BARTOLOMEO SALAZAR, IL SILENZIO DELLA PESTE: IL NUOVO LIBRO DI STEFANO OBINO NELLA VENEZIA DEL XVI SECOLO

Stefano Obino

“Una storia d’amore e di morte in una Venezia aggredita dalla peste nel 1575. È la storia di Joaquin Salazar, antenato di Bartolomeo, anch’egli medico della peste. Venezia rivive sulla pagina come se ogni tavola fosse un dipinto ad acquerello, carico di una profonda forza evocativa”. E’ la breve descrizione di “Bartolomeo Salazar. Il silenzio della peste”, il nuovo lavoro dell’autore Stefano Obino, pubblicato Camena edizioni e in distribuzione da oggi in tutte le librerie, fumetterie e piattaforme online.

“Ci troviamo in un periodo di drammatico per la Venezia del XVI secolo, dopo la tragica battaglia di Lepanto e durante la crisi della Serenissima Repubblica del Doge Alvise Mocenigo, colpita dalla più grave epidemia di peste sino ad allora conosciuta – spiegano dalla produzione -. Joaquin Salazar, medico della peste, sta per andare a compiere il suo dovere accompagnato per mare dall’amatissima moglie. Non sa che il destino lo metterà di fronte a uno dei più alti dilemmi morali: seguire i principi del lavoro e della legge e rinnegare i valori che fanno di te un uomo, o rimanere fedele ai propri giuramenti?”

Nel corso della storia tutti gli eventi vengono raccontati alla nipotina da Bartolomeo Salazar, protagonista due anni fa del primo volume della graphic novel Salazar. L’ultimo medico della peste, edito sempre da Camena, ambientato nel Lazzaretto di Cagliari.

In questo volume come nel precedente spicca il lavoro spiccano gli acquerelli di Obino che creano e rafforzano l’atmosfera, lo stato d’animo, le rivelazioni che avvengono nella storia. Questo avviene sia nelle tavole di ampio respiro, magari a sfondo marinaro, che per i dettagli di un’espressione, di un volto, di un oggetto, che sanno dire di quel personaggio più di intere pagine scritte.

“Per questo lavoro ho impiegato due anni di studio, di ricerca e raccolta di documentazione -racconta Obino . Mi sono recato a Venezia, ho visitato archivi, mi sono intrattenuto a parlare con docenti ed esperti per realizzare un romanzo a fumetti con fondata verosimiglianza storica. A Venezia ho dipinto e disegnato, per farle raccontare da vera “protagonista” la sua storia millenaria di città più bella del mondo violata e prostrata dalla peste. Mi sono ispirato a Canaletto, più grande pittore di Venezia. L’acquerello ti permette di far emergere tutti i colori che più la caratterizzano, dal rosso mattone al verde cupo, al blu cobalto”.

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