Nelle opere di Salvatore Longu, al circolo sardo di Carnate, si parla di integrazione sociale

di Mario Mureddu

Credo che non si dica niente di nuovo, quando si afferma che la conoscenza delIa storia, delle tradizioni e dei costumi del paese in cui uno vive sono di fondamentale importanza affinché esso venga pienamente accettato ed integrato nella società che 10 circonda. Questa condizione e ancora pili determinante, se la persona in questione e un "Immigrato", il quale, spesso, per essere rispettato e posto alla pari di un "Nativo", e costretto a fare uno sforzo maggiore. Questa regola non scritta, vale anche per essere meglio valutato ed apprezzato sia nel mondo del lavoro, sia nella società civile ed a volte anche nell’ ambito delle istituzioni. Qualcuno, anziché considerare i Circoli Culturali Sardi per quello che sono e cioè dei punti di aggregazione sociale e centri di promozione culturale, Ii considera una specie di "rifugio" in cui gli immigrati sardi si ritrovano per parlare esclusivamente di problemi localistici e condividere con qualche altro paesano solo i ricordi e Ie tradizioni del proprio paese di origine. Questo ragionamento non vale certo per Salvatore Longu, un Ex maresciallo della Benemerita, originario di Bolotana, che da quando e in pensione dedica una parte del suo tempo libero, non a rivangare Ie nostalgie delIa sua adolescenza e delIa sua prima giovinezza vissute in Sardegna, (anche se questa e un patrimonio culturale che non deve essere disperso ne dimenticato), ma a studiare, storia tradizioni e costumi del paese di Carnate in provincia di Milano, dove attualmente vive ed e residente. Infatti senza che alcuna "Autorità" locale lo abbia incaricato, ma per pura passione e sete di sapere, ha voluto fare una rigorosa ricerca sulla storia e sulle origini delle chiese di Carnate e quelle della Pieve di Vimercate dalla quale la parrocchia sopra citata dipendeva. Strada facendo pera, la sua ricerca ha interessato tutto ciò che intorno aIle stesse chiese ruotava e cioè tutta la società umana, sociale ed economica che in questa zona viveva molti secoli fa e che continua a vivere anche oggi. II frutto di questa sua ricerca, e state riassunto in un libro che 10 stesso Longu ha scritto e cosa ancora pili meritevole di attenzione, il ricavato delle sue vendite viene totalmente devoluto in favore delIa parrocchia del suo nuovo paese di residenza, che come sopra detto, e Carnate. Il libro che ne e venuto fuori, il cui titolo e "Carnate e Ie sue Chiese", e qualcosa di molto diverso e molto pili ricco dal "Prodotto" che l’autore aveva in mente al momento che ha iniziato la sua opera. Infatti, egli pensava di effettuare una ricerca limitata all’individuazione del numero, la data di costruzione, e l’ubicazione sia delle varie chiese che degli oratori che esistevano anticamente e di quelle che sono rimaste in piedi fino ad oggi. Invece, ne e venuto fuori, un fedele specchio dell’antica società contadina che viveva in questi borghi nei secoli passati a partire dal 1400 fino alIa prima meta del 1800, data in cui e iniziata l’era delIa rivoluzione industriale che ha fortemente coinvolto la società e Ie popolazioni di questa zona. Ma, ovviamente, oltre alIa descrizione delIa società remota, il libro descrive in modo chiaro ed esauriente, anche 10 sviluppo che la società Camatese ha avuto negli anni successivi che comprende tutto il secolo scorso, fino ai giorni nostri, analizzando con scrupolosa meticolosita sia la funzione svolta dalla fede religiosa, che 10 sviluppo sociale che si e verificato nella società civile. Viene altresì illustrato in modo molto avvincente, limportanza e linfluenza che la religione, ed in particolare lordine dei monaci Carmelitani hanno avuto sia sulla popolazione Carnatese, che su gran parte delIa società Brianzola che viveva nei paesi limitrofi. Una delle caratteristiche che saltano allocchio in questa libro, e la grande semplicità e la fluidità descrittiva adottata dallautore che riesce ad appassionare il lettore quasi stesse leggendo un romanzo di avventure. Allo stesso tempo pero, non si può fare a meno di notare la meticolosità ed il rigore applicato nella ricerca delIa verità storica di quanta scrive. Gli elementi storici in esso contenuti infatti, sono stati ricavati con instancabile sagacia, sia frugando in diversi archivi delIa diocesi che in varie biblioteche di Milano e delIa sua provincia. Il libro in questione, grazie alIa disponibilità ed alIa collaborazione del suo presidente Gianni Casu, è stato presentato al Circolo Culturale Sardo Raimondo Piras di Carnate. L’opera in questione pero, per essere conosciuta ed apprezzata anche da altre persone, avrebbe bisogno di una maggiore attenzione anche
da parte di altri circoli o e
ventuali associazioni culturali. Credo che uno dei ruoli pili importanti che i Circoli Sardi devono avere nel territorio, e proprio quello svolto dal Circolo Raimondo Piras di Carnate e cioè promuovere ed incoraggiare con instancabile tenacia, ogni iniziativa che abbia un carattere culturale ed in particolare ogni iniziativa degna di attenzione presentata da cittadini di origine sarda. La pubblicazione di questa libro naturalmente e stata accolta con molto favore anche da parte dellamministrazione comunale di Carnate.

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