Salviamo s'Ingutidroxa". No alla costruzione di un aeroporto militare

ci riferisce Giovanni Strinna

 

Nella porzione del Salto di Quirra chiamata "Su Pranu", in territorio di Villaputzu al confine con Perdasdefogu, c’è un sistema di grotte tra le più importanti d’Europa. Un complesso di 12 Km di grotte carsiche, percorribili dall’uomo, il cui ambiente interno unico custodisce forme di vita altrettanto uniche, ad oggi parzialmente compromesso a causa delle attività addestrattive e sperimentali del Poligono Interforze del Salto di Quirra. Il sistema delle grotte di "S’Ingutidroxa" (o S’Ingurtidorgiu, nella varietà ogliastrina), si trova all’interno dell’area militare per cui sia le attività di tipo bellico che si svolgono, sia l’utilizzo dei munizionamenti e sostanze altamente inquinanti rischiano ora di comprometterlo in modo irreversibile. Il ministero della difesa italiana e varie multinazionali delle armi, sostenuti da diversi politici ed istituzioni locali e non, intendono realizzare un nuovo aeroporto militare proprio sopra le grotte, fregandosene sia della loro bellezza, sia della loro fondamentale funzione di filtraggio delle acque che dalla superficie vi confluiscono per poi dare corso al sistema fluviale che alimenta l’intera zona. Prima ancora che si sappia qualcosa in merito alle analisi che il medesimo ministero ha commissionato a ditte "amiche" (legate a doppio filo alle attività di guerra) miranti a rintracciare le cause o concause delle molteplici forme di cancro e malformazioni che colpiscono animali ed umani della zona, si è deciso la costruzione dell’aereoporto che sarà ubicato proprio sopra il complesso di "S’Ingutidroxa". Agitando il bastone a loro caro, lo spettro e spauracchio della disoccupazione, sventolando la bandiera di uno sviluppo del territorio che ormai promettono da 50 anni, si capovolge la realtà delle cose: esproprio di ben 12 mila ettari di terra, il suo stravolgimento a fini di esercitazioni ed esperimenti militari, esclusione delle popolazioni dalla gestione per usi civili della terra in cui abitano e delle sue risorse, per cui si spopolano i paesi e la disoccupazione aumenta fino a conoscere nuovamente un flusso migratorio che si sperava terminasse mezzo secolo fa. Crediamo che stavolta le prese in giro, le falsità, le promesse di un futuro radioso si scontrino con la volontà comune di chi abita nella zona di opporsi all’ennesimo scempio ambientale ed ai progetti di ulteriore devastazione della terra! Siamo fermamente decisi ad opporci alla costruzione dell’aeroporto per salvaguardare l’integrità di "S’Ingutidroxa" e di tutto i territorio. Vogliamo discutere e decidere come farlo con tutti coloro che, come noi, hanno a cuore la salute propria, dei propri cari e della terra su cui vivono.

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Un commento

  1. Giovanni Strinna

    Gentile Massimiliano, grazie per aver contribuito a far conoscere la notizia. Voglio precisare però che l’autore dell’appello che hai pubblicato è il comitato per s’Ingutidroxa, non il sottoscritto, che si è limitato soltanto a divulgare la notizia. Ringraziandoti ancora, ti faccio molti complimenti per Tottus in pari, che è un sito di informazione sempre più interessante ed aggiornato,

    ti saluto molto cordialmente

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