Le iniziative culturali al "Logudoro" di Pavia nei mesi di novembre e dicembre 2009

di Paolo Pulina (nella foto Paolo Pulina)

Pavia, sabato 14  novembre: ricordo dei 17  avieri sardi trucidati dai nazisti a Sutri ("martiri di Sutri"), in provincia di Viterbo; introduzione di Paolo Pulina, che sul "Messaggero Sardo" del giugno 1987 si è occupato dei "pastorelli di Ploaghe morti per la Resistenza"; relazione di Laura Calmanti, da poco laureatasi presso l’Università della Tuscia di Viterbo con una tesi dal titolo "Due centri del viterbese tra storia e memoria. Le stragi di Bieda e Capranica del 1943 nelle fonti documentarie e nelle testimonianze orali". La tesi è articolata in due capitoli principali in cui vengono analizzate le vicende relative alle due stragi. Nel corso del rastrellamento avvenuto a Bieda il 29 ottobre 1943 morirono 14 uomini, in buona parte cittadini del luogo. Tra le vittime si annovera, comunque, anche un giovane sardo originario di Orgosolo. Vittime della strage di Sutri (17 novembre 1943) furono 17 giovani soldati sardi catturati a Capranica, sbandati a causa del disfacimento dell’esercito italiano seguito all’annuncio pubblico dell’armistizio di Cassibile. Contrariamente ad altri lavori precedenti questo studio è stato concentrato  maggiormente sulla memoria della strage nella cittadina di Capranica e  non in quella di Sutri,  nel cui territorio vennero effettivamente ritrovati i corpi dei giovani militari trucidati. Tale scelta è stata dettata in primo luogo dal fatto che tutti i soldati rastrellati la mattina del 17 novembre 1943 avevano trovato ospitalità proprio in questo piccolo centro del viterbese. Inoltre buona parte dei documenti archivistici recuperati da Laura Calmanti nel corso della  ricerca vedevano il coinvolgimento di testimoni ed imputati residenti, appunto, in Capranica. 

Como, martedì  24  novembre:  il Circolo coorganizza a Como una manifestazione in onore della N. D. Francesca Sanna Sulis, che nel Settecento introdusse le piantagioni di gelsi e  la produzione della seta in Sardegna. Francesca Sulis nacque nel 1716 a Muravera, Sardegna sud orientale. Si sposò nel 1735 con don Pietro Sanna Lecca, giureconsulto, autore dei pregoni per i re di Sardegna. Dopo il matrimonio si trasferì a Cagliari Castello, e sviluppò una notevole attività culturale, sociale e imprenditoriale che la rendono una delle figure più importanti del Settecento nel campo dell’impresa tessile e della formazione professionale. Trasformò i magazzini della casa di Quartucciu in laboratori per la lavorazione della seta, li attrezzò di telai moderni, promosse piantagioni di gelso e l’allevamento dei bachi da seta. Esportava la maggior parte del prodotto in Piemonte e in Lombardia (a Como in particolare). Prima di cominciare a lavorare nei suoi laboratori, i giovani ricevevano una istruzione professionale in corsi mirati, da lei promossi e pagati. Fu a Muravera e Quartucciu che si aprì la prima scuola professionale con veri e mirati piani scolastici di formazione di base per fanciulle, ove potessero apprendere la tessitura, grazie alla lungimiranza di Donna Francesca, con docenti provenienti dalle zone più evolute dell’Italia ; le giovani alle loro nozze ricevevano un telaio in dote. Nel 1779 Donna Francesca produceva una seta di qualità superiore, richiesta a più riprese in notevoli quantità dai commercianti comaschi. Il segreto di questo pregio sta probabilmente nel clima favorevole relativo al mese della schiusa dei semi, fra il 20 e il 25 di marzo, mentre nelle regioni a temperature più basse, la schiusa si verifica più tardi, tra il 15 e il 20 di aprile. Purtroppo, la morte di Francesca Sanna Sulis, avvenuta nel 1810 e l’avvento dei suoi successori nell’attività aziendale, segnò l’abbandono dei fruttuosi rapporti con le regioni dell’Alta Italia. Nel 1808 Donna Francesca Sanna Sulis dona tutti i suoi beni ai poveri di Muravera con l’incarico di amministrarli. Il suo impegno mira a predicare che ogni nuova attività dovesse dedicarsi ai più giovani. Lascia un esempio e uno sguardo aperto sul futuro spingendo a far rinascere capacità sopite, a sperimentare nuovamente con adeguati macchinari (e tecniche aggiornate sulla conduzione dei gelsi e sull’allevamento dei bachi) la produzione della seta in Sardegna. (Da Lucio Spiga, 2004 – Francesca Sanna Sulis.. Ed. Workdesign)

Sabato 28 novembre: proiezioni delle foto naturalistiche di  Domenico Ruju sulla Sardegna.                                                

Sabato 12 dicembre:  conferenza su "Costumi sardi e tradizione" (relatore: Paolo Piquereddu, direttore Istituto Etnografico Regionale di Nuoro)                                                                                   

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