Appello della F.A.S.I. per salvaguardare il servizio Tirrenia da Genova e la corsia preferenziale

di Tonino Mulas *

 

APPELLO PER: ALTERO MATTEOLI, MINISTRO DEI TRASPORTI; MAURO PILI DELLA COMMISSIONE TRASPORTI;  FRANCO PECORINI, AMMINISTRATORE DELEGATO TIRRENIA

1) La FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, con i suoi 70 circoli associati e i suoi 19.000 iscritti, in rappresentanza di 300.000 sardi residenti nella penisola e delle loro famiglie, esprime la preoccupazione per la situazione attuale della Tirrenia. In particolare chiede che, fino a quando questa società continuerà il servizio per la Sardegna, sia garantita la tratta Genova – Porto Torres, spina dorsale del trasporto Europa / Nord Italia / Sardegna. In particolare è questa la linea utilizzata principalmente dagli emigrati di tutte le regioni del Nord e dei paesi europei (Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Olanda: 100.000 sardi iscritti all’AIRE). È questo un servizio, dunque, di alto valore sociale.

2) La Federazione dei circoli sardi in Italia dalle storiche mobilitazioni degli anni 76/78 presso il porto di Genova, ha seguito sempre con attenzione la questione cruciale dei trasporti. I circoli dei sardi per 30 anni hanno istituito nelle loro sedi un servizio fondamentale di bigliettazione (rivolto non solo ai propri iscritti, ma "erga omnes") e hanno emesso, tramite un’agenzia di riferimento, centinaia di migliaia di biglietti. Nell’ambito di questo servizio, il sottosegretario ai trasporti Giovanni Nonne e l’amministratore Pecorini fecero un accordo per l’istituzione della "Corsia preferenziale per gli emigrati sardi". L’accordo assegnava un numero minimo di passaggi, cabine e posti auto, ad una tariffa agevolata, per far fronte alle emergenze che si presentavano in alcuni giorni dell’anno, in particolare per quei lavoratori che godevano delle ferie in giorni obbligati.

3) Questa "Corsia preferenziale", sia pure con  numeri ridotti (in 30 anni le cose sono cambiate per via della concorrenza e per i cambiamenti strutturali nella composizione sociale dell’emigrazione), si è mantenuta fino ai giorni nostri. Chiediamo che venga conservata questa conquista storica, i cui costi oggi sono molto bassi (ma l’effetto psicologico per la bigliettazione nei nostri circoli è ancora grande).

4) Infine nella prospettiva della privatizzazione, chiediamo che nelle condizioni che il governo porrà, si tenga conto del recupero delle condizioni di svantaggio, oggi sancite nel nuovo Ordinamento Federale, con l’introduzione del riconoscimento dell’insularità, a livello teorico di principio riconosciuto dalla Comunità Europea e per la prima volta accolto dallo Stato Italiano, in una legge costituzionale.

Ringrazio per l’attenzione e colgo l’occasione per i più cordiali saluti.

* PRESIDENTE FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI SARDE IN ITALIA

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