Valentina d'Escamard: a New York, una cagliaritana nel team per la lotta al linfoma

di Lia Serreli

 

C’è anche una cagliaritana di 35 anni nel team di ricercatori che, guidati da Giorgio Inghirami, ha fatto un notevole passo avanti nella lotta al linfoma: l’equipe ha, infatti, scoperto un vaccino che permette di prevenire e contrastare l’oncogene Alk, che caratterizza e contraddistingue le cellule malate del linfoma anaplastico. Il lavoro, durato anni, è stato svolto nei laboratori del Cerms (Molinette) di Torino in collaborazione con il Department of Pathology and New York Cancer Center, New York University School of Medicine. Del team di ricercatori fa parte una giovane biologa cagliaritana, Valentina d’Escamard che lavora dal 2002 alla New York University come ricercatrice. Dopo la laurea conseguita a Cagliari nel 1998, durante l’ultimo anno di scuola di specializzazione (in Patologia clinica), Valentina d’Escamard si è trasferita a New York, dove nell’equipe del prof. Giorgio Inghirami, presso la New York University School of Medicine, ha preparato la sua tesi di specializzazione, che ha discusso a Cagliari nel dicembre del 2003. Dopo la specializzazione ha continuato il lavoro di ricerca nello stesso laboratorio di New York, proseguendo la collaborazione con il prof. Inghirami che si è recentemente trasferito a Torino. Valentina d’Escamard lavora e risiede tuttora a New York. Il lavoro ha portato ad iniettare un vaccino a Dna specifico per il gene Alk in alcune cavie, in seguito trattate con una dose letale di linfoma. Grazie al vaccino i topolini respingevano il linfoma e non si ammalavano. L’effetto del siero dura per tutta la vita. Sempre sugli animali i ricercatori hanno sperimentato il vaccino anche come cura. In questo caso alcune cavie malate sono state sottoposte alla classica chemioterapia, quindi è stato loro iniettato il siero che ha permesso di sconfiggere il linfoma nella maggior parte degli animali vaccinati. Quello anaplastico è un linfoma relativamente raro. Si contano circa 2500 malati in Europa e altrettanti negli Stati Uniti. Recentemente si è scoperto che l’Alk è anche espresso in modo errato in circa il 5 per cento degli adenocarcinomi del polmone (che colpiscono circa 12 mila persone in Europa). Tra qualche mese negli Stati Uniti partirà un trial in collaborazione con il Cerms delle Molinette, per sperimentare l’efficacia di questo trattamento sull’uomo. Solo al termine del trial si potrà finalmente avere il primo vero vaccino oncologico per i tumori umani positivi per questo oncogene.

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