TRAVOLTE DAL VENTO MISOGINO… TANTE BATTAGLIE GETTATE AL VENTO PER IL RUOLO FEMMINILE NELLA POLITICA ITALIAN


di Alba Canu

Davvero dobbiamo rassegnarci a vedere  sconfitte le tante battaglie sulla presenza delle donne nei luoghi del governo della cosa pubblica? Sembra oramai un’affermazione rivoluzionaria chiedere che le Giunte, le Assemblee Consiliari, i luoghi delle decisioni importanti per la vita dei cittadini e del Paese siano composti tenendo conto della rappresentanza femminile. Non sembra essere  nemmeno un problema di colore politico, visto che Giunte di destra, vedi la recente nomina della Giunta regionale, e di centro sinistra, ad esempio la Provincia di Sassari e il Comune di Nuoro,  ed anche rappresentanti nominati e incaricati in ambiti di alto livello decisionale, sono affetti dalla stessa sindrome: la totale assenza di donne o, in alternativa, una minima rappresentanza così da tappare la bocca a chi, di solito, ci fa caso. Qualcuno può affermare che non ci sono donne capaci di sedere nelle stanze delle decisioni, e incapaci di avere un progetto da condividere per la crescita delle nostre comunità? Vorrei davvero sentirlo dire e poi decidere a chi concedere il mio voto e il mio consenso. E’ stato più volte citato l’articolo 51 della Costituzione Italiana nel quale si afferma che i cittadini  dell’uno o dell’altro sesso hanno la possibilità di “accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge“, ma le citazioni sono evidentemente solo momenti delle campagne elettorali, quando viene chiesto il voto a favore di questa o quella formazione politica,  sedicente garante delle pari opportunità per tutti e per le donne. Si deve quindi  giungere a denunciare Sindaci e Presidenti che nominano Giunte misogine per poter vedere qualche donna Assessora o componente di Consigli di Amministrazione? Per alcuni Enti Locali della Penisola è stato già fatto con grande scorno dei Partiti e delle Coalizioni. Poco mi consola che il Consiglio Provinciale di Sassari, dove siedo con un’altra sola donna eletta su trenta Consiglieri, la terza è la Presidente e nessuna presenza femminile tra gli assessori,  abbia recentemente approvato all’unanimità la delibera di indirizzo per la Presidente Giudici sui criteri di nomina dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende  e istituzioni nella quale è stabilito che “…le nomine e le designazioni sono improntate al rispetto delle condizioni di pari opportunità di genere”. Vedremo gli sviluppi. Ma cosa può cambiare il “vento misogino” da cui siamo investite se non ci riesce nemmeno la Costituzione? Pensiamoci.

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