AD AMBURGO IN GERMANIA, PER I 35 ANNI DEL CIRCOLO "SU NURAGHE", LABORATORIO DI LINGUA E CULTURA SARDA

veduta della città di Amburgo in Germania

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Il circolo “Su Nuraghe” di Amburgo ha festeggiato il 35° anniversario dalla fondazione con una serie di manifestazioni. In particolare è stato proposto un “laboratorio di lingua, ballo sardo, canto e storia della Sardegna e delle tradizioni e saperi locali. Le relazioni sono state tenute dal prof. Mario Atzori, ordinario di Storia delle tradizioni popolari dell’Università di Sassari, dal prof. Giovanni Soro componente della Giunta della Federazione Italiana Tradizioni Popolari e dal Gruppo folklorico sardo di Moers (Westfalia – Germania).
Nella sala conferenza de “Su Nuraghe”, alla presenza di un folto pubblico di emigrati sardi e di altri italiani residenti ad Amburgo e comuni limitrofi, il prof. Mario Atzori ha tenuto una relazione su “Tradizioni festive, religiosità popolare e devozione in Sardegna”. Ha illustrato le principali ricorrenze festive del ciclo dell’anno agrario e liturgico che caratterizzano la realtà culturale delle comunità sarde delle diverse regioni storiche dell’isola. Nella relazione sono state citate le feste più significative della tradizione sarda: la grande festa di capodanno con i canti di questua tra i quali le Gobule e sos tres res logudoresi; la tradizione della festa dedicata a sant’Antonio Abate e i falò che rimandano ai riti solstiziali precristiani.  Sono state proiettate una serie di diapositive sui falò della festa di Sedilo e di Aidomaggiore. Identica esemplificazione nell’ambito della relazione è stata fatta con diapositive sul Lunissanti di Castelsardo, con la riproduzione dei cori del Miserere, dello Stabat mater e dello Jesus. Sui riti della Settimana santa in Sardegna sono state proiettate diapositive della processione delle confraternite delle chiese di S. Giovanni e di S. Giacomo di Cagliari, le quali accompagnano nel venerdì santo rispettivamente il Cristo morto in cattedrale e nella chiesa di S. Lucifero.
Anche in questo caso le immagini sono state proposte con il sonoro dei cori delle due confraternite.
Il prof. Atzori ha poi parlato della festa di S. Francesco di Lula, che si svolge ogni anno dal 1° al 10 maggio, mettendo in risalto la coralità e l’intensità devozionale dei fedeli. Anche in questo caso le immagini proposte sono state accompagnate da canti tradizionali dell’area nuorese. Per quanto riguarda le feste dell’area meridionale dell’isola sono state proposte immagini della sagra di sant’Efisio a Cagliari inquadrandola storicamente nel contesto del voto che la città fece per la fine della peste che si diffuse dal 1652 al 1656.
Medesimo inquadramento storico è stato fatto per la presentazione delle immagini sulla festa dei Candelieri del 14 agosto a Sassari. Inoltre sono stati presentati immagini e canti popolari della festa di S. Giovanni a Fonni e dell’Ardia di Sedilo. Infine, per concludere l’inquadramento del ciclo festivo, fra le ricorrenze più significative del periodo autunnale è stata proposta la festa di S. Salvatore di Cabras con la nota corsa rituale degli scalzi. Al termine della conferenza si è esibito il gruppo folklorico sardo di Moers che ha eseguito una serie di balli tradizionali. Nella seconda giornata il prof. Giovanni Soro ha svolto la relazione su “Poesia in Sardegna con particolare riferimento al Premio Città di Ozieri”. Dopo un ampio inquadramento della storia della Sardegna, a partire dalla preistoria, il prof. Soro ha inquadrato l’inizio della letteratura della Sardegna a partire dal Medioevo, in epoca giudicale, con i Condaghi, la Carta de Logu e altri documenti. La relazione è continuata con la presentazione delle figure di poeti e scrittori che caratterizzano la letteratura sarda dal Cinquecento fino al Novecento; l’Araolla, Lo Frasso, Jose Zatrilla, Pietro Pisurci, Gavino Pes, Paolo Mossa, Melchiorre Murenu, Peppino Mereu, Antioco Casula e Pietro Casu. Per ciascuno è stata presentata una breve bibliografia accompagnata dai titoli delle principali opere delle quali sono stati letti alcuni passi per esemplificare i diversi aspetti storico-letterari. A questo punto sono stati presentati la funzione e gli stimoli culturali prodotti dal premio di poesia Città di Ozieri, a partire dal 1956, per la promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda. In tale quadro sono state illustrate le figure degli intellettuali organici a tale cultura che hanno nel corso degli anni vitalizzato la manifestazione letteraria. Soro ha citato Tonino Ledda, Antonio Sanna, Francesco Masala, Massimo Pittau, Nicola Tanda, Antonio Canalis e numerosi altri.
Soro ha svolto la relazione in lingua sarda nella variante logudorese. Le esemplificazioni delle poesie e le questioni stilistico-letterarie proposte hanno suscitato un grande interesse tra il pubblico che ha richiesto chiarimenti e approfondimenti.  Tante sono state le questioni sollevate che è stato deciso di continuare nel giorno successivo per ulteriori approfondimenti, letture di brani e poesie di poeti contemporanei. Ciò ha suscitato un particolare interesse nei partecipanti molti dei quali hanno spontaneamente elaborato e prodotto poesie. In diversi casi altri partecipanti hanno ricordato poesie lette anni prima. Soddisfazione per la riuscita della manifestazione è stata espressa dai dirigenti del circolo “Su Nuraghe”. Motivo di orgoglio per aver raggiunto gli scopi programmati, verificando che negli emigrati e nei loro familiari è ancora viva e vitale la cultura sarda ed è forte l’esigenza e la volontà di conservarla come specificità identitaria.

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