Francisco e Niccolò Porcella, due giovani sardi conquistano "Jaws" fra le onde delle Hawaii



di Pietro Porcella (foto Batel Shimi)
 

La bandiera dei quattro mori viene issata da due surfers sardo-hawaiiani  in cima alle onde di Jaws, un pò come la conquista dell’Everest per un alpinista. Sono i fratelli Porcella, Francisco e Niccolò, i maggiori  protagonisti dell’eccezionale inverno hawaiiano, che ha presentato mareggiate record nella famigerata onda di JAWS nel North Shore dell’isola di Maui. Quella che è riconosciuta come l’onda più alta e pericolosa al mondo, quando rompe, raggiunge dai 12 ai 30 metri, tanto che National Geographic le ha dedicato una copertina e un servizio che spiega come avviene questo fenomeno unico al centro dell’Oceano Pacifico. Quando soffiano i tradewinds dalla West Coast americana, la barriera corallina fa da ‘scalino’ alla massa d’acqua che si gonfia alzandosi di decine di metri e chiudendosi ai lati. Da qui il soprannome di JAWS,che in Americano  significa ‘la mascella dello squalo’ per la violenza con la quale rompe, mangiandosi tutto ciò che ha attorno. Un onda difficilissima e pericolosissima per la quale è necessaria una preparazione del tutto particolare, sia fisica che tecnica. Il surfer per riuscire a prendere l’onda deve essere trascinato da una moto d’acqua e molla la corda sulla cresta dell’onda quando l’abbrivio è tale da permettergli di continuare la surfata. Solo una ventina di superatleti mondiali, tra i quali Robby Naish e Laird Hamilton sono in grado di sfidare queste onde. Questo inverno, da inizio Dicembre a fine Gennaio, Jaws ha ‘rotto’ una decina di volte e sempre in prima fila a farla da protagonisti c’erano i due fratelli waterman sardo-hawaiiani.

 

NICCOLO’ PORCELLA

Il primo  protagonista ,  è Niccolò Peter Kai, nato a Maui, in acqua, il 2 Dicembre 1987. Niccolò è appena ventiduenne, ma da  8 anni vive autonomamente come professionista del kitesurf del quale è diventato una icona mondiale. Iniziò questo sport a 12 anni quando la famiglia si trasferì a Maui per permettere ai figli di diventare dei professionisti del windsurf, ma lui, a differenza del fratello maggiore svirgolò verso il kite. Niccolò era nato volutamente proprio a Maui. Sua madre Kirsten, newyorkese, sposata con il pioniere dei giornalisti specializzati, Pietro Porcella, volò da Milano incinta di 8 mesi per fare l’innovativo parto in acqua che la coppia aveva visto nell’isola hawaiiana in uno dei tanti loro viaggi di lavoro. Niccolò Peter Kai (Kai in hawaiiano significa oceano) fu battezzato nella famosa spiaggia di Hookipa e un mese dopo il parto la famiglia tornò in Sardegna dove i due ragazzi crebbero fino all’adolescenza. Niccolò oltre allo skate ed il surf si concentrò sulla Ginnastica Artistica e acrobatica con la gloriosa società Amsicora per la quale partecipò a soli 9 anni nella serie C nazionale. Il suo sogno era di tornare a vivere alle Hawaii, a Maui la capitale delle onde, e finalmente col fratello nel 2000 convinse i genitori a trasferirsi dall’altra parte del mondo per permettergli di fare una carriera sportiva. Col kite, sport appena nato, divenne il primo bambino professionista e a soli 16 anni lasciò la famiglia per vivere autonomamente e girare il mondo come testimonial delle più importanti marche. vedi www.niccolosmediakit.com  e www.niccoloporcella.com

 

