UN’IMPRONTA MONASTICA TRA NUORO E LA VALLE DI MARRERI: IL LIBRO DI ANTONIO FARINA E LO STUDIO DEI TERRITORI DELL’ORTOBENE, LUNGO UN CONFINE MEDIOEVALE TRA DUE GIUDICATI

Antonio Farina

“Nuoro e Jurifai” edizioni Solinas è il libro pubblicato di recente da Antonio Farina, ingegnere civile in pensione, già direttore tecnico del Consorzio Bonifica Sardegna Centrale e già Direttore del Consorzio Govossai. Appassionato di storia, ambiente e tradizioni, ha collaborato per tanti anni con la rivista Sardegna Mediterranea e curato l’ultima edizione del Vocabolario Nuorese del padre dott. Luigi Farina.

Ingegner Farina perché ha scritto questo libro?  “La mia ricerca sulla vallata di Marreri e su Nuoro è mirata a far conoscere il territorio e le eventuali tracce storiche. Da parte mia vuole un regalo alla nostra comunità poiché, a mio avviso, non è stato scritto abbastanza in relazione ai periodi anteriori al 600.  L’idea è nata dopo aver letto il libro di padre Raimondo Turtas su Bitti ove si parla della donazione giudicale di Costantino di Gallura e della chiesa di S. Felicita de Bitthe a cui fu devoluta parte di questa donazione. Ho vagliato e decifrato il testo con molta attenzione fino a farne una sorta di traduzione, lavoro alquanto difficile perché scritto in sardo logudorese dell’epoca, trascritto da un toscano forse pisano, il quale annotava le parole come le sentiva. Poiché alcune di queste pergamene sono scomparse, a noi sono pervenute solo delle trascrizioni con evidenti errori. Fra tanti altri ho identificato il toponimo Ribu ulisu (ribu olianesu) col Cedrino e Ribu ‘e theis con lo stesso fiume nel punto di convergenza di tre affluenti. Il libro, arricchito da una cartina schematica, riporta il percorso di ricognizione giudicale fra il monte di Lollove, il canalone di sa rubarja, il fiume di Marreri e il fiume Cedrino”.

Da cosa trae origine tanta passione? “Dal mio lavoro. Quando ero ingegnere capo del Consorzio di Bonifica dovevo progettare e tracciare sul terreno le condotte e le linee di distribuzione aziendale. Questo richiedeva non solo l’esatta conoscenza dei confini delle varie proprietà mediante lo studio di cartografie specifiche, ma anche molta attenzione per evitare di creare danni inutili. Ho presto percepito come a suo tempo era nata la formazione dei confini e preso atto delle regolarità dovute certamente alla suddivisione di grandi appezzamenti nel corso dei secoli. Tutto questo era indicativo di un disegno più antico che aveva influito sull’assetto attuale e con molta probabilità risalente al periodo della dominazione romana. Così come l’analisi di altri fattori, quale il parallelismo fra strade su lunghe distanze, mi confermava un preesistente reticolo solo in parte modificato da interventi più recenti”.

La sua ricerca cosa tende a dimostrare? “La mia indagine dimostra soprattutto che ai confini del monte Ortobene prosperava una importante realtà di ispirazione monastica che per anni e anni ha creato benessere e fatto sorgere veri e propri villaggi da me individuati attraverso la toponomastica e la lettura di carte antiche. Così come, attraverso lo studio della viabilità rurale e altri fattori quali l’attestazione storica di sacerdoti che riscuotevano le decime ecclesiastiche dalle diverse comunità, ho ricostruito la storia e la società del tempo. Ricordiamo che successivamente i pisani si sono impadroniti del giudicato esigendo i tributi e determinando che la ricchezza non venisse reinvestita. Dalla sola analisi dell’esazione dei tributi si evince il tipo di coltivazione, la natura dei terreni, i prodotti coltivati e i vari tipi di tassazione in vigore nel medioevo”.

Chi dovrebbe leggere il suo libro e perché? “Penso parecchi perché riporta notizie importanti che riguardano noi tutti e poiché si tratta della nostra storia credo sia necessario conoscere il passato per capire il presente e programmare il futuro.Il mio studio verte anche sulla storia dell’abitato di Nuoro, in particolare sulle chiese, alcune ancora esistenti, altre scomparse la cui antica realizzazione suggerisce la presenza in loco di monaci in contemporanea con quelli attivi nella vallata d’Isalle”.

https://www.ortobene.net/

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