Ad agosto posti barca al completo negli scali isolani: i grandi yacht riscoprono la Sardegna

di Annalisa Bernardini

 

Sardegna meta di vacanzieri e soprattutto di diportisti. Secondo i dati forniti dalla "Rete dei porti della Sardegna", infatti, i 15 approdi aderenti al consorzio hanno registrato il tutto esaurito durante il mese di agosto e in particolare a cavallo di Ferragosto. L’incremento ha riguardato il Nord e il Sud dell’Isola e ha invertito la tendenza negativa annunciata all’inizio dell’anno, basata sulla crisi internazionale. Le stime fatte durante l’inverno mostravano un calo della richiesta di approdo e soprattutto il crollo delle vendite da parte delle più grandi società di costruzione di barche, con i conseguenti licenziamenti del personale che in alcuni casi hanno raggiunto anche il 50%. Per l’estate, quindi, il consorzio stimava un calo del 20% delle presenze in banchina. La realtà, in attesa dei dati certi a fine stagione, ha portato una crescita degli approdi di circa il 15%. Le imbarcazioni che giovano all’economia sarda, sono ovviamente i grandi yacht che sebbene stazionino per poco tempo danno un bel contributo. Secondo i calcoli, ogni persona imbarcata su queste navi spende a terra circa mille euro al giorno. Elevato quindi l’indotto: si va dal ristorante, al fioraio, dai bar ai supermercati. Non ultimi i rifornimenti di carburante: gli yacht sono infatti in grado di acquistarne grandi quantità in una sola volta. La rete dei 15 porti (composta da Alghero, Stintino, Porto Torres- l’Asinara, Castelsardo, Isola Rossa, La Maddalena, Santa Maria Navarrese, Arbatax, Marina di Capitana, Perd’e Sali-Sarroch, Teulada, Portoscuso, Carloforte e Torre Grande-Oristano) mette a disposizione circa 3.500 posti barca, ovvero il 45% dell’intera offerta isolana (pari a circa 7.500 posti per un totale di 48 porti). Posti esauriti anche a Villasimius il cui approdo non fa più parte del consorzio. L’andamento positivo dei porti turistici ha riguardato tutta Italia con qualche eccezione, tra cui Portofino e Brindisi, come ha sottolineato anche una ricerca del Sole 24 Ore, ma in Sardegna il fattore determinate potrebbe essere la cancellazione della tassa sul lusso. L’anno scorso numerosi diportisti avevano scelto altri lidi, lasciando proprio il Mediterraneo occidentale per scegliere le isole greche, la Croazia e la Turchia. Molta anche la concorrenza del Mar Rosso e del Golfo Persico con Dubai che mirerebbe a dirottare nei sui porti il 40% dei diportisti che ora viaggiano nel Mediterraneo. Piani falliti a causa della crisi che ha fatto scegliere mete più vicine agli europei. Ad approdare nei porti sardi sono soprattutto i turisti tedeschi, tradizionalmente attratti dalle coste croate, dall’Adriatico e della isole Baleari. In Sardegna anche i diportisti francesi e svizzeri. I mega yacht russi, invece, hanno fatto tappa in Costa Smeralda. E proprio sui porti sta per essere presentato il progetto comunitario "Odissea", che mira a trasformare gli approdi turistici da semplici parcheggi di barche a luoghi di accesso al territorio. Chi arriva nell’Isola, ad esempio, potrà immergersi subito nella cultura locale gustando la zuppa gallurese o i malloreddus alla campidanese al posto dei più industriali panini o hamburger. Quattro i porti pilota su cui il progetto verrà messo alla prova: Carloforte, Castelsardo, Alghero e Santa Teresa. Il piano, piazzatosi al primo posto nella progettazione Ue per il 2007-2013, verrà preso come esempio anche da altre nazioni. Prime fra tutti Francia e Spagna dove sono state già avviate le pratiche.

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