati dal Corpo Forestale, mostrano che la superficie complessiva bruciata è pari a 11.712 ettari contro i 40.729 dell’anno scorso e i 38.335 ettari del valore medio regionale elaborato in base alla banca dati incendi degli ultimo 40 anni. E’ diminuita anche la superficie boscata percorsa dal fuoco, il cui valore si è attestato su 2.198 ettari, pari al 71,46% in meno rispetto al valore medio che è di 7.702 ettari. E’ inoltre notevolmente diminuita la superficie media percorsa da incendio, pari a ettari 3,28. Questo nonostante il numero degli incendi sia invece aumentato, con ben 3568 insorgenze con un numero di 23 incendi giornalieri, ed una media di 31-32 interventi al giorno registrati rispettivamente a settembre e ottobre. A fronte di questo dato va evidenziato che è notevolmente calato il numero di giornate caratterizzate dall’insorgenza di incendi che hanno interessato aree boscate, mentre sono invece aumentati considerevolmente il numero di incendi nel periodo autunnale (in particolare nel mese di ottobre). Dal punto di vista dell’impegno investigativo svolto dal Corpo, nel corso della stagione 2010, sono state inviate all’autorità giudiziaria 400 comunicazioni di notizia di reato per incendio, di cui 301 a carico di ignoti e 98 a carico di indagati. Fra le cause riscontrate prevalgono nettamente quelle di origine dolosa (267), anche se sono in aumento gli incendi colposi, pari a 105, provocati da comportamenti imprudenti nelle aree maggiormente a rischio. Sono state 123 le denunce a piede libero, di cui 20 per incendio doloso e 103 per incendio colposo. L’opera di prevenzione, lotta attiva e investigativa, svolta dal Corpo Forestale e di vigilanza ambientale durante la campagna antincendi 2010, (svolta in collaborazione con Ente foreste, Vigili del fuoco, compagnie Barracellari e volontariato) ha prodotto risultati positivi i cui punti di forza vengono individuate dalle autorità forestali nel progressivo perfezionamento dell’organizzazione che regola l’intero apparato antincendio. La campagna antincendio 2010 ha comunque tratto sicuramente vantaggio dalle condizioni climatiche favorevoli, caratterizzate da temperature piuttosto miti e poche giornate di forte maestrale. La dichiarazione di elevato pericolo di incendio è stata infatti diramata una sola volta durante la campagna 2010 per le giornate del 23 e 24 luglio, le stesse che furono particolarmente drammatiche lo scorso anno, quando la contemporaneità di oltre 80 incendi in tutta l’isola causarono un disastro di enormi proporzioni dal nord al sud della nostra bella Sardegna. Insomma, questa volta le autorità possono legittimamente archiviare la campagna antincendi con soddisfazione, ma anche con una certezza: non bisogna assolutamente cullarsi sugli allori. Si è trattato, al netto dell’efficacia del campo e del miglioramento delle sinergie dispiegate, di una “annata fortunata”, e pertanto occorre sicuramente mettersi al lavoro fin da adesso per ridurre ancora di più la possibilità di tornare, con la stagione 2011, agli esiti disastrosi dell’anno passato. Si può ancora fare di più? E meglio? Sicuramente, e questo è riconosciuto dagli stessi addetti ai lavori. Come ben sa chiunque si sia occupato, anche marginalmente, del tema, è importantissimo garantire la tempestività dell’intervento, soprattutto nelle giornate di particolare complessità, cioè quelle caratterizzate da forte vento e temperature elevate, (oramai prevedibili con qualche giorno d’anticipo, grazie alle sempre più precise previsioni del tempo), durante le quali è auspicabile avere i mezzi aerei sempre efficienti e pronti all’intervento (questo nel 2009 non accadde anche per la farraginosità delle procedure). Così come in quest’ottica, è fondamentale migliorare la collaborazione tra tutti i soggetti in campo, dagli agenti agli operai forestali, dai vigili del fuoco alla protezione civile, dalle compagnie barracellari ai volontari. Ma soprattutto, sembrerà banale ma è gran parte del problema, si può, e si deve, ridurre il numero degli incendi. Questo è possibile se l’attività di prevenzione viene dispiegata con ancora maggiore efficacia, al fine di evitare i comportamenti irresponsabili di quanti, ancora, anzi, sempre di più, provocano gli incendi colposi (altrettanto dannosi di quelli dolosi..), ricordando ai tanti soggetti pubblici e privati che ne hanno l’obbligo, che occorre prendersi cura in particolare dei cigli delle strade, delle aree limitrofe ai centri abitati, delle fasce parafuoco, di tutti quegli spazi insomma ben identificati dall’ordinanza antincendi pubblicata ogni anno, prima dell’arrivo dell’estate, dall’Assessorato Competente. La campagna antincendi costa tantissimo alle casse della Regione. Ma l’azione più importante di tutte non costa niente, ed è a carico, una volta tanto, non della politica ma dei cittadini: un comportamento più responsabile, il rispetto rigoroso delle norme, l’attenzione verso la salvaguardia di un ambiente e di un territorio le cui sorti sono davvero legate, a doppio nodo, con le sorti, sociali ed economiche, dell’isola intera.

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