Il calvario del piccolo Fabio Muroni: le cure per farlo guarire tra Caserta e la Florida

di Laura De Benedetti

 

Fabio Muroni non può dirsi ancora fuori pericolo: la lotta più difficile che il bambino di origini sarde che vive in Lombardia di 3 anni e mezzo, affetto dalla sindrome di West, oggi in cura presso il centro "Ming Men" di Caserta, sta conducendo è quella di liberarsi dal muco che gli si forma in gola e che, potenzialmente, potrebbe soffocarlo. E’ il dottor Gaudenzio Garozzo, chirurgo specializzato i medicina tradizionale cinese, che lo ha in cura e che ha già ottenuto in pochi mesi successi ragguardevoli, a raccontarci delle terapie in atto e del viaggio della speranza in USA.

Dottor Garozzo, come sta oggi Fabio? Dal 10 ottobre scorso non prende più il farmaco inibitore del sistema nervoso centrale che lo ha reso un vegetale per 4 anni. Grazie al trattamento a cui lo abbiamo sottoposto oggi non ha più gli scatti anche se è come un neonato di 2 mesi. Non ha più avuto polmoniti, febbri e ha iniziato pure a spuntargli un dentino. Quando riusciremo a togliergli del tutto il sondino potrà accrescere la propria muscolatura.

Come può imparare a deglutire? Attraverso la suzione, proprio come i neonati. E’ istintivo. Inoltre io con la medicina cinese gli stimolo la masticazione.

State cercando una donna che possa offrirgli latte materno, vero? Si, in modo tale che Fabio possa imparare la suzione e alimentarsi con un latte altamente nutritivo senza il rischio di perdere di peso. Togliergli il sondino è il prossimo, importante, traguardo. Fabio infatti vorrebbe mangiare e produce tanta saliva. Questi muchi restano in gola e influiscono negativamente sulla respirazione. Per questo Fabio è un bambino estremamente a rischio, specialmente durante le ore notturne. Quando avremo tolto la peg sarò più ottimista sul suo futuro.

In cosa consiste esattamente la terapia? Perché il viaggio cosi costoso in America? Siamo l’unico centro in Italia ad applicare tale protocollo. Pratico un’agopuntura particolare, insegnatami dal prof. Nguyen Van Nghi, che si basa su studi antichissimi. Il trattamento è associato ad una fisioterapia intensiva. Purtroppo in Italia esistono solo le camere iperbariche ad aria, dove l’ossigeno, viene inalato tramite sondino. Nel centro Hbo di Fort Lauderdale in Florida, invece, il dosaggio è personalizzato e l’assorbimento è anche percutaneo, tramite la pelle. Sarò io a dare indicazioni a quei medici sulle modalità di applicazione.

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