A marchirolo, il 27 e 28 giugno, la festa di "San Pietro e Paolo

di Gianfranca Canu

 

"Terra e Acqua" prende vita fra le mura dell’T.T.R Orange Station Studio di Sassari, nella primavera del 2007. L’intensa attività live della band induce alla ricerca di sonorità e ritmiche suggestive ed incalzanti prettamente roots, ma che lasciano lo spazio anche a melodie più semplici e leggere tipicamente lover. L’album prende il nome da una serie di fattori coincidenti come gli stessi temi trattati: prima di tutto il rapporto molto forte fra il gruppo e la propria terra, la Sardegna, e il bisogno di esprimere i propri disagi, disappunti ed eventuali soluzioni e speranze che prendono vita nell’isola, ma di fatto si adattano a qualunque altra realtà. Non meno importante la scelta degli elementi naturali, la terra e l’acqua appunto, simbolo per eccellenza di vita e fertilità. La registrazione effettuata da maggio a dicembre del 2007, da Nicola Tranquillo nel suo Studio di San Nicola La Strada, a due passi da Caserta, stimola il gruppo alla rivisitazione di un classico della musica italiana, la popolare Amarsi un po’ che, oltre ad essere un omaggio a Battisti, si adatta particolarmente bene alla ritmica in levare. Oltre all’uso dell’italiano nel disco è presente l’inglese, lingua internazionale che permette l’ascolto e la comprensione in tutto il mondo, e la lingua sarda in due diverse varianti: quella sardo-logudorese e quella sardo-campidanese. Il sardo è stato una scelta spontanea e naturale nell’elaborazione di testi che raccontano la Sardegna. All‘interno del disco sono presenti alcune partecipazioni di valore che ben si sono integrate nel progetto dal punto di vista propriamente musicale. Allo stesso tempo testimoniano di un percorso che vuol essere un punto d’incontro culturale al centro del Mediterraneo: si tratta di Ranking Joe, jamaicano, che al meglio interpreta un’insistente ritmica step, di Sergente Garcia, francese, che canta in spagnolo una lover in maggiore e di Roots Man I, sardo a Firenze, che propone la sua originale versione del Sa Gana Riddim. Sono presenti inoltre nel disco delle collaborazioni da parte di Sensitive Dub e King Kietu della Sardinia Bass Legalized, e dei napoletani Dabol,i quali propongono le versioni dub di alcuni pezzi. Il disco, prodotto dai Train To Roots e da Nicola Tranquillo, è stato missato da quest’ultimo e da Papan’tò che ha curato la direzione artistica, ed è stato masterizzato allo Sterling Sound Studio di New York da Will Quinnell. La foto di copertina è stata scattata in nave, in una delle tante andate e ritorno dalla Sardegna al continente e racconta del succo del disco: il concetto stesso della Terra e dell’Acqua, quel continuo viaggiare per confrontarsi con altre realtà, quell’isolamento che a volte è un limite ma  più spesso una ricchezza, ciò che i Train To Roots sono e ciò che li differenzia e separa dal resto.

 

Nelle serate del 27 e 28 giugno, in Piazza Borasio, apertura degli stando gastronomici.

Si ricorda che dal 15 giugno, è esposta nella Sala "Aligi Sassu" del circolo, la mostra di ANTONIO MUSCAS, sulle sculture in legno e ceramiche.

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