Dopo Napoli, Cernobbio e il "travel boat", il G8 sardo se ne va

di Cinzia Isola

 

Avviso ai grandi della terra, il G8 abbandona La Maddalena. A due mesi dall’evento Silvio Berlusconi, ci ripensa. In nome della solidarietà, tradisce ancora una volta quel popolo del quale si dichiara amico. È il terremoto ad offrirgli la tragica sponda su cui sacrificare la Sardegna. Del resto, questo summit isolano, non gli è mai andato a genio. In più occasioni ha cercato di portare a termine lo scippo, con ragioni mai troppo convincenti. Graziato persino dalle disgrazie: l’asso nella manica è quello pigliatutto. Populismo cinico, giocato sulla sofferenza. Che produce subito, però, gli effetti sperati. Persino nel "continentale" Partito democratico guidato da Franceschini. E addirittura nel sindacato Cgil guidato da Epifani. Un "segnale", si affrettano subito a dire con la cautela che scivola nell’apprezzamento. E allora, vale la pena di ripercorrere le tappe che avevano portato la Sardegna a diventare protagonista, nel bene e ne male, del vertice che mette intorno al tavolo i potenti della terra. La dismissione delle basi militari, una conquista politica e culturale del governo Soru, era stato il primo passo verso una riconversione turistica, legata all’immagine dell’incantevole paesaggio dell’arcipelago. Una riconversione che necessitava di ingenti investimenti e di una promozione a tutto campo giocata sul piano nazionale e internazionale. Il G8, al di là del significato politico che riveste, incarnava perfettamente l’evento organizzativo e mediatico necessario al raggiungimento di questi obiettivi. Soprattutto in tempi celeri, per via delle procedure accelerate di cui ha potuto beneficiare l’iter legislativo e burocratico per l’avvio delle opere pubbliche. Il colpaccio andò in porto: la Sardegna conquistò il G8 2009, destinazione La Maddalena. Sul piatto delle risorse si contarono centinaia di milioni di euro. Con l’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri (n.3663 del 19 marzo 2008), all’epoca Romano Prodi, furono stanziati 100milioni di euro. Con l’ordinanza del 29 agosto 2008, presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, lo stanziamento raggiunge i 739.999.739 milioni di euro, di cui 643.956.739 sono fondi regionali (522.000.000, anticipazione fondi Fas della Regione per il 2007 -20013). I fondi statali, fatte le debite sottrazioni ammontano quindi a 96.043.000 milioni di euro. Ma poi, dopo soli due mesi, il finanziamento viene drasticamente ridotto: con il decreto legge n. 162 del 23 ottobre 2008 lo stanziamento passa dai 739.999.739 a 233.000.739 milioni di euro. Scompare l’anticipazione dello stanziamento regionale (522.000.000 milioni di euro) destinato tra le altre cose alla Sassari-Olbia. Così come si volatilizza lo stanziamento statale di 96.043.000, sostituito da uno stanziamento regionale di 11.044.000 milioni di euro (fondi Fas 2007-2013), sottratti alla programmazione regionale in favore di altri interventi. Ricapitolando: il totale del finanziamento destinato al G8, grazie alla mediazione del Cavaliere, si riduce a 333.000.739 milioni di euro. Di cui, cento milioni di fondi statali stanziati dall’ordinanza dell’ex premier Romano Prodi e 233.000.739 di fondi regionali, provenienti dal decreto legge del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Oltre a tirare la cinghia, il Cavaliere tradisce segnali di incontenibile insofferenza verso il G8 maddalenino. Con la scusa dei rifiuti campani, vuole ripulire la Sardegna del summit. E anche se alla fine la trovata non va in porto, lui, non molla la presa. E rilancia l’idea di un G8 travel boat: «Potremmo utilizzare due nuove e fantastiche navi italiane, – esordì, eccitato come un fanciullo alla prima gita scolastica – che potrebbero puntare su Napoli per approfittare della presenza di tutti i giornali e di tutte le televisioni del mondo per far vedere al mondo una Napoli bellissima e ordinatissima». Poi fu la volta della Certosa ("facciamo da me") e di Cernobbio, villa Este, che da anni ospita vertici internazionali. Ma alla fine, dopo un estenuante tira e molla, a sorpresa la spunta l’Aquila. Così ha deciso per tutti, Silvio Berlusconi. 

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