FRANCISCO PORCELLA

Il fratello più grande, Francisco, è il miglior italiano del windsurf da 5 anni nel PWA World Tour wave, ed  ha anche lui una ricca storia come waterman internazionale. Il 1 Luglio 1986 era nato infatti a New York. Sarà stato un segno premonitore ma Francisco, è stato battezzato sulla Amerigo Vespucci durante le celebrazioni dei 100 anni della Statua della Libertà. L’acqua e le onde le aveva nel sangue. Cresciuto in Sardegna (quando non era in giro per il mondo) Francisco è sempre stato un avido sportivo. Con lo skateboard, col surf, a basket, a calcio, a ping pong, qualsiasi sport facesse, eccelleva per potenza e stile. A 13 anni ha voluto mollare una carriera sicura come calciatore nel Cagliari Calcio. Era un’ala sinistra veloce e potente. Capocannoniere nel campionato Allievi. Giocava con Pisano, l’attuale terzino del Cagliari ed ha deciso invece di voler fare il windsurf e il wave, perchè finalmente quella estate aveva iniziato a cimentarsi nello sport che il padre gli aveva insegnato ma non voleva imporgli. Viveva a Capitana, alle porte di Cagliari e appena uscito da scuola andava direttamente in spiaggia a fare windsurf. Finita la terza media è volato con la famiglia a Maui e pochi bagagli a mano e in brevissimo tempo Francisco ha realizzato la promessa di diventare un campione del wave. A Maui Francisco è cresciuto bene e in fretta, diventando in pochi mesi uno dei ragazzini più promettenti sulle onde, sia col surf che col windsurf. A soli 14 anni ha partecipato ai trials dell’Aloha Classic, più giovane concorrente di sempre, diventando poi una icona di Hookipa. La sua radicalità nell’affrontare le onde, la sua precisione e potenza nei salti più difficili lo fecero distinguere subito.

Nel 2004, dopo tre anni di assenza tornò la World Cup a Maui. All’ Hawaiian Pro, grand slam con tutti i più forti al mondo, Francisco sbalordisce  finendo 9° dopo aver battuto in alcune heat entusiasmanti Rush Randle e Victor Fernandez. C’era tutto uno stuolo di italiani e di locals hawaiiani che lo tifavano e che l’hanno eletto quale loro eroe. Quello stesso anno tornò in auge l’Aloha Classic con la 19° edizione e Francisco stracciò tutti nella divisione Juniores comprese le nuove promesse Kai Lenny e Graham Ezzy. Oramai a 18 anni, sulla scia del fratellino Niccolò, decise di camminare da solo. La famiglia Porcella nel 2005 si divise: i ragazzi, ormai pro, sono rimasti a Maui, mentre moglie e le due nuove bimbe (Giulia e Gaia) sono tornate all’ovile culturale sardo e italiano. Francisco ormai maturo, ha continuato a vivere da solo, senza aiuti familiari (se non morali), ma con una grande, enorme forza naturale, rappresentata dal suo talento, il suo coraggio, la sua volontà di surfarsi le onde più grandi e più belle al mondo. La sua bellezza fisica e interiore certo lo aiuta nel successo. Da 6 anni è il miglior atleta italiano nel wave del PWA World Tour pur senza disputare metà degli eventi. Memorabili sono state le sue prestazioni sulle onde di Capo Verde e al Guincho in Portogallo, dove si è ripetutamente classificato nei top 10. Ha dimostrato una classe superiore agli altri italiani quando è tornato in Sardegna per i due più importanti eventi italiani: il Chia Classic Sardinia Waterman e il Nissan Capo del Capo a Capo Mannu (Oristano). Lo stuolo dei suoi ammiratori cresce a dismisura e  basta vedere i suoi contatti su Facebook per rendersene conto. Il suo desiderio maggiore però non sono le competizioni, ma i viaggi alla scoperta di nuovi spot e di onde belle. In questi ultimi anni in tanti si sono appassionati per le sue foto in Indonesia a Sumba e Sumbawa, alle Fiji, a Jeffrey’s Bay in Sud Africa, o a Tahiti a Teahupoo. Poi nel magico Dicembre 2009, ha compiuto il grande exploit a Jaws sotto gli occhi di tutti, surfandosi un’onda di 60 piedi (15-20 metri) da far paura solo a vederla. Infine il giorno di Natale, gli occhi di tutto il pubblico sulle colline di Jaws era li ad applaudire i primi due fratelli sulla stessa onda di Jaws. Un record difficilmente eguagliabile e il coronamento dei loro sogni.

 

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