Proposte al Presidente Cappellacci dai circoli del Belgio: quale futuro per le nostre associazioni?

di Ottavio Soddu *

 

Vorrei aprire un dibattito sul futuro dei circoli sardi nel mondo, e in particolare dei circoli in Europa, e fare delle proposte per il futuro. Mi indirizzo al Presidente Cappellacci, visto che le pratiche per l’emigrazione, sono oggi di sua competenza. Da oltre 20 anni milito (é la parola giusta), nelle organizzazioni sarde del Belgio. Centinaia di altri fanno lo stesso nei vari circoli disseminati in Europa. Ho dedicato una parte importantissima del mio tempo libero, per il Circolo « Su nuraghe» di Mons, e per il Lavoro di segreteria della Federazione. Il circolo che presiedo, é riconosciuto con un decreto regionale della regione Sarda, da tantissimo tempo, e riceve «regolarmente» i contributi regionali, come prevede la legge 7/91. Tutti coloro che fanno attività volontaria nei circoli, occupano quindi il loro tempo libero, e non solo. Dovrebbe essere un allegro svago, dopo la settimana lavorativa. Invece il circolo diventa un impegno importante. I circoli del Belgio, rappresentano migliaia di corregionali: nelle associazioni esistono gruppi folk, che mettono in risalto le tradizioni della Sardegna e la sua immagine. Si promuovono e si vendono i prodotti della nostra isola, e nelle centinaia di manifestazioni valorizziamo la Sardegna dal punto di vista turistico, culturale e storico. Assistono i corregionali più anziani e deboli economicamente, cola presenza nelle sedi di vari patronati. I nostri circoli, in molte zone, sono l’unico punto di riferimento, per i sardi, e per altri connazionali. Molti circoli italiani sono stati chiusi, per l’invecchiamento dei dirigenti, che non hanno preparato nuove leve per sostituirli. Sono gli ultimi bastioni dove si parla il sardo e l’italiano, dove si ritrovano gli emigrati, dove si trasmette SU CONNOTU alle nuove generazioni, che non vogliono rompere il cordone ombelicale con la Sardegna! I nostri circoli, sono all’altezza delle nuove sfide? L’amministrazione Regionale, fa abbastanza per vincere queste sfide? I partiti politici in Sardegna, hanno la volontà di salvaguardare e rinforzare le organizzazioni sarde sparse in Europa?

Propongo: che il Presidente della giunta regionale, nomini una commissione (tre membri sono sufficienti), un rappresentante della consulta, un funzionario regionale che cura le attività dei circoli, e  una terza persona di fiducia del Presidente. Questa commissione, dovrebbe fare un’indagine conoscitiva dei circoli in Europa: visitarli, constatarne l’esistenza, il lavoro dei dirigenti, il ruolo nella società che li ospita. Capire insomma quali circoli devono essere aiutati a migliorarsi, partendo dal presupposto di non chiudere nessun circolo.

Propongo: che si organizzino all’interno dei circoli, dei corsi di formazione dei quadri dirigenti, dove un funzionario dell’ufficio emigrazione, da lezioni su come compilare le richieste di finanziamento, per i progetti regionali, per le attività culturali, e tutto ciò che riguarda i legami con l’amministrazione e le leggi regionali. Alcuni anni fà, corsi di questo tipo, hanno permesso di formare decine di giovani sardi del Belgio, che sono poi diventati dei dirigenti.

Propongo: che nell’ufficio emigrazione, che cura le attività dei circoli, siano inseriti almeno due funzionari, provenienti dall’emigrazione, che parlano più lingue, e che hanno soprattutto quella sensibilità e conoscenza dell’emigrazione, che spesso manca nei funzionari attuali.

Propongo: che i finanziamenti regionali assegnati ai circoli, facciano parte di una voce sola, e non come ora  una parte per il funzionamento e l’altra per le attività. I circoli con la parte prevista per il funzionamento, non riescono a coprire tutte le spese, e spesso spendono il resto dei soldi in attività improvvisate, e  molto care, pena il mancato arrivo delle risorse.

Propongo: che i finanziamenti regionali ai circoli, siano spediti sotto forma di acconto (almeno del 70%) all’inizio del secondo trimestre dell’anno (una volta cioé che i circoli hanno spedito i rendiconti di spesa). Questo permetterà  un sonno più tranquillo ai dirigenti dei circoli, che si dibattono fra mille difficoltà.

Propongo : che l’ufficio di rappresentanza della Regione Sarda con sede a Bruxelles, non sia solo un freddo ufficio a se stante, ma che possa aprirsi alle organizzazioni degli emigrati.

Ai partiti politici, e in primo luogo a quelli che fanno parte della maggioranza, che amministrano quindi la nostra regione, chiedo: quali iniziative pensano di prendere per far funzionare la Consulta, per approvare i bilanci finanziari  in tempi brevi, onde permettere di finanziare i circoli all’inizio dell’anno, e non dopo il mese di Settembre-Ottobre, quando và bene. Gli emigrati, sono una risorsa o un fardello per la nostra amata regione?

* NUOVO CONSULTORE PER IL BELGIO

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